La sinergia tra odontoiatria ed osteopatia.

Gentili pazienti rieccoci.

Questa settimana si parlerà di…equilibrio, in particolare di come l’osteopatia possa rivelarsi utile per il nostro benessere e per il mantenimento della salute orale.

Partiamo da che cosa si intende con “osteopatia”…

L’osteopatia può essere definita come una particolare tecnica olistica che pone in essere trattamenti e terapie volte a ristabilire benessere ed equilibrio nel soggetto.

In particolare essa non mira alla cura del singolo sintomo che crea dolore, ma è volta alla totalità dell’individuo, riequilibrando le tensioni e ripristinando il corretto funzionamento dell’ organismo.

Il corpo, per l’osteopatia, è considerato come un insieme coordinato in cui ogni parte influenza l’altra. Le ossa del bacino e della colonna vertebrale si muovono in sincronia con le ossa del cranio, creando una correlazione ed essendo tutte influenzate dalla respirazione.

In base al tipo di respirazione (diaframmatica, toracica o craniale/primaria) l’intero organismo risponde in un determinato modo.

Odontoiatria e osteopatia: una sinergia positiva.

L’approccio multispecialistico, anche in questo caso, farà la differenza. La collaborazione tra professionisti consentirà il raggiungimento del comune scopo: il benessere del corpo e della persona.

In che modo può instaurarsi un rapporto tra l’odontoiatria e l’osteopatia?

Primo fra tutti il fatto che l’apparato stomatognatico (costituito da: denti, mascella, mandibola, muscoli masticatori,articolazione temporo-mandibolare e nervi che controllano tali strutture) è direttamente collegato al sistema muscolare.

Tramite l’azione muscolare sarà possibile aprire e chiudere la bocca, masticare, deglutire, ecc.

Ogni disequilibrio di tale sistema avrà ripercussioni sull’intero organismo, in primis sulla occlusione dentale e di conseguenza sulla postura.

Ecco qui che entra in gioco l’osteopatia: essa potrà accompagnare e supportare la terapia odontoiatrica ed ortodontica volta a ristabilire la corretta occlusione dentale ed il corretto funzionamento dell’ATM.

In più risulta assodato che gli interventi eseguiti nel cavo orale abbiano come conseguenza degli adeguamenti posturali.

A seguito di interventi odontoiatrici sarà quindi consigliabile procedere con alcune sedute di osteopatia per far sì che tale adattamento risulti positivo, armonico e che prevenga l’insorgenza di ulteriori disturbi (mal di testa, cefalee, disturbi cervicali, sinusiti, asimmetrie del bacino, ecc.) dovuti alle modifiche del cavo orale.

La collaborazione tra osteopata ed odontoiatra, quindi, deriva dal presupposto che la bocca ed i denti non possono essere considerati come componenti separati, ma come appartenenti ad un’unica entità.

L’analisi osteopatica permette di eseguire una valutazione globale del soggetto per riuscire ad individuare la reale origine di determinati  disturbi (come ad esempio mal di testa, sensazione di vertigini, dolori al volto, scompensi posturali, ecc.).

Il cavo orale, in particolare le strutture che sono coinvolte nella masticazione e nella deglutizione, influenzano l’equilibrio posturale ed i movimenti quotidiani del corpo.

L’osteopatia permetterà di valutare l’impatto di problemi (esterni alla sfera stomatognatica) sulla bocca, come l’odontoiatria potrà valutare l’impatto delle problematiche orali sull’organismo.

Partiamo dalle malocclusioni dentali…

Col termine malocclusione dentale vengono indicate le anomale e disarmoniche posizioni dei denti  ed il mancato allineamento delle arcate dentali, le quali possono provocare diversi problemi:

  • Funzionali (comportando una scorretta masticazione)
  • Pratici (impedendo le corrette manovre d’igiene orale quotidiana)
  • Estetici (compromettendo l’estetica del sorriso e del profilo).

