Gentili pazienti, in questo articolo analizzeremo la placca batterica orale.
Prima di tutto capiamo che cosa sia la placca…
Come spesso capita, avremo già sentito parlare di placca dentale: oltre che in ambito odontoiatrico anche in campo pubblicitario. Moltissimi spot di dentifrici, collutori, spazzolini e chewing-gum nominano la placca e si propongono come innovatori nel combatterla, ma quasi nessuno ci spiega che cosa sia realmente.
Primo dato da tenere a mente: la placca dentale riguarda tutti. E’ presente in ogni bocca, compresa quella di bambini (possiamo anche sostenere che sia soprattutto presente in quella dei più piccini per via della loro alimentazione spesso ricca di zuccheri e per le cattive manovre di spazzolamento e d’igiene orale) in quanto si genera in modo naturale a seguito dell’accumulazione di residui alimentari, proteine della saliva e tossine prodotte dai batteri.
La placca dentale può essere definita come un aggregato, un accumulo di batteri e di residui ( detto anche biofilm) derivanti dal cibo, dalle bevande e dalla nostra saliva, il quale forma una sorta di pellicola appiccicosa sulla superficie dei nostri denti. All’occhio si presenta come un deposito (nel gergo comune viene indicata come una “pappetta” ) di colore biancastro o di colore giallo scuro sui denti e che va costantemente rimosso ed eliminato.
La formazione della placca inizia circa dopo 3-4 ore dopo l’ultimo spazzolamento dei denti, per questo è fondamentale procedere con il loro accurato lavaggio e passare il filo interdentale per eliminare qualsiasi residuo di cibo rimasto tra i denti e per evitare spiacevoli conseguenze come carie o malattie parodontali.
E’ importante ricordarsi che la superficie dentale è una delle poche parti del nostro corpo che non è in grado di rigenerarsi : ad esempio la nostra pelle dopo un graffio è in grado di rigenerarsi, mentre la superficie dentale no! Proprio per la mancanza di questo regolare rinnovo è fondamentale avere un’igiene orale scrupolosa che impedisca il più possibile l’accumulo di residui.
Ricordiamoci anche che il cavo orale e, nello specifico la nostra bocca, ospita una quantità estremamente elevata di batteri: alcuni buoni e utili per il mantenimento del nostro equilibrio ed altri “cattivi”, ossia responsabili dell’insorgenza di placca dentale e che possono seriamente danneggiare i nostri denti.
Questi batteri nemici della nostra salute orale presenti nella placca producono alcune sostanze acide in grado di attaccare lo smalto dentale, causando danni alla nostra salute parodontale.
Nel caso in cui non si proceda all’eliminazione regolare della placca dentale questa si mineralizza, diventando tartaro. A questo punto sarà necessario sottoporsi ad una seduta d’igiene orale professionale per riuscire ad asportarlo ed eliminarlo anche nelle zone sotto-gengivali.
Quali sono i fattori che aumentano la formazione di placca?
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Lo scorretto o irregolare spazzolamento dei denti,
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il pH orale,
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l’assunzione di determinati farmaci,
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un’alimentazione ricca di alimenti zuccherati ed acidi,
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la mancanza di saliva nella bocca,
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presenza di apparecchi ortodontici o protesi,
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predisposizione genetica,
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abitudini viziate (ad esempio fumo ed alcol).
Placca batterica e disturbi gengivali…
All’interno del nostro cavo orale sono presenti un elevato numero di batteri, alcuni buoni e alcuni nemici delle nostre gengive. Possiamo sostenere che l’accumulo di una quantità eccessiva di batteri può formare la placca batterica. Se questa non viene accuratamente rimossa potrà portare a diversi problemi: dal sanguinamento gengivale, gengivite e, nei casi più gravi, all’insorgenza di malattia parodontale. I batteri della placca batterica portano a questi disturbi “nutrendosi” ed utilizzando gli zuccheri contenuti nel cibo per produrre alcune sostanze acide in grado di irritare gengive e consumare lo smalto dentale, mettendo a rischio la salute dei nostri denti. Durante questo processo i batteri rilasciano anche una quantità di tossine, responsabili dell’infiammazione del tessuto gengivale con conseguente sanguinamento gengivale. Ricordiamo anche come la placca faccia apparire i nostri denti ingialliti e sporchi, oltre che a contribuire ad avere alito cattivo.
