Roncopatia ed apnee ostruttive del sonno.

Gentili pazienti bentrovati.

Nell’articolo di questa settimana scopriremo le caratteristiche dei disturbi respiratori del sonno. Si tratterà in particolare della roncopatia cronica (anche definita come russamento cronico) e delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).

Ma partiamo da una domanda….

Perché quando si russa si genera rumore?

Per quanto possa sembrare strano, chi russa durante il sonno non si accorge del rumore che emette, mentre chi gli sta accanto avverte questo suono in maniera forte ed estremamente fastidiosa.

Il rumore tipico del russamento è legato alla vibrazione di alcuni organi e strutture attraverso cui l’aria passa durante la respirazione. In particolare, i tessuti coinvolti sono: palato molle, ugola, tonsille, epiglottide, narici, parete posteriore della gola, labbra e lingua.

Rendersi conto di russare e, di conseguenza, intercettare tempestivamente questo particolare quadro clinico sarà importante in quanto il russamento notturno discontinuo rappresenta un campanello d’allarme di altre patologie:

  1. Roncopatia cronica
  2. O.S.A.S. (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno).

Partiamo dalla roncopatia cronica.

Col termine roncopatia viene indicato un particolare disturbo del sonno, caratterizzato da un rumoroso e discontinuo russamento notturno, spesso accompagnato da disturbi respiratori.

I soggetti affetti da roncopatia russano in maniera discontinua e rumorosa durante il riposo. Sul lungo periodo tale disturbo avrà molteplici effetti negativi, in primis sulla qualità del sonno ed in secondo luogo sul benessere generale del soggetto.

Tra le altre conseguenza negative di tale situazione ricordiamo: la scarsa ossigenazione dell’organismo la quale, a sua volta, comporta difficoltà nel risveglio, una sensazione di affaticamento e ricorrenti mal di testa e cefalee.

Se il soggetto vive da solo sarà molto difficile prendere coscienza di tale disturbo (che quindi potrà restare “sconosciuto” per lunghi periodi, anche anni), mentre se dorme col proprio partner avrà modo di venirne prima a conoscenza (anche se causerà un forte disturbo del sonno per l’altra persona).

Molto spesso la roncopatia cronica è accompagnata ed è una delle cause delle apnee ostruttive del sonno.

O.S.A.S. (Obstructive Sleep Apnea).

Con tale termine ci si riferisce alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno.

Molto spesso non si conosce in modo approfondito tale disturbo, nonostante sia una patologia estremamente seria e diffusa. Per comprenderne la diffusione ricordiamo che solo in Italia ne soffrono più di 1,5 milioni di persone.

Altri aspetti che rendono tale patologia pericolosa e quindi che necessita di cure tempestive ed appropriate sono le conseguenze ad essa correlate. In particolare i disturbi neurologici, cardiovascolari e l’impatto che tale patologia mostra sulle percentuali degli incidenti stradali.

Il soggetto affetto da sindrome delle apnee notturne mostra un sonno discontinuo (come chi soffre di roncopatia cronica), ma in più è caratterizzato da frequenti stati d’apnea seguiti da bruschi risvegli. In questi casi, infatti, nel paziente si alternano rumorosi russamenti con fasi di silenzio (spesso preceduti da rantoli e/o boccheggiamenti) in cui il paziente entra in apnea, non riuscendo a respirare. In questo momento si sveglierà di soprassalto, con un senso di agitazione e cercando un’altra posizione per riposare.

Secondo le ricerche condotte sul tema vi è una correlazione diretta tra la presenza di OSAS e diverse patologie sistemiche come: diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione e disturbi neurologici.

Come accennavo poco più su, il fatto di soffrire di apnee notturne mostra risvolti negativi anche sui livelli di attenzione, con conseguenze disastrose per chi si mette alla guida.

Solo in Italia più del 22% degli incidenti stradali annui è causato da persone che soffrono di OSAS, per via dei colpi di sonno e della scarsa concentrazione associata ad un sonno disturbato.

Sintomi…

Vediamo ora i principali sintomi che emergono in caso di soggetto che soffre di disturbi del sonno (comuni sia a chi soffre di roncopatia cronica, sia di OSAS):

  • Difficoltà nel risveglio,
  • Senso di affaticamento già di prima mattina (accompagnato dalla sensazione di non aver riposato abbastanza o bene)
  • Mal di testa e cefalee
  • Vertigini e nausea mattutina
  • Stanchezza e sonnolenza durante la giornata
  • Colpi di sonno
  • Estrema difficoltà nel concentrarsi
  • Difficoltà nella memorizzazione e perdita di memoria
  • Senso di irritabilità
  • Stato di ansia e depressione
  • Riduzione degli impulsi sessuali (nei casi più gravi può condurre anche ad uno stato di impotenza).

Tutto il quadro sintomatologico appena elencato è la conseguenza diretta dei problemi respiratori durante il sonno, e quindi dell’insufficiente apporto di ossigeno all’organismo durante la notte.

Scopriamo ora le principali cause e fattori di rischio di tali patologie…

Esistono dei fattori predisponenti in grado di causare OSAS e roncopatie.

I principali sono quelli che attengono a patologie ostruttive delle vie aeree (nasali, laringee, rinofaringee, ecc.).

