E tu…quale spezia preferisci?

 

Gentili pazienti rieccoci!

Il tema di questo articolo sarà il gusto, sia dal punto di vista dei sapori ( analizzando le varie spezie usate in cucina e le loro proprietà) sia parlando del gusto ed i disturbi a questo correlati.

Come spesso sottolineiamo, la salute del nostro cavo orale dipende dalla nostra salute generale e viceversa. La nostra bocca influenza la nostra salute e, la nostra salute ha effetti sulla nostra bocca. Un scarsa igiene orale avrà effetti negativi sui nostri denti e sulle nostre gengive, ma non solo: potrebbe avere importanti ripercussioni anche sul nostro benessere generale.

 

Da molti studi è emerso come diverse problematiche del cavo orale abbiano strette relazioni con altre patologie che possono riguardare, ad esempio, cuore o cervello.

Una situazione orale negativa e patologica avrebbe un’incidenza superiore sul rischio di soffrire di problemi cardiovascolari e di decadimento cognitivo ( ad esempio per ciò che riguarda l’Alzheimer).

Fermandoci un attimo a riflettere, infatti, la bocca rappresenta il punto d’ingresso che ci mette in contatto con l’esterno: da essa possono entrare batteri e germi, i quali una volta entrati migreranno in tutto l’organismo provocando infiammazioni ed altri disturbi. Anche per questa considerazione, l’igiene orale risulta fondamentale rappresentando una routine quotidiana a cui dedicare il giusto tempo ed attenzione.

 

Spezie e loro benefici.


A partire da tempi antichi le spezie sono conosciute ed utilizzate non solo per condire i cibi ma anche per creare prodotti utili per la medicina tradizionale. Oltre al miglioramento di gusti di varie pietanze, le spezie apportano benefici innumerevoli: sono estremamente ricche di principi attivi, contengono un elevato numero di nutrienti e hanno svariate proprietà medicinali.

Vediamone alcune, ricordandoci sempre che il benessere del nostro organismo ha effetti sulla nostra salute orale e che una bocca sana migliorerà lo stato di salute di tutto il nostro organismo.

 

Anice 

Ci sono diverse varietà di spezie commercializzate con il nome di anice. La più diffusa tipologia di questa spezia in commercio è l’anice stellato (il nome è legato alla singolare forma a stella del frutto che contiene questi semini). L’anice presenta diverse proprietà: favorisce le funzioni digestive, favorisce l’espulsione di gas da stomaco ed intestino, svolge funzioni antidiarroiche e risulta essere un ottimo componente di miscele contro il catarro e di bevande digestive.

 

 

Cannella 

Tale spezia è sicuramente tra le più diffuse, anche grazie al suo profumo inconfondibile. Tra i suoi molteplici usi, i quali spaziano dalla cucina alla medicina naturale, risulta adatta per:stimolare la digestione, contrastare il diabete di tipo 2 ( avendo proprietà ipoglicemizzanti), proprietà antibatteriche ed è anche un ottimo anticolesterolemico.

 

 

Cardamomo 

Tale spezia è estremamente profumata e si acquista sotto forma di capsule contenenti piccoli semini scuri al loro interno. In cucina è molto usato, soprattutto nei paesi del Nord Europa, per aromatizzare dolci. Tra le varie proprietà risulta ottimo contro problemi digestivi, di gas intestinali e per combattere il mal di stomaco. Dalla medicina tradizionale indiana abbiamo anche appreso la sua grande utilità per curare le gengive, i denti e per rimediare a fastidiosi problemi di alitosi.

 

 

 

Chiodi di garofano

 

Dall’odore intenso ed aromatico, tra le spezie più conosciute da sempre. Essi vengono utilizzati sia per aromatizzare pietanze, sia per creare prodotti cosmetici, sia nella medicina naturale. Essi risultano infatti avere un elevato potere antiossidante (il consumo di chiodi di garofano contribuisce a contrastare l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare), proprietà antisettiche ed antinevralgiche. Già nell’antica Roma i chiodi di garofano venivano utilizzati proprio per le note proprietà antinfiammatorie, trovando vasto impiego nella cura del mal di denti e per lenire le infiammazioni cutanee.

Grazie all’altissimo contenuto di oli essenziali (per il 90% eugenolo*), nonché tannini, polifenoli e flavonoidi, i chiodi di garofano possono vantare proprietà analgesiche, antinfiammatorie, antimicrobiche, antivirali ed antifungine ed è proprio per questo vengono frequentemente usati per contrastare il mal di denti.