Le cause principali dell’insorgenza di occlusioni scorrette possono essere:

  • Anomalo sviluppo di mascella e mandibola,
  • Errata eruzione dei denti (quindi una posizione scorretta degli elementi dentali nelle arcate dentali)
  • Fattori ereditari/genetici
  • Traumi
  • Disturbi respiratori (ad esempio in caso di adenoidi o tonsille)
  • Scorretta masticazione
  • Deglutizione atipica
  • Suzione prolungata nel tempo del dito o del ciuccio
  • Scorretto posizionamento del cranio e postura.

In caso di malocclusione il vostro odontoiatra saprà indicarvi la terapia ortodontica maggiormente adatta al caso concreto, utilizzando un apposito apparecchio che potrà essere fisso, mobile o allineatori.

L’odontoiatria moderna vede nell’ortodonzia intercettiva una soluzione per intervenire precocemente sulle malocclusioni, con la possibilità di ottenere ottimi risultati in un tempo minore.

A partire dai 3 anni l’odontoiatra potrà porre in essere trattamenti volti alla correzione di difetti respiratori (ad esempio come in caso di adenoidi e tonsille) o di deglutizione atipica, tramite l’utilizzo di appositi apparecchi funzionali.

L’associazione di tale terapia con trattamenti osteopatici favorirà il riequilibrio delle forze muscolari della bocca, garantendo una corretta modellazione delle arcate dentarie.

Già nei primi mesi di vita sottoporre i neonati a sedute di osteopatia potrà rivelarsi estremamente utile per trattare possibili anomalie nello sviluppo delle ossa craniche (legate ad esempio a traumi di compressione avvenuti durante il parto), correggere i difetti legati alla suzione e deglutizione ed equilibrare la postura del capo.

Analizziamo un dato oggettivo: qualsiasi disturbo dell’articolazione mandibolare si riflette sui movimenti e sulla postura del nostro corpo, tanto quanto ogni disturbo della postura e dei movimenti del corpo si ripercuote sull’articolazione mandibolare.

Da questo emerge quanto la collaborazione tra odontoiatra ed osteopata possa essere utile per risolvere ed intervenire sull’apparato stomatognstico e ridurre i problemi ed i sintomi ad esso correlati.

La posizione della mandibola e l’occlusione influenzano la postura tramite le catene muscolari che percorrono tutto il corpo (dalla testa ai piedi). Nel caso in cui questa avesse una posizione squilibrata, per quanto minima, provocherebbe la contrazione di determinati muscoli piuttosto che altri, dando origine ad una modificazione posturale.

Tutto ciò potrebbe diventare la causa di vari problemi o peggiorarli, come ad esempio cervicali, mal di testa, mal di schiena, scoliosi, torcicollo, aumentare i disturbi legati al bruxismo, ecc.

In tali casi l’odontoiatra potrà porre in essere terapie ortodontiche volte a correggere e ristabilire l’occlusione dentale, mentre l’osteopata potrà facilitare il riequilibrio tra bocca e postura migliorando l’armonia dell’assetto posturale e consentendo un migliore adattamento ai cambiamenti legati alla terapia.

Estrazioni dentali ed osteopatia…

Nel caso in cui sia necessaria un’estrazione dentale si solleciterà e romperà il legamento parodontale (ossia quel tessuto che mantiene il dente nella sua specifica sede ossea). All’interno di tale legamento parodontale e nelle strutture muscolari dell’articolazione temporo-mandibolare si trovano degli specifici recettori, i quali  elaborano ed inviano specifiche informazioni al sistema nervoso centrale. A seguito di un’estrazione potrà verificarsi uno “scarico” della forza utilizzata che potrà generare delle rigidità e limitare il normale movimento delle articolazioni e delle suture craniali.

Grazie anche al contributo offerto dalle neuroscienze, è possibile dedurre che le

modifiche apportate dall’odontoiatra (come ad esempio nel caso di un’estrazione dentale) comportino un carico di informazioni neurologiche che avranno una risposta di adeguamento da parte di tutti i sistemi dell’organismo (muscolare, scheletrico, ecc.). Proprio in questa fase l’osteopatia potrà offrire il suo contributo: ristabilire l’equilibrio attraverso una risposta di adattamento sistemico armoniosa, corretta e che non crei scompensi sul lungo periodo.

