Quando i problemi al cuore passano dai denti…

Gentili pazienti bentrovati!

Come spesso sottolineiamo la salute è un equilibrio delicato, in cui ogni piccolo “pezzo” di noi fa parte del tutto ed agisce su questo.

La salute orale rientra perfettamente in questo legame e diversi studiosi sottolineano come i soggetti affetti da malattia parodontale presentano situazioni di rischio per il cuore.

 

Domanda che sorge spontanea è: cosa c’entrano i denti con il cuore?

L’articolo di oggi cercherà proprio di spiegare quale rapporto ci sia tra placca batterica, malattia parodontale e problemi cardiaci.

 

 

Sul tema si sono attivati numerosi approfondimenti e ricerche, le quali sottolineano in modo chiaro come la parodontite sia un fattore di rischio delle patologie cardiovascolari.

La “colpa” principale della successiva insorgenza di problemi cardiaci è dovuta (udite…udite) ad un batterio!

 

Risulta, infatti, che le endotossine batteriche presenti nel cavo orale siano possibili responsabili del danno sistemico (in cui rientrano malattie cardio-vascolari), ma vediamo meglio perché.

 

Le infezioni gengivali mostrano una concentrazione importante di tossine batteriche, le quali vengono rilasciate all’interno del sistema circolatorio ogni volta in cui viene esercitato uno sforzo meccanico sulle aree del parodonto infetto.

 

Dagli studi condotti (e riportati sulla rivista Journal of Periodontology) risulta come i soggetti affetti da malattia parodontale presentino gradi di tossine batteriche addirittura 4 volte maggiori rispetto ad un soggetto con parodonto sano.

 

Quindi il legame tra problemi parodontali e danni sistemici al sistema cardiaco sembra dovuto ad un agente parodontale patogeno (ossia in grado di causare fenomeni morbosi) il quale risulta essere in grado di modificare l’espressione genetica, aumentare l’infiammazione e porre in essere un processo degenerativo, caratterizzato da una lesione, a danno delle arterie (tale processo prende il nome di aterosclerosi).

 

Le malattie del parodonto (gengiviti, parodontite) sappiamo essere malattie infiammatorie ed infettive che colpiscono il parodonto (cioè la struttura di sostegno del dente) e nello specifico aggrediscono: gengive, legamento parodontale, cemento radicolare ed osso radicolare.

Già in base a precedenti ricerche è emerso come la progressione della malattia parodontale e, di conseguenza la perdita di osso alveolare, sia un fattore di rischio notevole per l’insorgenza di ictus ed infarti.

 

Ricordiamo inoltre come la bocca ed il cavo orale siano, per la posizione che hanno nel nostro corpo, il punto di accesso di moltissimi microorganismi, tra cui rientrano anche diversi agenti patogeni.

Il legame tra denti e cuore risulta essere ancora più diretto; come emerge da diverse ricerche infatti: il batterio responsabile della malattia parodontale (Porphyromonas gingivalis) è stato ritrovato anche all’interno delle placche coronariche di soggetti colpiti da attacchi cardiaci ed infarti.

 

Dalle sperimentazioni eseguite si è compreso come il Porphyromonas gingivalis risulta essere in grado di dare vita o accelerare il processo di aterosclerosi coronarica e aortica.

Altro dato interessante raccolto è che il batterio della parodontite risulta essere in grado di incrementare l’espressione della angiopoietina-2 (una particolare cellula che agisce come fattore di crescita vascolare) in grado di dare origine e promuovere l’infiammazione.

 

Gli studiosi hanno condiviso con la comunità scientifica come solitamente le cellule muscolari dell’aorta (il più grosso vaso sanguigno del nostro organismo) producano livelli bassi di angiopoietina2, ma nei soggetti in cui è presente il batterio Porphyromonas gingivalis tale espressione aumenta in modo sostanziale.

 

Questo processo viene tradotto in un aumento notevole del livello di infiammazione.

La molecola angiopoietina2 aumenta in modo diretto la proliferazione e la migrazione delle cellule muscolari lisce dell’aorta, fenomeno centrale nell’origine dell’aterosclerosi.

 

Quindi tra le ipotesi avanzate (e affermate anche dalla SIdp, Società Italiana di Parodontologia e Implantologia) la correlazione tra malattia parodontale e disturbi cardiovascolari è dettata dall’infiammazione sistemica di aterosclerosi.

 

 

 

Ulteriori studi condotti sul tema hanno incentrato il discorso sulle endotossine.

