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Gentili pazienti bentrovati!

Nell’articolo di questa settimana si parlerà di uno stato infiammatorio che può colpire le nostre gengive: la gengivite.

Cos’è la gengivite?

Quando si parla di gengivite, ci si riferisce ad una malattia di tipo infiammatorio causata da batteri contenuti nel biofilm e nella placca batterica che si deposita sulle superfici dentali e sulle gengive.

Tale malattia è estremamente diffusa e può interessare sia gli adulti sia i bambini.

Le gengive, se in buono stato di salute, mostrano un colorito roseo, una consistenza dura ed elastica, non hanno sanguinamento durante lo spazzolamento e formano degli “archi” di forma regolare intorno ai denti.

Al contrario, la presenza di un problema gengivale si manifesterà attraverso:

  • Arrossamento
  • Gonfiore
  • Sanguinamento (sia durante lo spazzolamenento, sia durante la masticazione di cibi particolarmente duri)
  • Consistenza “molle” dei tessuti gengivali
  • Dolore e fastidio per il soggetto
  • Presenza di un sapore ed un odore sgradevole nel cavo orale
  • Alitosi.

Nel caso in cui si notassero uno o più dei sintomi elencati sarà opportuno rivolgersi al proprio odontoiatra di fiducia per far sì che possa valutare il problema e per ricevere indicazioni precise sul metodo da adottare per risolverlo.

Meglio evitare i rimedi fai da te (come l’utilizzo di collutori o dentifrici particolari) senza aver prima ricevuto il parere odontoiatrico, in quanto potrebbero risultare dannosi anziché risolutivi del problema.

La gengivite risulta quindi essere un processo infiammatorio a carico delle gengive.

Aspetto positivo di tale disturbo è il fatto che sia facilmente diagnosticabile e, di conseguenza, facilmente curabile se non trascurata e tempestivamente riconosciuta.

Nelle fasi iniziali la gengivite si manifesta come un disturbo lieve e che si può risolvere in maniera semplice attraverso l’attenta e scrupolosa eliminazione della placca batterica. Tutto ciò sarà possibile attraverso le corrette manovre d’igiene orale quotidiana (quindi tramite il corretto spazzolamento, l’utilizzo di filo interdentale e scovolino).

Nel caso in cui ci si trovasse nella fase successiva (cioè quando la placca batterica risulta indurita ed è quindi diventata tartaro) l’igiene orale domiciliare non potrà risolvere il problema e sarà necessario l’intervento del proprio odontoiatra ed igienista dentale. Questi, attraverso una seduta d’igiene orale professionale, provvederanno alla rimozione del tartaro utilizzando appositi strumenti (tra cui manipoli ad ultrasuoni). In più forniranno al paziente le giuste indicazioni per il mantenimento domiciliare della situazione orale e per evitare che si formino nuovamente (ed in breve tempo) depositi batterici che causerebbero il ritorno allo stato infiammatorio gengivale.

Cause e fattori di rischio…

Come accennavo la gengivite è, nella maggior parte dei casi, una malattia batterica. L’azione di questi microrganismi viene favorita in caso di scarsa igiene orale, in quanto i batteri presenti nella placca batterica (e nel tartaro, che altro non è che la calcificazione della placca) risultano essere i principali responsabili del processo infiammatorio che colpisce le gengive.

I residui di cibo, batteri e microrganismi, muco ed una pessima igiene orale favoriranno la proliferazione batterica dando origine ad un processo infiammatorio che si manifesterà attraverso gonfiore ed infiammazione gengivale.

In altri casi (sicuramente meno diffusi rispetto all’origine batterica) la gengivite può essere la conseguenza di traumi gengivali, nello specifico può essere legata ad uno scorretto e troppo energico spazzolamento.

Vediamo ora i principali fattori di rischio…

  • Scarsa igiene orale
  • Placca batterica e tartaro
  • Fumo
  • Predisposizione genetica
  • Alimentazione scorretta, in particolare mancanza di assunzione di determinate vitamine (tra cui vitamina C, D) e sali minerali
  • Età avanzata
  • Fasi della vita in cui si manifestano importanti cambiamenti ormonali (tipico esempio la gravidanza, la quale espone la donna al rischio di soffrire di gengivite gravidica; o la pubertà)
  • Diabete
  • Malattie che influiscono sul sistema immunitario e che ne comportano un indebolimento a livello di difese immunitarie (AIDS, cancro, leucemia)
  • Assunzione di determinati farmaci (farmaci per l’ipertensione, antidepressivi, cortisone, ecc.)
  • Situazioni di forte stress.

