L’OIL PULLING.

Gentili pazienti bentrovati!

Questa settimana parleremo di una nuova tecnica antichissima: l’oil pulling. Perché parliamo di nuova tecnica antichissima?L’abbiamo volutamente definita così perché si tratta di una tecnica risalente a tantissimi anni fa, ma che ultimamente è stata riscoperta, riutilizzata per via dei suoi numerosi vantaggi a livello orale. La sua origine è legata ad antichissime pratiche mediche indiane, descritte dall’Āyurveda, che risalgono a circa 4000 anni fa. Col termine oil pulling, viene indicata una tecnica “casalinga” che si affianca alle regolari manovre d’igiene orale quotidiane. In altre parole, con tale rimedio si supportano l’utilizzo di spazzolino e filo interdentale nella rimozione di placca e del biofilm batterico, per mantenere in salute il cavo orale. Nello specifico, tale tecnica prevede l’utilizzo di un cucchiaio di olio vegetale con il quale verranno effettuati dei gargarismi, per circa 10 minuti. L’olio verrà fatto scorrere in tutta la cavità orale: tra i denti, sulle gengive, sulle mucose, sulla lingua e sui tessuti molli, dopodiché verrà espulso. Trascorsi questi 10 minuti le impurità, le tossine, i residui di cibo, i batteri ed i microrganismi risulteranno “bloccati” al suo interno e verranno rimossi una volta eliminato l’olio dal cavo orale. Alla base di tale tecnica vi è la capacità di tali liquidi di attrarre a sé le impurità presenti ed “intrappolarle” al loro interno. Secondo gli scritti della medicina Āyurvedica la tecnica dell’oil pulling sarebbe stata utile anche per prevenire l’insorgenza di lesioni cariose, disturbi e sanguinamenti gengivali, alitosi, scaricare la tensione a carico dell’atm (articolazione temporo-mandibolare) e per ridurre in rischio di secchezza del cavo orale. L’olio consigliato da utilizzare era quello di sesamo o in alternativa quelli di cocco e di girasole. Adattando tali consigli ai giorni nostri, ed in particolare nel caso dell’Italia, si può utilizzare l’olio extravergine d’oliva estratto a freddo. Tale sostanza, inoltre, mostra numerosi vantaggi per il nostro benessere: è un antiossidante, contrasta l’azione microbica e contiene vitamine fondamentali per il nostro organismo. In base ai numerosi studi condotti su tale tecnica, possiamo inserire l’oil pulling tra le manovre d’igiene orale quotidiana consigliate per via degli ottimi risultati che comporta. L’efficacia di tale pratica viene riscontrata soprattutto a livello di placca batterica (riducendola notevolmente) e di gengive (esse risulteranno più sane e meno esposte ad infiammazioni e recessioni gengivali).

Approfondimento sull’origine indiano dell’oil pulling.


Quello che oggi definiamo “oil pulling” è, in realtà, un mix tra due abitudini igieniche quotidiane indiane.
Secondo la cultura ayrvedica, le pratiche d’igiene quotidiane (dette “dinācaryā”) andavano eseguite subito dopo il risveglio mattutino, per purificare il corpo ed iniziare la giornata nel modo giusto. Tali tecniche, volte al mantenimento in salute e per prevenire disturbi di denti e gengive, erano utilizzate sia a livello popolare, sia nelle caste più alte della società indiana. Secondo l’Āyurveda, le pratiche giornaliere d’igiene orale erano molteplici :

  • Jihvānirlekhana: cioè la pulizia, con un apposito strumento, della superficie linguale
  • Dañtadhāvana: ossia l’accurata detersione delle superfici dentali
  • Gaṇḍūṣa e Kavalagraha: due specifiche tecniche per pulire la cavità orale.

Vediamo nello specifico queste ultime, in quanto rappresentano le origini dell’oil pulling. La differenza sostanziale è che nella prima tecnica (gaṇḍūṣa) l’intera bocca viene riempita di olio, il quale verrà trattenuto e sputato una volta trascorso il tempo previsto. Nel secondo caso (kavalagraha)con la sostanza oliosa vengono effettuati dei gargarismi e poi verrà espulsa. La combinazione tra queste due pratiche è quello che attualmente chiamiamo oil pulling. Esso prevede infatti una discreta quantità di olio (più simile a quella usata nella tecnica gaṇḍūṣa) per effettuare dei gargarismi  prima di espellere la sostanza medicale consigliata (quindi come avviene per la Kavalagraha). Ecco come l’odierna pratica chiamata oil pulling si posiziona a metà strada tra queste antichissime tecniche. Nella medicina Āyurvedica ogni olio o sostanza medicale utilizzata ha una specifica funzione ed è scelta in base alle esigenze ed al quadro generale del singolo individuo. L’olio più utilizzato è quello di sesamo: il “tila taila”. Esso mostra numerosi effetti positivi: come alimento è altamente nutritivo, contiene un basso livello di carboidrati, contiene antiossidanti e sali minerali. A livello orale l’olio di sesamo offre numerosi benefici, era consigliato dalla medicina indiana per: combattere l’alitosi, mantenere la bocca idratata e favorire il flusso salivare, garantire la percezione dei sapori, prevenire l’insorgenza di carie, controllare l’ipersensibilità dentale, ridurre il deposito e la formazione di placca e biofilm batterico ed infine rinforzare denti e gengive.

Ricapitoliamo come effettuare correttamente l’oil pulling (tenendo a mente i principi ayurvedici) nella nostra quotidianità…

Il momento ideale per eseguire tale pratica è il mattino, appena svegli e preferibilmente a digiuno. Per prima cosa è necessario sciacquare la bocca con acqua corrente, dopodiché dedicarsi alla pulizia della lingua (con l’apposito strumento: il nettalingua) e dei denti. Dopodiché prendere il cucchiaio di olio (sesamo, cocco o oliva) e mantenerlo in bocca per circa 10 minuti, effettuando dei gargarismi e lasciandolo scorrere in tutta la cavità orale. Trascorso il tempo necessario espellere l’olio e non sciacquare la bocca con acqua. Non vi preoccupate se durante tale pratica noterete un aumento della salivazione, è del tutto naturale e fisiologica. Una volta terminato l’oil pulling si avrà una sensazione di freschezza e di pulizia in tutta la bocca. Il sapore dell’olio di sesamo non è affatto sgradevole e si attenua molto velocemente.

Conclusioni…

Ed ecco come un’antica e semplice pratica d’igiene orale quotidiana potrà aiutarci nel mantenere in salute denti e gengive. Il tempo consigliato per svolgere l’oil pulling è di 10 minuti, ma tale tempo è indicativo… già in 2/3 minuti si potranno ottenere ottimi risultati. Una volta terminata la pratica non dimentichiamo di eliminare tutto l’olio presente nella cavità orale, in quanto al suo interno sono contenute le tossine ed i residui che bisogna assolutamente eliminare, quindi mai inghiottirlo. Non dimentichiamo, però, che tale tecnica funge da sostegno alle classiche manovre d’igiene orale (quindi all’utilizzo di spazzolino, filo interdentale e scovolino) e non sostituisce in alcun modo le pratiche di igiene orale professionale ed i controlli della salute orale effettuati dal proprio odontoiatra di fiducia.