OSAS

Gentili pazienti bentrovati.

Oggi, 17 marzo 2023, si celebra la giornata mondiale delle OSAS e delle apnee ostruttive del sonno.

Perché una giornata mondiale dedicata a questo tema?

A livello internazionale tale disturbo rappresenta un problema sanitario, sociale ed economico… purtroppo spesso poco conosciuto e sottovalutato.

Le ripercussioni di una mancata diagnosi, e conseguente mancato trattamento della patologia, avranno conseguenze importanti, sia da un punto di vista sociale sia da un punto di vista sanitario:

  • Aumento dei costi sanitari legato alle conseguenze delle OSAS (problemi cardiovascolari, metabolici)
  • Rischio superiore di complicanze post-operatorie
  • Aumento del rischio di mortalitĂ  nei soggetti affetti
  • Superiore rischio di incidenti stradali (a causa dei colpi di sonno alla guida)
  • A livello lavorativo potrĂ  verificarsi una riduzione della produttivitĂ  del soggetto,  un aumento dei rischi d’incidenti sul lavoro ed una minore performance lavorativa.

L’OSAS è oggi riconosciuta come la principale causa dell’EDS (Excessive Daytime Sleepiness), cioèdell’eccessiva sonnolenza diurna, causa determinante di incidenti quotidiani (sia stradali, sia sul posto di lavoro).

A livello medico l’OSAS rappresenta una malattia che interessa diversi professionisti i quali, attraverso un approccio multidisciplinare, potranno porre in essere diagnosi e trattamenti terapeutici coordinati e volti alla stabilizzazione e controllo del problema in questione.

Nonostante si registrino miglioramenti sul tema, l’assistenza offerta alle persone che soffrono di OSAS ha ancora ampio margine di miglioramento.

A riguardo è stato stilato un documento che tenga presenti linee guida e raccomandazioni internazionali rivolto alle Regioni per promuovere l’assistenza, la diagnostica ed i piani terapeutici sanitari necessari per la popolazione colpita dal problema.

Dopo questa introduzione scopriamo che cosa sono queste OSAS, quali sono le cause, i sintomi, i fattori di rischio e le terapie per trattarle.

Col termine OSAS (dall’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome) vengono indicate le apnee ostruttive del sonno, cioè un particolare disturbo respiratorio che si manifesta durante il sonno.


In particolare ci si riferisce ad una condizione cronica in cui il respiro si interrompe per brevi periodi quando si dorme (da qui “apnee”, in quanto il respiro risulta interrotto per alcuni secondi durante il sonno).

L’interruzione del respiro è legata ad un’ostruzione delle vie aeree (in particolare gola e naso) che non permette il regolare transito del flusso d’aria.

In generale, quando si dorme i muscoli si rilassano (compresi quelli della gola) e nella maggior parte delle persone questo stato non influenza la regolare respirazione. In un soggetto affetto da OSAS, invece, tale rilassamento causerĂ  un restringimento o un blocco totale delle vie aeree, comportando russamento, stati di apnea seguiti da risvegli per respirare ed introdurre il livello necessario di ossigeno nel corpo.

La conseguenza diretta di tale problema è l’assenza di un sonno di qualità e, sul lungo periodo, potrà condurre ad ulteriori e gravi problemi di salute generale.

Come riconoscere che si tratti di OSAS?

Durante il sonno può capitare che vi sia uno o più episodi di apnea. In generale è abbastanza comune che un soggetto mostri un periodo che va dai 10 ai 20 secondi di apnea quando dorme.

Per poter parlare invece di apnee ostruttive del sonno tali episodi non devono essere saltuari, ma verificarsi almeno 5 volte durante ogni ora di sonno (quindi molteplici episodi durante la notte).

Gli stati di apnea sono seguiti da brevi risvegli per ricominciare a respirare.

Il soggetto non si ricorda quasi mai né dell’apnea e nemmeno del risveglio, in quanto viene posto in essere un meccanismo automatico da parte del cervello che avverte la mancanza di ossigeno.

In altre parole…durante i secondi di mancata respirazione il livello di ossigeno nel sangue cala e questo viene rilevato dal cervello, il quale induce il soggetto a risvegliarsi per respirare (per poi tornare a dormire senza che ci si accorga di quanto accaduto).

Facciamo un po’ di chiarezza sottolineando le differenze tra:

  • Russare: in questo caso le vie aeree sono ristrette ed il flusso d’aria risulta limitato, tale stato provoca rumore durante la respirazione (il russamento).
  • Apnea: nel caso in cui il blocco delle vie aeree risulti completo si verifica l’interruzione della respirazione. Ci si trova quindi in uno stato di apnea che può durare dai 10 secondi in su.
  • Ipopnea: con tale termine viene indicata la respirazione lenta e superficiale. Quando ci si trova in tale condizione la quantitĂ  di ossigeno assorbita dall’organismo risulta dimezzata. La durata del ipopnea è solitamente di circa 10 secondi.