Osteopatia e chirurgia impiantare…

Anche nel caso in cui il paziente debba sottoporsi ad interventi di implantologia potrà essere utile qualche seduta con l’osteopata, sia nella fase che precede l’intervento, sia in quella successiva.

Prima dell’intervento si rivelerà molto utile valutare ed agire sulle interferenze funzionali, per giungere al momento dell’operazione con il miglior equilibrio possibile dell’assetto e della meccanica che riguarda cranio e spina dorsale.

Nella fase post-chirurgica, invece, l’osteopata favorirà un riequilibrio delle funzioni di adattamento, riducendo i tempi di recupero e riducendo il rischio di problematiche posturali legate all’intervento.

Entro i 6 mesi successivi all’intervento, sarà opportuno effettuare un’ulteriore valutazione da parte dell’osteopata per permettergli di appurare il graduale adattamento del corpo.

Protesi dentali, placca di svincolo ed osteopatia..

Come ogni intervento eseguito nella nostra bocca, anche l’inserimento di protesi dentali e l’utilizzo di bite può mostrare ripercussioni su tutto il nostro corpo.

Anche in questo caso, oltre alla corretta realizzazione del lavoro e del manufatto a livello odontoiatrico, sarà utile l’azione dell’osteopata il quale analizzerà e correggerà l’azione dei muscoli, la masticazione e la deglutizione.

Conclusioni…

Come abbiamo avuto modo di evidenziare in questo articolo l’odontoiatria e l’osteopatia rappresentano un approccio integrato al benessere dell’individuo.

Molteplici disturbi come: cefalea, sciatalgia, lombalgia, alterazioni della postura possono avere come causa l’occlusione dentale, la masticazione e la deglutizione.

Se le arcate dentarie (superiore ed inferiore) non combaciano correttamente daranno origine ad uno stato di malocclusione in grado di influire sull’articolazione temporo-mandibolare la quale, a sua volta, influenzerà i movimenti cervicali e di tutto il corpo.

Le circostanze che condizionano l’occlusione, i muscoli coinvolti nella masticazione, la postura ed i movimenti del corpo possono essere numerose.

Nello specifico, le situazioni orali in grado di alterare tali equilibri sono:

  • Mancanza di elementi dentali
  • Malocclusione (contatto scorretto tra arcata superiore ed inferiore)
  • Posizione scorretta dei denti all’interno delle arcate dentarie
  • Infezioni/pulpiti ad uno o più elementi dentali
  • Bruxismo
  • Tensione psico-emotiva (legata a forti stress) a carico dei muscoli masticatori che scaturirà bruxismo, digrignamento e l’abitudine di serrare la mandibola
  • Manufatti protesici (corone, ponti, intarsi) , bite ed otturazioni non eseguite correttamente
  • Terapia ortodontica non adatta al caso specifico
  • Deglutizione atipica
  • Malattia parodontale
  • Mobilità di elementi dentali
  • Disturbi ed alterazioni a carico dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare)
  • Traumi cranici e/o cervicali.

In tutti questi casi sarà importante l’azione del vostro odontoiatra di fiducia, il quale risolverà il problema specifico manifestatosi ed in secondo luogo potrà rivelarsi utile la collaborazione con l’osteopata.

Quest’ultimo favorirà il riequilibrio e l’adattamento fisico delle terapie svolte a livello odontoiatrico, favorendo il successo dei trattamenti e riducendo il rischio di insorgenza di ulteriori problemi che possono ripercuotersi sull’intero organismo.

Lo sapevi che?

Lo sapevi che negli ultimi anni la naturopatia offre il suo contributo nel benessere degli individui?

Tale disciplina naturale si è dimostrata essere un valido coadiuvante per il mantenimento della salute in un soggetto.

  1. Essa può “offrire supporto” alle terapie poste in essere dall’odontoiatra, tramite l’adozione di un’alimentazione sana ed equilibrata, l’utilizzo di integratori, vitamine e riducendo lo stress del soggetto consentendo di ristabilire il suo equilibrio psicofisico.