Ulteriori fattori responsabili o che comunque favoriscono l’insorgenza di tale patologia sono:

  • Familiarità col problema
  • Obesità e sovrappeso
  • Abuso di cibo
  • Consumo eccessivo di alcool e sigarette
  • Disturbi ormonali (come in caso di ipotiroidismo)
  • Caratteristiche fisiche (collo corto, retrognazia mandibolare)
  • Stati di forte stress e stanchezza
  • Utilizzo di determinati farmaci (come ad esempio sonniferi, antidepressivi e potenti sedativi).

Apparentemente tali patologie sembrano riguardare solo il sonno, rendendolo disturbato ed irregolare. Il vero problema attiene, invece, alle complicanze di tali sindromi sul benessere complessivo dell’individuo. In particolare le conseguenze possono interessare il sistema cardiovascolare (esponendo il soggetto ad un alto rischio di infarto e di soffrire di ipertensione arteriosa) ed il sistema nervoso (aumentando notevolmente il rischio di ictus e di attacchi ischemici transitori: TIA). In altri casi i disturbi del sonno risultano essere l’origine di alterazioni del sistema endocrino, causando modificazioni del sistema ormonale (e con conseguenze sulle funzioni sessuali) e su quello metabolico (spesso causando la sindrome diabete insulino-dipendente).

Dal quando clinico e dalle pericolose conseguenze che possono innescarsi, risulta chiaro come sia importante non sottovalutare questo problema apparentemente inoffensivo, ma che invece mostra ripercussioni molto pericolose. Riuscire precocemente ad individuarlo e trattarlo tempestivamente ridurrà in modo notevole il rischio di imbattersi in seguiti clinici più gravi.

Vista la variabilità delle situazioni cliniche che emergono in riferimento ai disturbi del sonno, sarà importante porre in essere un approccio terapeutico multidisciplinare che coinvolga e preveda la partecipazione attiva di più figure professionali (odontoiatri, pneumologi, otorinolaringoiatri). In questo modo sarà possibile effettuare una valutazione approfondita ed una diagnosi individuale, che permetterà di individuare la soluzione migliore per il caso concreto del paziente affetto da tali disturbi.

Cura e trattamento delle roncopatie…

Il primo obiettivo a cui mirano i trattamenti delle roncopatie è quello di aumentare la transitorietà delle vie aeree del paziente.

Per fare ciò molto spesso ci si avvale di specifici dispositivi odontoiatrici, realizzati in base alla bocca del paziente, che favoriscano l’avanzamento mandibolare e favoriscano la pervietà delle vie aeree.

Attraverso l’utilizzo di tali specifici apparecchi sarà possibile evitare, in maniera meccanica, che si riduca lo spazio tra lingua e faringe durante il russamento, evitando così il collasso delle vie aeree durante il sonno.

La figura dell’odontoiatra è molto importante in tema di roncopatia e OSAS in quanto, attraverso i suddetti dispositivi, sarà possibile risolvere il problema evitando di doversi sottoporre all’intervento chirurgico.

Le percentuali di risoluzione del problema tramite l’uso di dispositivi odontoiatrici sono molto alte, per questo il loro utilizzo è molto consigliato (oltre a non essere assolutamente invasivo).

Roncopatia & carie…

Oltre alle conseguenze sistemiche legate a tali patologie, il russamento notturno può comportare problemi concreti per la salute orale.

I soggetti che russano mostrano un’elevata predisposizione al rischio di erosione dello smalto dentale, il quale a sua volta, favorisce l’insorgenza di lesioni cariose.

Stesso discorso vale per i più piccini in quanto, a causa dei frequenti raffreddori ed allergie, mostrano la tendenza a dormire a bocca aperta.

Il fatto di dormire a bocca aperta e di russare comporta una variazione del livello di pH orale, verificandosi una sua riduzione.

L’abbassamento del pH fisiologico avrà come conseguenza un significativo aumento del livello di acidità.

A livello orale tale situazione si rifletterà in un aumento del rischio di erosione dello smalto dentale e della sua demineralizzazione. Tutto ciò renderà i denti maggiormente sensibili e più esposti al rischio di sviluppare carie, in quanto lo strato protettivo (appunto lo smalto) sarà danneggiato.

Oltre alla variazione del pH, respirare a bocca aperta durante la notte comporterà una situazione di xerostomia (secchezza orale). La saliva, contenente determinati enzimi e sali minerali, svolge una funzione di detersione delle superfici dentali e consente il mantenimento dell’equilibrio del pH garantendo un costante processo remineralizzante degli elementi dentali. Dal momento in cui si verifica una sua significativa riduzione tutte queste funzioni non verranno svolte correttamente, in più, la scarsa salivazione causerà anche l’alterazione della flora batterica orale (la quale a sua volta esporrà il soggetto al rischio di infiammazioni gengivali, stomatiti ed afte).

Risulta chiaro come la risoluzione dei disturbi respiratori durante il sonno sia quindi fondamentale, non solo per il corretto funzionamento dell’intero organismo e per il benessere del soggetto, ma anche per mantenere in salute denti e gengive.

  • Lo sapevi che?

Lo sapevi che, in base ai dati statistici raccolti, chi soffre di roncopatie e di OSAS è esposto ad un rischio superiore al 35% di sviluppare lesioni cariose, rispetto ad un soggetto che non soffre di disturbi respiratori del sonno?