Sembrerebbe infatti che queste proteine, una volta sintetizzate dai batteri presenti nella nostra bocca, passino all’interno del sistema circolatorio, scatenando infiammazioni sistemiche le quali sarebbero poi alla base di altre patologie (tra cui rientrano patologie cardiocircolatorie e difficoltà notevoli nel controllo del glucosio in soggetti affetti da diabete).

 

A conclusione di questi diversi studi condotti possiamo sottolineare come i controlli regolari dal proprio odontoiatra di fiducia risultino essere fondamentali, non solo per un bel sorriso ed una bocca sana, ma per ridurre al minimo le conseguenze negative che possono ripercuotersi sulla nostra salute generale.

 

Ulteriori correlazioni tra cavo orale, malattia parodontale e cuore….

 

Come abbiamo avuto modo di argomentare poco sopra, esistono correlazioni importanti tra la nostra salute orale ed il nostro cuore.

Oltre alla migrazione del batterio Porphyromonas gingivalis e del processo di aterosclerosi, parodontite e cuore hanno in comune anche altri aspetti.

 

Vediamone alcuni:

 

  • Fattori di rischio: sia la malattia parodontale, sia quella cardiaca hanno i medesimi fattori di rischio. Tra questi ricordiamo, a titolo di esempio, la cattiva abitudine del fumo ed il diabete.

 

  • Batteri: la malattia parodontale risulta essere una malattia infiammatoria, legata ad un’infiammazione batterica. I suddetti batteri sono in grado di entrare nel sistema sanguigno (entrando nel circolo ematico) e diventare fattori in grado di peggiorare malattie coronariche o, in generale, cardiache.

 

 

  • Infiammazione: la malattia parodontale risulta essere in primis un’infiammazione e in quanto tale darà vita ad altre molecole che potranno innescare processi infiammatori in altri tessuti (anche lontani, in quanto migrerebbero attraverso il sistema circolatorio).

 

  • Placca: essa risulta essere la causa principale della malattia parodontale e di conseguenza nemica anche del nostro cuore. Abbiamo avuto modo, anche negli articoli precedenti, di sottolineare come la placca sia causa indiretta di ulteriori problemi della nostra salute, come ad esempio diabete o diverse malattie cardiovascolari.

 

Le percentuali parlano chiaro a riguardo: chi soffre di problemi parodontali è esposto ad un rischio maggiore di infarto e, chi ha perso un elemento dentale a causa di parodontite avrà un rischio maggiore di avere problemi di aterosclerosi.

 

L’importanza della salute orale…

 

 

Ad oggi risultano ancora in corso moltissimi studi per comprendere le relazioni tra le patologie infiammatorie orali e le malattie cardiovascolari, per riuscire ad identificare e tracciare diagnosi e trattamenti di entrambe le patologie.

 

Oltre a questa continua ricerca abbiamo già qualcosa di certo:

il mantenimento di un’ottima condizione ed igiene orale è fondamentale.

 

Ridurre il più possibile i fattori di rischio (come ad esempio il fumo) eviterà il progredire sia della malattia parodontale, sia il rischio di essere esposti ad altri problemi (come l’infarto).

Il fatto che dalla ricerca emerga la correlazione tra problemi di aterosclerosi e malattia parodontale ci dovrà spingere ancora di più a mantenere la nostra bocca in ottime condizioni.

Ad esempio, la presenza di tasche parodontali è estremamente negativa per la nostra salute generale: soprattutto nel caso di tasche profonde, potrebbe verificarsi un trasferimento significativo di batteri nel circolo sanguigno. Proprio per questi motivi l’eliminazione (o per lo meno la riduzione) della placca risulta essere una profilassi necessaria e fondamentale per la patologia parodontale in primis e cardiaca subito dopo!

 

Una volta compresa l’associazione tra patologie sistemiche ed esistenza di patologie parodontali diventa necessario sottoporsi a periodici controlli e sedute d’igiene orale professionale per eliminare completamente placca e tartaro e mantenere nella quotidianità tale situazione, contrastando la formazione di entrambi. Come? Lavando accuratamente i denti e passando il filo interdentale dopo ogni pasto!

 

 

 

 

 

 

 

Come sempre sottolineiamo come tale articolo ha scopo puramente informativo, volto a promuovere la conoscenza di argomenti generali inerenti la salute orale. Non vuole in alcun modo sostituire la consulenza e la diagnosi di un professionista. Per questo vi invitiamo a prenotare la vostra visita di controllo e chiedere sempre il parere del vostro odontoiatra di fiducia!

  

 

 

 

Al prossimo articolo…!