Ulteriore effetto della presenza di placca batterica è la recessione gengivale: la presenza di batteri conduce molto spesso al recedere delle gengive dai nostri denti, provocando tasche gengivali in cui si accumulerà ancora più placca e causando un danneggiamento irreversibile del parodonto e dei tessuti che sostengono l’elemento dentale. Se non rimossa accuratamente (attraverso un corretto spazzolamento, detersione e passando quotidianamente il filo interdentale) la placca batterica diventerà sempre più dura, diventando tartaro. Una volta solidificata (mineralizzata) e divenuta tartaro, non potrà che essere eliminato attraverso la detartrasi eseguita dal vostro igienista di fiducia, se invece non viene rimosso darà origine a malattie gengivali più gravi.
Quali sono i modi per prevenire l’accumulo della placca?
Sicuramente l’igiene orale è il primo passo per controllare la quantità di placca batterica, ma non l’unico. Vediamone alcuni:
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- lavarsi i denti almeno due volte al giorno ( ove necessario farsi consigliare dal proprio dentista di fiducia un dentifricio specifico per problemi gengivali),
- utilizzare il filo interdentale per rimuovere qualsiasi residuo di cibo e placca tra dente e dente,
- utilizzare preferibilmente ( ma sempre previo parere del vostro dentista ed igienista di fiducia) lo spazzolino elettrico e ricordarsi di spazzolare bene anche le gengive e non solo i denti,
- utilizzare gli scovolini,
- effettuare periodiche sedute d’igiene orale professionale col vostro igienista di fiducia,
- sottoporsi a regolari visite di controllo dal proprio odontoiatra di fiducia,
- adottare una dieta sana ed equilibrata (evitando spuntini fuori pasto e l’assunzione eccessiva di zuccheri),
- previo consiglio professionale effettuare sciacqui con collutori specifici per offrire una protezione gengivale ulteriore.
Per concludere possiamo sostenere a gran voce che spazzolarsi i denti costantemente ed in modo corretto risulta indispensabile per conservare un’ottima igiene orale e mantenere in salute denti e gengive. Nonostante questo aspetto, può comunque accadere che lo spazzolamento non sia sufficiente e che restino dei residui di placca batterica sui e tra i nostri denti, per questo si renderà necessario effettuare controlli e sedute d’igiene orale professionale per eliminare qualsiasi traccia di placca e tartaro e proteggere i nostri denti da carie e le nostre gengive da infiammazioni e malattia parodontale.
Rilevatori di placca…
Spesso scoprire quali sono le zone in cui si verifica un maggiore accumulo di placca batterica può aiutare il paziente a dedicare maggiore attenzione allo spazzolamento, soprattutto se il paziente è un bambino/a. A questo riguardo esiste un metodo utile ed estremamente simpatico soprattutto per i più piccini: il rilevatore di placca dentale. Esso consiste in una piccola compressa ( formata da coloranti vegetali) che viene masticata dal paziente ed andrà a fissarsi sulla placca batterica, colorandola e consentendo al paziente di individuarne l’area.
Una volta osservate ed individuate le zone della bocca che risultano essere colorate sarà sufficiente spazzolarle accuratamente, passare gli ausili interdentali corretti e tenerle a mente durante l’igiene quotidiana.
LO SAPEVI CHE?
Lo sapevi che la bocca può ospitare oltre 300 tipi di batteri? Sembra un numero estremamente elevato, ma concretamente è una cifra più che normale e soprattutto solo una minima percentuale di questi è in grado di danneggiare i nostri denti e creare problemi gengivali.