Tra gli altri benefici legati all’assunzione di questi abbiamo:

  • notevole contrasto dell’alitosi (per via del loro odore forte e penetrante),
  • facilitare la digestione (aiutando il transito intestinale e riducendo significativamente la formazione di gas intestinali),
  • lenire numerose infiammazioni che interessano la bocca (come ad esempio gengiviti, afte, herpes simplex, stomatite, nonché per il mal di gola),
  • rimedio naturale, antico ed efficace, per il mal di denti e per gli ascessi dentali (avendo una rapida azione anestetica ed antinfiammatoria, infatti applicare un singolo chiodo di garofano vicino al dente dolorante e aspettare qualche minuto darà un immediato sollievo).

 

Coriandolo (anche soprannominato prezzemolo cinese).

Anche il coriandolo risulta avere proprietà antisettiche ed antibatteriche, oltre ad aiutare la digestione ed evitare la formazione di gas intestinali. Spesso utilizzato nella cucina per il piacevole aroma che disperde e anche in pasticceria.

 

 

 

Cumino

Il cumino risulta essere un’ottima spezia in cucina per aromatizzare sia piatti che salse ed era conosciuta ed apprezzata già nell’antichità (già i Romani lo utilizzavano). I semi di cumino sono ricchi di molte proprietà: contengono molto ferro (indispensabile per il nostro sistema immunitario), contengono anche numerose vitamine (B1, B2, B6, PP, C e K) e sali minerali e risulta essere un ottimo stimolante del metabolismo e un alleato contro il gonfiore addominale. In più si ritiene che masticare semi di cumino possa migliorare l’alito cattivo.

 

Curcuma

Spezia molto colorata dall’odore pungente ed inconfondibile. Essa risulta essere tra le spezie più popolari della cucina asiatica ed è estremamente impiegata nella medicina ayurvedica, oltre che in quella cinese. Recenti ricerche sottolineano come la curcumina (principio attivo contenuto nella spezia) abbia proprietà antitumorali, inibendo la crescita di diversi tipi di cellule tumorali. Tra le altre caratteristiche ricordiamo le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e la sua azione anti-infiammatoria sui tessuti orali e parodontali.

La curcumina ha dimostrato di essere un valido alleato della salute orale, riducendo la placca e diminuendo l’infiammazione gengivale.

 

Gingseng

Tale spezia viene utilizzata da secoli in medicina cinese per le sue incredibili proprietà: la radice di gingseng (o ginseng) contiene fitoestrogeni, è utile per stimolare il sistema nervoso ed accelerare il metabolismo.

 

Noce moscata

La noce moscata è una spezia molto utilizzata ed anch’essa ha numerose proprietà officinali. Risulta essere utile per la digestione, ha proprietà disinfettanti, antibatteriche, antinfiammatorie ed antisettiche. Risulta estremamente utile anche nel contrastare diarrea, fermentazione intestinale e come agente rilassante del sistema nervoso.

Paprika

 

Tale spezia, molto usata come condimento, viene ricavata dalla macinazione di vari tipi di peperoncino essiccato, la paprika risulta essere un ottimo stimolante dell’apparato digerente, ha proprietà toniche ed antisettiche ed aiuta a migliorare la circolazione, apportando benefici al sistema cardiovascolare.

Pepe

 

Il pepe è certamente tra le spezie più diffuse sulle nostre tavole, e ne esistono diverse varietà (pepe nero, pepe rosa, pepe bianco) a seconda delle modalità di lavorazione dei frutti. Tale spezia è conosciuta da tempi lontani, in quanto risulta essere usata in numerosi rimedi ayurvedici.

L’alto contenuto di piperina (principio attivo) dà a questa spezia proprietà diaforetiche (benefiche per stati febbrili, in quanto aumenta la sudorazione, favorendo l’eliminazione delle tossine e diminuendo la temperatura corporea), carminative ( elimina l’aria accumulata nello stomaco e nell’intestino) e diuretiche.

 

Peperoncino

Esso risulta essere un ottimo antibatterico,in più, il peperoncino è ricco di vitamina C, stimola la digestione ed ha proprietà antiossidanti, oltre a rivelarsi un alleato della nostra salute contro raffreddore e sinusite. Risulta da sempre essere ritenuto tra i migliori afrodisiaci (in quanto stimola la vasodilatazione), ed esercita anche un’efficace azione sul metabolismo, innalzando la temperatura corporea ed aumentando così il senso di sazietà.

 

 

 

Zafferano

Lo zafferano è una spezia molto utilizzata in cucina, soprattutto come colorante o nei risotti. Risulta essere ricco di antiossidanti, ed essere un buon acceleratore del metabolismo, stimolando la digestione. Studi recenti ne hanno anche dimostrato l’incidenza positiva su depressione e disturbi dell’umore.

