Intervalli del pH salivare.

Gentili pazienti bentrovati!

Questa settimana si parlerà di pH salivare.

Partiamo da un dato: la saliva ha una funzione fondamentale per la salute orale. Essa è il risultato di un meccanismo complesso attraverso il quale è possibile deglutire, mantenere idratato e lubrificato il cavo orale e la mucosa ed è coinvolta nel mantenimento in salute di denti e gengive. La sua presenza, infatti, riduce l’accumulo di placca batterica e residui di cibo, favorendo la naturale detersione delle superfici dentali. Altra caratteristica della saliva è quella di contenere alcune sostanze che svolgono un’azione antimicrobica: contrastano e prevengono quindi infezioni fungine ed infiammazioni gengivali.  Essa possiede un valore di pH (cioè una grandezza che indica l’acidità di soluzioni liquide o gassose) tendenzialmente neutro, che quindi oscilla da 6,5 a 7,5. Tale valore, però, è continuamente esposto ad oscillazioni per via del cibo e delle bevande ingerite. Tali variazioni tendono a svanire nel giro di 2/3 ore da quando si è mangiato e/o bevuto, ripristinandosi così il valore tendenzialmente neutro del pH.

Ma vediamo cosa accade durante questo intervallo di tempo o nel caso in cui il pH salivare mostri una tendenza all’acido (pH <6,5) o all’alcalino (pH >7,5).

Nel momento in cui il pH salivare subisce variazioni importanti e persistenti (diventando o molto acido o troppo basico) sia i denti che le gengive possono pagarne le conseguenze, ammalandosi con più facilità.

In particolare:

  • Un valore di pH basso (quindi un ambiente orale acido) favorisce la proliferazione batterica. La conseguenza è la demineralizzazione dello smalto dentale e quindi un maggiore rischio d’insorgenza di un processo cariogeno.
  • Un valore di pH alto (quindi quando raggiunge un livello basico) causa una cristallizzazione del calcio sulle superfici dentali. In questo modo si indurisce il biofilm e si forma il tartaro: principali nemici della salute delle nostre gengive!

Misurare i livelli di pH orale consente all’odontoiatra di avere un quadro generale della salute orale del paziente e di poter porre in essere le misure preventive e terapeutiche necessarie ed idonee al caso concreto.

Esistono dei range in tale misurazione (i quali fanno riferimento alla scala di valori del pH) :

  • Acido (si riferisce all’intervallo con valori inferiori a 6.5)
  • Neutro (nell’intervallo tra pH 6.5 e 7.5)
  • Alcalino o basico (valori superiori a 7.5.).

Sia il valore acido, sia l’intervallo alcalino rappresentano fattori di rischio per la salute orale. Al contrario una condizione di pH salivare neutro sottende una condizione positiva, fisiologica e che favorisce il mantenimento in salute di denti e gengive.

In medio stat virtus.

Da quanto detto emerge come la salute orale si estremamente influenzata dall’intervallo di pH presente nella saliva. In una condizione di pH neutro l’idrossiapatite (cioè una molecola importante che costituisce lo smalto dentale) risulta integra e ciò garantisce la protezione degli elementi dentali. Nel caso in cui, invece, ci si trovasse in una condizione di pH acido la placca batterica prolifererebbe (nutrendosi degli zuccheri e carboidrati assunti tramite l’alimentazione), producendo sostanze di scarto acide e alimentando determinati tipi di batteri. Tra questi vi sono i batteri cariogeni, responsabili cioè dell’insorgenza di lesioni cariose, i quali attaccheranno lo smalto dentale con più facilità (in quanto risulta indebolito dall’ambiente acido in cui si trova). In questi casi sarà fondamentale modificare le proprie abitudini alimentari, curare scrupolosamente l’igiene orale, sottoporsi a frequenti sedute d’igiene orale professionale ed utilizzare (previo consiglio del proprio odontoiatra di fiducia ed igienista) appositi prodotti che favoriscano la remineralizzazione dello smalto dentale. Per fare un esempio concreto è che renda bene l’idea possiamo dire che il pH acido agisca come i prodotti che tolgono le calcificazioni dai rubinetti, esso infatti intacca l’idrossiapatite dello smalto dentale riducendo la naturale protezione degli elementi dentali! Una condizione di pH alcalino, invece, risulta essere responsabile della formazione di tartaro. Quando il pH raggiunge l’intervallo basico, il calcio presente nella saliva inizierà a depositarsi sulla  superficie dentale, cristallizzandosi. Anche in questo caso la condizione che si crea favorirà la proliferazione batterica, esponendo le gengive al rischio di recessioni, infiammazioni e malattia parodontale.

Cosa fare per prevenire alterazioni eccessive degli intervalli del pH.

Lo stile di vita adottato, le abitudini quotidiane, la dieta adottata saranno sicuramente gli aspetti su cui poter lavorare per mantenere in salute il nostro organismo e per evitare che anche il pH salivare subisca variazioni eccessive. Curare quotidianamente la propria igiene orale sarà la fondamentale strategia preventiva rispetto all’insorgenza di carie e della parodontite. L’equilibrio microbiologico orale è il risultato di molteplici fattori: i cibi e le bevande ingerite, la regolare produzione di saliva (ad esempio uno stato di xerostomia oltre a ridurne la quantità ne modificherà anche la composizione), uno stato di acidosi metabolica di basso grado, la presenza di disturbi digestivi (come ad esempio soffrire di reflusso gastroesofageo o di disbiosi intestinale), ecc. Ognuno di questi aspetti dovrà essere curato e consentirà , di conseguenza, il mantenimento della salute generale ed orale. Una condizione di acidosi metabolica rappresenta un disturbo dell’equilibrio acido-base, caratterizzato dall’aumento della produzione di acidi  all’interno dei liquidi dell’organismo; questo porta ad una diminuzione dei valori di pH. Nei casi meno gravi, l’acidosi metabolica può decorrere in maniera asintomatica, ma se i valori di pH si riducono eccessivamente si instaura una condizione patologica che può causare problemi di salute anche gravi per il paziente. Sottoporsi a regolari controlli odontoiatrici permetterà all’esperto della salute orale di identificare i possibili problemi legati agli intervalli di pH, adottando strategie preventive per ridurre i rischi ad esso correlati e per il mantenimento in salute di denti e gengive. Controlli periodici permetteranno di identificare e interferire con quei fattori che, lasciati senza controllo, porterebbero inevitabilmente a più importanti conseguenze patologiche. Tramite un test salivare sarà possibile avere un quadro della situazione, tenendo sotto controllo sia la salute orale, sia quella generale. Tale test sarà rapido, indolore, privo di controindicazioni, offrendo all’odontoiatra un valido supporto per la diagnosi delle condizioni di salute di denti e gengive.

Lo sapevi che?

La misurazione del pH segue una scala logaritmica su base 10. Ciò significa che avere un pH 6 equivale ad avere un pH 10 volte più acido rispetto ad un pH 7. Tale valore quindi non raddoppia ma aumenta di 10 volte rispetto al valore successivo!

Fonte:

www.aiditalia.it

andi.it