Rapporto tra malattia parodontale e disturbi renali…

Gentili pazienti rieccoci.

L’articolo di questa settimana cercherà di analizzare le relazioni ed interazioni esistenti tra malattia parodontale e malattie croniche sistemiche, nello specifico con le malattie croniche renali.

Come spesso abbiamo avuto modo di sottolineare il nostro benessere è dato da una costante ricerca di equilibrio tra la salute dei nostri organi e tessuti, il nostro benessere psicologico e il mondo che ci circonda.

Parlando di malattia parodontale abbiamo spesso sostenuto come questa influenzi il nostro benessere generale e quanto sia connessa al nostro stato di salute. Insomma un circolo virtuoso o vizioso (ahimè…) in cui ogni parte dell’insieme influenza il resto.

Negli ultimi anni, in base agli studi posti in essere in materia, è emerso il significativo aumento di ESRD (ossia insufficienza renale cronica terminale) nei Paesi industrializzati ed in aumento risultano anche essere i casi di trapianti di reni e le dialisi.

Ma facciamo un passo indietro…

Qual è la funzione principale dei nostri reni?

 

La risposta non può essere univoca…i reni infatti assolvono diverse funzioni, tra cui:

  • Escrezione di prodotti metabolici di scarto attraverso l’urea (urina)
  • Controllo degli equilibri idro-salini e acido-base nel sangue
  • Regolazione nella produzione di eritrociti attraverso la secrezione di EPO (cioè l’Eritropoietina, un ormoneprodotto a livello renale fondamentale nella produzione di globuli rossi)
  • Controllo del volume sanguigno
  • Responsabilità nella sintesi di renina, cioè di un enzima che regola la sintesi degli ormoni coinvolti nel controllo pressorio e nel bilancio del sodio
  • Favoriscono l’attività biologica della Vitamina D (e di conseguenza partecipano all’omeostasi del calcio) attraverso un procedimento chimico chiamato “idrossilazione”.

I diversi processi patologici che possono colpire i nostri reni e le loro funzioni fondamentali causeranno problemi gravi per la nostra salute generale.

Basti pensare come la loro funzione di “filtro” del sangue, se fosse compromessa, non farebbe altro che trasportare per tutto il nostro organismo batteri nocivi che potrebbero colpire altri distretti (come ad esempio il cuore), colpire il nostro sistema immunitario e causare uno stato di infiammazione ed infezione (locale o diffusa).

Attraverso queste prime righe risulta chiaro quanto la funzione dei reni sia importante.

In caso di malattia, le cure saranno diverse: trapianto di rene, dialisi, terapia farmacologica la quale prevede l’assunzione di immuno-soppressori (cioè di farmaci in grado di abbassare le difese immunitarie dell’organismo, rendendolo maggiormente esposto al rischio di contrarre infezioni).

Spesso, malattie renali e conseguenti trattamenti, avranno effetti negativi nel nostro cavo orale, ad esempio potranno manifestarsi:

  • Decalcificazione dello smalto dentale
  • Alterazioni del pH salivare ed orale
  • Xerostomia
  • Aumento di placca e tartaro
  • Gengiviti frequenti
  • Rischio insorgenza malattia parodontale
  • Aumento lesioni cariose
  • Iperplasia gengivale (rara, in quanto strettamente legata anche ad una predisposizione genetica)

 

In più l’assunzione di farmaci immunodepressori potrà rendere più rapida la distruzione di tessuti parodontali, atrofie dell’osso alveolare ed aumentare l’infiammazione di tessuti gengivali in un soggetto già colpito da parodontite. Dagli studi è emerso come in una percentuale di casi l’insorgenza di tali problemi sia direttamente proporzionale al dosaggio e ai tempi di assunzione di specifici farmaci. A riguardo sottolineiamo, però, come sia fondamentale mantenere un’igiene orale scrupolosa e costante del nostro cavo orale, per far sì che il deposito di placca e tartaro sia il più possibile limitato ed ostacolato, a prescindere dall’assunzione di determinati farmaci.

 

Cerchiamo di chiarire ancora una volta il concetto di parodontite prima di approfondire l’argomento…

 

Per parodontite si intende un grave stato d’infiammazione che riguarda il parodonto, cioè il tessuto di supporto dei denti che comprende: gengive, legamento parodontale, osso alveolare e cemento radicolare.

La parodontite (anche detta “piorrea”) risulta essere la prima causa di perdita di denti nei soggetti di età adulta, oltre a comportare gravi danni funzionali, fonatori ed estetici.

La sua insorgenza è legata alla presenza di alcuni batteri specifici in grado di provocare un’intensa risposta infiammatoria locale e la sua incidenza è legata a determinate categorie di persone in base al loro stile di vita (un soggetto fumatore o chi ha una scarsa igiene orale avrà maggiori possibilità di soffrirne), in base alla loro predisposizione genetica e in base al loro stato di salute generale: i soggetti affetti da alcune patologie, come ad esempio il diabete, possiedono un rischio nettamente superiore di sviluppare la malattia parodontale. Gli studi condotti a riguardo hanno dimostrato come i batteri patogeni che scatenano la malattia parodontale sono in grado di entrare nel circolo ematico, penetrando dalle tasche gengivali, e comportando patologie di diversa gravità in varie zone del corpo, anche in organi lontani dal punto di partenza.