Nel caso in cui si soffrisse di gengivite oltre i principali sintomi elencati poco più su (gonfiore, rossore e sanguinamento) potrebbero verificarsi  altri sintomi, in particolare se ci si trova in uno stadio avanzato del problema. Tra questi ricordiamo: recessioni gengivali (nei casi più gravi possono portare all’esposizione delle radici dentali), leggero spostamento degli elementi dentali (dando vita degli spazi interprossimali maggiori) e mobilità dentale.

Come riconoscere la gengivite?

Per ciò che attiene la diagnosi sarà sufficiente un controllo odontoiatrico, il quale sarà incentrato sull’attenta analisi delle gengive (aspetto, consistenza, colore, forma, ecc.) e delle tasche parodontali (ove presenti).

In taluni casi potrà essere necessario approfondire la situazione tramite un esame radiografico che permetterà allo specialista di valutare a livello osseo la situazione.

Compito dell’odontoiatra sarà anche quello di indagare sulle cause che stanno all’origine di tale disturbo. Questo sarà possibile attraverso la compilazione dell’anamnesi, da cui emergeranno le abitudini del paziente (inerenti alla sua alimentazione, sullo stato di salute generale, sulle manovre d’igiene orale quotidiane, se è un soggetto fumatore, ecc.) per poter capire a quali fattori di rischio il soggetto risulti esposto e per agire su questi eliminandoli e riducendo lo stato infiammatorio che sta alla base della gengivite.

Una volta accertato il fatto che si tratti di gengivite ed una volta compresi i fattori di rischio e le cause che ne stanno alla base , l’odontoiatra valuterà la terapia più idonea a risolvere il problema.

Principalmente il trattamento della gengivite sarà incentrato sull’igiene orale sia quotidiana (da porre in essere attraverso il corretto spazzolamento di denti e gengive, la totale rimozione dei residui di cibo e placca batterica e l’utilizzo del filo interdentale) sia professionale (sottoponendosi a regolari sedute d’igiene orale professionale col proprio igienista).

Altro aspetto sul quale sarà opportuno focalizzarsi è l’eliminazione dei fattori di rischio correlati allo stato infiammatorio gengivale: ad esempio, in caso di paziente fumatore, sarà opportuno che smetta.

Cosa accade se la gengivite viene trascurata?

Nel caso in cui lo stato infiammatorio gengivale non venisse tempestivamente curato, il soggetto sarebbe esposto a complicanze, prima tra tutte la malattia parodontale.


La gengivite, infatti, rappresenta spesso il preambolo della parodontite (comunemente detta “piorrea”), cioè di quella patologia che colpisce le strutture che sostengono gli elementi dentali (il parodonto): gengiva, osso, cemento radicolare e legamento parodontale.

Una gengivite non curata avrà come effetto diretto la retrazione gengivale (facendo aumentare quindi il solco gengivale) e in secondo luogo sarà la causa dell’insorgenza delle cosiddette “tasche parodontali”.

Queste risultano essere degli spazi che si creano tra la superficie dentale e la gengiva che lo circonda. Nel caso in cui siano presenti placca batterica e residui di cibo questi potranno depositarsi all’interno delle suddette tasche, dando origine ad una proliferazione batterica incontrollata ed estremamente dannosa.

Sul lungo periodo tale accumulo di placca batterica nelle tasche parodontali andrà ad intaccare l’osso che sostiene il dente, generando uno stato di mobilità dentale fino ad arrivare al rischio di caduta degli elementi dentali stessi.

Ed ecco spiegato in che modo la gengivite non curata può evolvere in malattia parodontale, diventando un problema irreversibile ed estremamente pericoloso per la salute orale ed il benessere generale dell’individuo.

Per questo sarà importantissimo curare efficacemente e finché è nella fase iniziale la gengivite.

Come prevenire e come mantenere un’ottima igiene orale quotidiana…


La prevenzione, anche in questo caso, gioca un ruolo fondamentale.

Per prevenire la gengivite, è necessaria una scrupolosa e regolare igiene orale quotidiana che  comprenda l’utilizzo associato di spazzolino, filo interdentale e scovolino.

