Un dato assodato da tempo è che vi sia una correlazione tra un cattivo stato di salute orale (nello specifico delle gengive) ed un peggioramento dell’ indice glicemico. Altro fattore connesso riguarda i casi di caduta dei denti, infatti nocive abitudini alimentari rendono più complesso il controllo della glicemia. Un paziente che veda limitata e/o compromessa la propria capacità di masticazione sarà incline a preferire cibi come pasta, frutta o riso : semplici da sgranocchiare ma con un elevato indice glicemico che avranno effetti negativi sul compenso glico-metabolico.
Come ricordano gli esperti chi soffre di diabete, infatti ha un rischio da due a tre volte maggiore, rispetto ad un soggetto non affetto da tale patologia, di sviluppare disturbi cronici del cavo orale (quali, a titolo di esempio, la parodontite). Specularmente tale patologia può essere un fattore di rischio per l’insorgenza del diabete, ed esiste una relazione diretta fra gravità ed espansione della parodontite ed aggravamento del controllo glicemico.
In forza della stretta relazione esistente fra diabete e parodontite, l’Associazione Medici Diabetologi sta agendo per rendere possibile l’identificazione anticipata dei soggetti colpiti da diabete e all’oscuro della loro condizione. Con il prezioso ausilio delle competenze odontoiatriche (primi a diagnosticare una parodontite) si potrebbe accelererebbe l’avvio verso un percorso terapeutico adeguato e controllato dal medico diabetologo. I pazienti diabetici che soffrono di parodontite avranno maggiori diffioltà a mantenere costante il controllo metabolico e saranno più soggetti a complicanze.
Come sostenuto dal Dottor Luca Lione, solo la diagnosi precoce e l’avvio di una terapia tempestiva sono in grado di prevenire e contrastare in modo adeguato le frequenti complicanze che si associano al diabete.
Vari studi hanno riscontrato che circa il 50% dei soggetti (in ogni gruppo di età) soffrono di gengivite ( ossia infiammazione alle gengive) al contrario, il5-15% della popolazione è colpito in forma grave dalla parodontite ( caratterizzata da sanguinamento, gonfiore, alitosi e in alcuni casi da mobilità dentale ) .
Punto saliente di tale discorso, confermato dai vari studi condotti in materia, è che interventi di trattamento e cura della parodontite, conducano ad una notevole riduzione dell’emoglobina glicata pari allo 0,4%, .
Tra i propositi in tale campo vi è quello di costituire un gruppo specifico che affronti questo argomento e limiti il gap dovuto al limitato numero di pazienti coinvolti in tali patologie. Tra gli obiettivi di tale percorso vi è anche quello di procurare una formazione dei dibetologi che abbia una funzione preventiva : programmi specifici che evitino al soggetto affetto da diabete l’eventuale perdita di elementi dentali.
Fonte: Odontoiatria 33.it