 

L’associazione tra malattie croniche renali e stato parodontale è stata confermata da diversi studi, come è stato sottolineato il fatto che la riduzione della funzionalità renale e la terapia farmacologica ad essa connessa abbiano effetti sulla salute dei tessuti parodontali. Allo stesso modo viene confermato il fatto che la presenza di malattia parodontale giochi un ruolo centrale sul decorso clinico dell’insufficienza renale cronica.

Tra le due condizioni (malattia parodontale e pazienti ERSD) esiste un’associazione evidente.[1]

 

 

Vediamo un esempio concreto…

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Strasburgo, la parodontite risulta essere uno dei fattori di rischio della malattia cronica renale. Tale associazione sembrerebbe essere dovuta alla diffusione batterica ed allo spargimento all’interno del flusso sanguigno di citochine che entrano in circolo partendo proprio dalla tasca parodontale.

Alcuni scienziati hanno ipotizzato l’esistenza di un legame bidirezionale tra le due patologie, evidenziando diversi meccanismi biologici che caratterizzano la malattia renale e che potrebbero aggravare la parodontite.

In base a quanto detto sarà importante fare tesoro dei dati disponibili ad oggi, i quali dimostrano quanto il trattamento della malattia parodontale abbia effetti estremamente positivi sulla progressione della patologia cronica renale.

Visto il potenziale contributo della malattia parodontale all’infiammazione sistemica e all’insorgenza di complicazioni cardiovascolari sarà fondamentale un costate monitoraggio dello stato di salute dei tessuti parodontali dei soggetti affetti da patologie renali croniche.

In più ricordiamo un altro dato che dovrebbe farci riflettere…

La presenza di malattia parodontale influenza anche il benessere del nostro cuore e del nostro sistema cardio-vascolare. Questi ultimi risultano essere fondamentali in caso di malattie croniche renali, in quanto saranno spesso causa di complicanze, quindi mantenerli in salute e tutelarli dall’influenza della parodontite sarà un passo importante per evitare complicanze aterosclerotiche, già diffuse, in caso di pazienti affetti da malattie croniche renali.

 

A proposito di test…

 

E’ stato condotto uno studio su alcuni cani in America che ha dimostrato la correlazione diretta tra stato parodontale (gravità della malattia parodontale) e rischio d’insufficienza renale cronica.[2]

Sono stati presi un tot di animali: una parte di cani affetti da parodontite (di vari livelli e gravità) e una parte di cani con tessuto parodontale sano. Dallo studio è emerso in primis quanto l’età dei campioni influenzasse lo stato parodontale e in secondo luogo venne dimostrata la propensione all’insufficienza renale cronica in caso di gengiviti e malattia parodontale grave.

A sostegno degli autori di tale studio vi è l’ipotesi che la causa della correlazione tra le due patologie sia da attribuirsi allo stato infiammatorio generalizzato dovuto alla presenza di malattia parodontale.[3] La dimostrazione di tale ipotesi ha nuovamente a che fare con la medicina veterinaria: la regressione dello stato infiammatorio sistemico risulta essere legato alla specifica terapia parodontale in grado di ridurne il livello.

 

Lo sapevi che?

L’interesse e la scoperta delle correlazioni tra malattia parodontale ed altre patologie è iniziata dalla fine degli anni ‘80 quando un gruppo di medici cardiologi ha riscontrato un’associazione tra parodontite ed episodi cardiovascolari acuti. Da allora gli studi si sono moltiplicati.

 

Conclusioni…

 

Diversi autori sostengono l’esistenza di una relazione causale tra presenza di patologia parodontale ed incremento del rischio di mortalità nei soggetti con insufficienza renale, proprio per questo risulterà fondamentale prevedere ed implementare le cure con trattamenti volti alla cura della parodontite.

Gli studi condotti sul tema rappresentano un’ulteriore importante evidenza degli effetti della malattia parodontale sul nostro benessere generale e viceversa. Un’accurata cura della nostra salute orale sarà fondamentale per mantenere uno stato di salute generale e, nello specifico, nel ridurre il rischio di soffrire di insufficienza renale.

 

 

 

 

[1] https://www.ildentistamoderno.com/malattie-sistemiche-croniche-e-parodontite-quale-relazione/

[2] Glickman LT, Glickman NW, Moore GE et al. Association between chronic azotemic kidney disease and the severity of periodontal disease in dogs. PREVET (2011),

[3]  [NdR. Rawlinson JE et al. Association of periodontal disease with systemic health indices in dogs and the systemic response to treatment of periodontal disease. J Am Vet Med Assoc 2011