A livello preventivo sarà poi importante:

  • Sottoporsi a regolari sedute d’igiene orale professionale (la cadenza verrà suggerita dal proprio igienista ed odontoiatra in base al caso concreto) attraverso il quale sarà possibile eliminare tutti i residui di tartaro formatosi nel tempo
  • Smettere di fumare
  • Limitare l’assunzione di bevande alcoliche
  • Prestare attenzione all’alimentazione (favorendo il consumo di cibi ricchi di vitamine come il calcio)
  • Utilizzare, ove consigliato dallo specialista, determinati collutori antisettici (solitamente a base di clorexidina, in grado di contrastare la proliferazione batterica)
  • Lavare almeno 3 volte al giorno i denti (dopo i pasti principali) effettuando i corretti movimenti durante lo spazzolamento, usando il filo interdentale e lavando accuratamente anche la lingua (in quanto rappresenta anch’essa una superficie su cui si depositano placca, batteri e microrganismi).

Come effettuare una corretta igiene orale quotidiana.

Per prevenire o per curare lo stato infiammatorio tipico della gengivite sarà importante lavarsi i denti correttamente e regolarmente.

Vediamo cosa prevede una corretta igiene orale:

  • Lavaggio dei denti 3 volte al giorno (dopo i pasti principali) per una durata minima di 4/5 minuti
  • Utilizzo di dentifrici e collutori di qualità, adatti alla propria condizione orale
  • Spazzolamento corretto: tenendo lo spazzolino inclinato a 45°, i movimenti dovranno essere circolari/ verticali dalla gengiva verso il dente (per allontanare la placca dalla gengiva) e non il contrario o con movimenti orizzontali
  • Utilizzare lo spazzolino elettrico (in quanto risulta essere estremamente efficace nella rimozione della placca batterica anche negli spazi interdentali)
  • Completa la corretta igiene orale l’utilizzo del filo interdentale e dello scovolino (per rimuovere i depositi di cibo e placca presenti tra dente e dente e non raggiungibili con lo spazzolino).
  • Se un paziente utilizza un apparecchio ortodontico o una protesi sarà necessario procedere al corretto lavaggio anche di queste, per evitare che si formino depositi batterici sulle superfici di tali dispositivi
  • Non smettere di spazzolare i denti anche se le gengive sanguinano o si avverte un po’ di dolore: se i batteri e la placca non verranno rimossi l’infiammazione (e di conseguenza il sanguinamento ed il dolore) aumenterà, creando un circolo vizioso.

Nel caso in cui la gengivite non passasse, nonostante le cure ed il miglioramento nell’igiene orale quotidiana, sarà necessario l’intervento dell’odontoiatra e dell’igienista dentale.

La rimozione del tartaro sarà possibile solo attraverso gli strumenti (ultrasuoni, curette, ecc.) utilizzati dagli specialisti durante la seduta d’igiene orale professionale. Oltre all’eliminazione di placca, tartaro e residui di cibo, il vostro odontoiatra potrà valutare lo stato di salute generale del cavo orale, individuando anche le possibili lesione cariose insorte per via dei depositi batterici della placca dentale. Infine, tramite il controllo odontoiatrico, sarà possibile correggere quelle situazioni in grado di facilitare i depositi del biofilm batterico (come ad esempio otturazioni o protesi inadeguate), favorendo l’eliminazione dello stato infiammatorio gengivale.

N.B. Alle azioni specifiche eseguite dai professionisti, sarà però necessario relazionare atteggiamenti e corretti approcci quotidiani di mantenimento dell’igiene orale domiciliare, solo in questo modo sarà possibile mantenere i risultati ottenuti durante le sedute professionali effettuate in studio.

Conclusioni…

La gengivite risulta essere uno stato infiammatorio gengivale reversibile, da cui si può assolutamente guarire se tempestivamente curato.


Tramite una corretta igiene orale sarà possibile eliminare l’infiammazione, mentre se ci si trova in una fase avanzata della patologia sarà necessario l’intervento degli specialisti. Ribadiamo al riguardo come una gengivite non trattata possa degenerare in malattia parodontale (patologia irreversibile), esponendo il paziente al grave rischio di perdita degli elementi dentali.

Prestare attenzione all’alimentazione, condurre uno stile di vita sano ed eliminare i fattori di rischio sarà importante per ridurre il più possibile l’eventualità di soffrire di tale disturbo.

                                                                                           

Lo sapevi che?

In base ai dati raccolti dall’Associazione Dentale Americana (American Dental Association), la gengivite risulta ,assieme alla malattia parodontale, la principale causa di perdita degli elementi dentali nelle persone adulte.

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