Fattori di rischio delle OSAS.

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno può verificarsi a qualsiasi età (quindi anche nei bambini) e può riguardare sia gli uomini che le donne.

Esistono, però, alcuni fattori di rischio che rendono un soggetto maggiormente esposto al rischio di soffrirne.

Vediamo i principali:

  • Predisposizione genetica/famigliaritĂ  col disturbo
  • ObesitĂ  e sovrappeso
  • Collo taurino
  • Tonsille/ adenoidi ingrossate
  • Consumo di alcolici (soprattutto la sera, prima di andare a dormire)
  • Fumo
  • Menopausa
  • Assunzione di determinati farmaci (in particolare sedativi, tranquillanti, sonniferi)
  • Abitudine a dormire supini (e non sul fianco)
  • Avere una mascella ridotta o che risulti arretrata rispetto alla mandibola.

Oltre a tali fattori di rischio, si è notata un’incidenza maggiore nella popolazione maschile rispetto a quella femminile. Il rapporto è 4 uomini su 100, rispetto a 2 su 100 per le donne.

Sintomatologia e rischi per la salute correlati all’OSAS.

Il soggetto che soffre di apnee ostruttive del sonno nella maggior parte dei casi non ne è consapevole (solitamente è il partner o chi vive con lui ad accorgersi del disturbo, ma non chi ne soffre).

Vi sono, però, dei sintomi collegati a questa patologia che potrebbero far sospettare di soffrirne.

Tra questi ricordiamo:

  • Sensazione di non aver riposato al risveglio
  • Importante sonnolenza durante il giorno
  • Scarsa capacitĂ  di concentrarsi
  • Deficit di memoria e difficoltĂ  nella memorizzazione
  • Mal di testa e cefalee
  • Frequente minzione notturna
  • IrritabilitĂ 
  • Riduzione del desiderio sessuale
  • Depressione
  • Aumento della sudorazione durante la notte.

Tutto ciò potrà inficiare sul rendimento scolastico, lavorativo, sulle relazioni sociali del soggetto ed incrementerà il rischio di incidenti dovuto a possibili colpi di sonno dovuti allo scarso riposo.

Il mancato trattamento di tale patologia avrà, sul lungo periodo, molteplici rischi per la salute ed il benessere generale dell’individuo.

Soffrire di OSAS, infatti, aumenterĂ  il rischio di soffrire di patologie cardiovascolari, ipertensione (aumentando il rischio di ictus e infarto) e diabete.

Infine ricordiamo l’elevato rischio di incidenti durante la quotidianità ed alla guida (le statistiche a riguardo consentono di capire la portata del problema: quasi il 22% degli incidenti stradali in Italia è dovuto a colpi di sonno).

Nel caso in cui si notassero alcuni dei sintomi elencati o se venisse il dubbio di soffrire di OSAS sarĂ  opportuno approfondire la situazione, tramite controlli o anche solo effettuando appositi questionari che valutino il grado di sonnolenza (come ad esempio il questionario della sonnolenza di Epworth).

Nel caso in cui tali dubbi risultassero fondati sarĂ  necessario sottoporsi ad uno specifico esame (polisonnografia) attraverso il quale sarĂ  possibile effettuare la diagnosi e capire il livello di gravitĂ  del problema.

Livelli di gravità dell’OSAS.

In base agli studi condotti in materia è stata creata una classifica delle OSAS in base al livello di gravità.

  1. Lieve (in tali casi gli episodi di apnea variano da 5 ad un massimo di 14 per ora di sonno)
  2. Moderata (gli episodi in questo caso variano dai 15 ai 30)
  3. Grave (gli episodi di apnea sono superiori a 30 per ora di sonno, potendo arrivare anche ad un centinaio).

In quest’ultimo caso il soggetto avrà frequenti risvegli durante la notte (anche se non ricorderà i momenti trascorsi in apnea). La conseguenza di questo riposo estremamente disturbato sarà una sensazione di sonnolenza il giorno successivo, la scarsa concentrazione ed il rischio di colpi di sonno.

Cura e trattamenti delle OSAS.

In base al livello di gravità, all’età del paziente e in base alle sue caratteristiche morfologiche, si valuterà il trattamento migliore per risolvere il problema e migliorare la situazione.