 

 

Zenzero

Lo zenzero è un vero concentrato di principi attivi. Utilizzato come spezia in cucina, ha proprietà (da essiccato) stomachiche, antiossidanti ed antinfiammatorie. Fresco, invece, è un ottimo antipiretico, antinausea ed antinfiammatorio. L’infuso caldo di zenzero è ottimo contro il raffreddore di stagione.

 

*L’eugenolo, principio attivo che si ricava dall’olio essenziale di pimento, ha proprietà digestive, analgesiche, carminative ed antisettiche.

 

Ecco le principali spezie conosciute ed utilizzate, ovviamente il precedente elenco di proprietà ha puramente scopo informativo e non vuole in alcun modo sostituire il parere di un medico. Vi preghiamo di prestare attenzione nell’assunzione di tali spezie e, soprattutto, di non eccedere con le quantità in quanto alcune di esse potrebbero rivelarsi dannose per il nostro organismo se assunte in grandi quantità.

 

DISTURBI DEL GUSTO…

 

Secondo recenti studi i disturbi del gusto aumentano con l’età e tra le prime cause abbiamo i farmaci.

Oltre all’assunzione di medicinali, possono essere molteplici i fattori che vengono associati al senso del gusto e, soprattutto nelle persone più anziane, le disfunzioni gustative sono elevate.

A seguito delle sue ricerche, Taiji Ogawa dell’Università di Osaka, riferisce di aver individuato in tre aree specifiche le modificazioni del gusto:

  1. nei cambiamenti fisiologici negli organi di senso,
  2. nei fattori legati all’invecchiamento,
  3. nelle variabili che influenzano le sensazioni legate al gusto.

 

Oltre a tali variabili si devono, comunque, tenere in considerazione relazioni che possono influenzare notevolmente la percezione del gusto, tra queste abbiamo patologie croniche (le quali spesso entrano in relazione con la sensazione del gusto) e l’assunzione di farmaci.

Questi ultimi sono infatti tra le principali cause di alterazione e disturbo del gusto (dai test eseguiti ne sono stati individuati ben 170 che svolgono un’azione di questo tipo).

Per quanto riguarda i cambiamenti fisiologici degli organi di senso ( punto 1) le variabili più frequenti sono le alterazioni delle papille gustative, la ridotta capacità di distinguere i sapori e gli aromi e variazioni della soglia di rilevazione. Una delle scoperte più eclatanti degli ultimi anni è stata la correlazione delle disfunzioni gustative con l’insorgenza e lo sviluppo progressivo di malattie neuro-degenerative come l’Alzheimer. Una delle cause responsabili del fenomeno consiste nell’alterazione del metabolismo dello zinco, fattore ricorrente nei pazienti affetti da morbo di Crohn o da fibrosi cistica oppure in dialisi renale o in cura con penicillamina.

In più, disfunzioni del gusto sono emerse in pazienti con diabete scarsamente controllato e anche molte persone affette da neoplasie segnala un deterioramento del gusto.

Altri dati interessanti sono quelli che riguardano il sesso: dagli studi è emerso che le donne hanno una sensibilità al gusto maggiore (soprattutto rispetto al sapore amaro) legata a cicli ormonali e ragioni evolutive. Anche i comportamenti e gli stili di vita adottati hanno un ruolo importante nella percezione dei sapori.

Spesso gli odontoiatri vengono in contatto con pazienti affetti da disturbi del gusto per via di abitudini viziate e/o scorrette : ad esempio una scarsa igiene orale è stata associata a disturbi del gusto, il vizio del fumo di sigaretta ha effetti deleteri sia sul gusto sia sulla nostra salute, come anche l’alimentazione.

Lo sapevi che?

Molte tra le spezie poc’anzi menzionate possono essere utilizzate anche in cosmetica, per farne preparati casalinghi, bagni e impacchi, o semplicemente utilizzandone l’olio essenziale. La preparazione ed i dosaggi richiedono molta attenzione: per i preparati officinali come infusi, decotti e tinture chiedere sempre consiglio ad un erborista o ad un professionista.

 

Le spezie nell’ayurveda…

L’ayurveda (ossia la medicina tradizionale indiana) fa abbondante uso di spezie per l’equilibrio dei 3 “dosha”, cioè le 3 diverse energie vitali che compenetrano l’organismo. In molti casi l’azione delle spezie è finalizzata a migliorare i processi digestivi, la secrezione gastrica e facilitare l’eliminazione dei gas, intervenendo sull’equilibrio generale del sistema-corpo.

 

 

AVVERTENZA: l’utilizzo delle spezie richiede buonsenso. Mai esagerare con le dosi, ed in caso di dubbi consultare un medico. L’assunzione di dosi eccessive di spezie può anche causare danni ai nostri denti, macchiandoli e pigmentandoli, quindi non esageriamo!

 

 

Buona lettura… al prossimo articolo!