Nella fase di approccio terapeutico si renderĂ  necessaria la cooperazione multidisciplinare di professionisti per il raggiungimento del comune obiettivo: limitare e, ove possibile, eliminare il problema.

I consigli pratici e gli approcci terapeutici per i pazienti affetti da OSAS possono essere molteplici, tra questi ricordiamo:

  • La perdita di peso (riferito ai soggetti obesi o in sovrappeso),
  • Evitare l’assunzione di bevande alcoliche (soprattutto la sera prima di andare a dormire) e di sonniferi,
  • Trattamenti farmacologici (orientati al contrastare e limitare i sintomi delle OSAS),
  • Risolvere con appositi trattamenti i problemi che interessano le vie aeree superiori,
  • Evitare di dormire supini,
  • Effettuare trattamenti ortodontici per correggere e stabilizzare una corretta occlusione dentale,
  • Utilizzo di MAD: particolari dispositivi orali da indossare durante la notte che agiscono tirando un po’ in avanti la mandibola in modo che la gola non si restringa tanto durante la notte, facilitando il passaggio dell’aria,
  • Utilizzo della CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) notturna, ossia una particolare maschera facciale che attraverso un piccolo tubicino spinge aria nelle vie aeree impedendo a queste di interrompere la loro attivitĂ  e semplificando la respirazione. Tale dispositivo risulta adatto ai casi piĂą gravi di OSAS,
  • Chirurgia: in alcuni casi potrĂ  rendersi necessario effettuare una terapia chirurgica volta alla correzione del setto nasale deviato, all’asportazione delle tonsille, ecc.

Attraverso tali trattamenti il paziente noterà un immediato miglioramento del sonno, una riduzione (in alcuni casi addirittura la scomparsa) del russamento ed un’importante riduzione della sonnolenza diurna.

Il ruolo dell’odontoiatra in caso di OSAS.

Per affrontare patologie e disfunzioni inerenti alla respirazione notturna sarĂ  necessario un approccio multidisciplinare, che preveda la cooperazione tra piĂą specialisti.

In particolare: pneumologo, otorinolaringoiatra, chirurgo maxillo-facciale ed odontoiatra. Quest’ultimo, attraverso regolari e frequenti controlli, avrà modo di cogliere i primi segnali che si manifestano in caso di OSAS, fungendo da “sentinella”.

L’odontoiatra sarà in grado di intercettare per primo i possibili disturbi del sonno (come appunto le apnee ostruttive) attraverso alcuni campanelli d’allarme:

  • bruxismo,
  • xerostomia,
  • ipersalivazione.

Da un punto di vista strettamente odontoiatrico, lo specialista potrà consigliare l’utilizzo di specifici dispositivi (quali avanzatori mandibolari e piani di cura ortodontici volti alla correzione dell’occlusione dentale) per intraprendere un percorso terapeutico iniziale, in grado di ridurre il russamento e le apnee notturne. Nella fase successiva, invece, sarà utile una collaborazione multidisciplinare in cui più professionisti agiscono in modo coordinato per risolvere il problema.

OSAS & bambini.

I disturbi respiratori del sonno possono (ed anzi sono) abbastanza diffusi anche nei bambini di etĂ  compresa tra i 3 ed i 6 anni.

Nei bambini i principali motivi dell’insorgenza di tale disturbo sono tonsille ed adenoidi (in quanto crescendo creano un restringimento delle vie aeree).

La tempestiva diagnosi e la la rimozione (ove necessaria) di tonsilli ed adenoidi consentirĂ  il miglioramento della situazione e della qualitĂ  del sonno dei piĂą piccini.

Ulteriore possibile causa scatenante dell’OSAS nei bambini può essere il sovrappeso, anche in questo caso agendo sulla causa che sta all’origine del problema sarà possibile risolverlo.

Lo sapevi che?

Lo sapevi che i soggetti affetti dalla sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno mostrano molti periodi in cui il respiro si ferma per 10 secondi o più???

Lo sapevi che in Italia circa il 22% degli incidenti stradali riguarda i soggetti che soffrono di apnee ostruttive del sonno?

Chi soffre di OSAS è esposto al rischio elevato di addormentarsi durante il giorno. Le conseguenze risultano disastrose, soprattutto se dovesse capitare quando si è alla guida.

Negli ultimi anni il rischio e la frequenza di incidenti stradali legato alle OSAS è aumentato notevolmente. Il consiglio per i soggetti affetti da OSAS (ma anche per chi semplicemente si sente stanco) è quello di evitare di mettersi alla guida quando ci si sente particolarmente assonnati.

Fonti

www.salute.gov.it

Odontoiatria33