Gentili pazienti bentrovati!
Questa settimana scopriremo le caratteristiche dell’esame elettromiografico o elettromiografia.
Con il termine elettromiografia si intende un esame diagnostico che consente di conoscere e valutare la funzionalità dei muscoli e rispettivi nervi connessi presenti in una determinata area del corpo.
A livello odontoiatrico l’esame elettromiografico viene utilizzato per la diagnosi e la valutazione dell’occlusione dentale, fondamentale per correggere i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM),in caso di bruxismo e prima di intraprendere una terapia ortodontica.
Esame elettromiografico.
Esistono in commercio diversi dispositivi medicali, che permettono all’odontoiatra di misurare il bilanciamento dell’occlusione dentale.
Le caratteristiche di questo esame sono:
- Velocità (l’esame è estremamente rapido, bastano pochi minuti per effettuarlo)
- Non invasivo
- Semplicità: è molto facile da utilizzare, consentendo l’immediata verifica dell’occlusione dentale
- Accuratezza, il suo protocollo di valutazione risulta ripetibile ed affidabile
- Risultati in tempo reale: l’esame digitale consente di documentare le condizioni di partenza ed risultati ottenuti a fine terapia.
Attraverso questo esame, il tuo odontoiatra di fiducia potrà effettuare una precisa analisi dell’occlusione dentale, potendo pianificare in maniera corretta un bilanciamento della suddetta eliminando eventuali difetti e ridistribuendo i carichi in modo equo.
Per il paziente sarà estremamente semplice comprendere il proprio stato di equilibrio occlusale, in quanto l’elettromiografia rappresenta una comunicazione semplice, intuitiva e pratica da comprendere anche da chi non è del settore.
Il monitoraggio consente la valutazione dei muscoli masticatori, finalizzando le terapie da porre in essere per ottenere un’occlusione equilibrata e stabile nel tempo.
Come si svolge l’esame.
L’esame elettromiografico valuta l’attività muscolare in massima intercuspidazione (ossia nel momento in cui si ha il maggior numero di contatti fra i denti) attraverso due step:
- Viene effettuato il test detto calibrazione, utilizzando dei rollini di cotone tra le arcate dentarie e serrando i denti.
- La seconda prova non prevede l’utilizzo di rollini di cotone, ma analizza la massima intercuspidazione durante l’occlusione naturale, nuovamente serrando i denti per alcuni secondi.
Ogni prova dura circa 5 secondi, ed una volta effettuate entrambe, sarà possibile stabilire una vera e propria analisi dell’occlusione.
Il report che verrà generato conterrà diversi indici valutativi: consentirà di valutare l’attività complessiva dei muscoli temporali e masseteri, metterà a confronto l’attività muscolare dei suddetti, verrà analizzata l’intensità dell’attività muscolare e permetterà il confronto tra il lato destro ed il sinistro, indicando un’eventuale asimmetria tra i due.
Tale esame permette quindi all’odontoiatra di valutare l’attività dei principali muscoli masticatori (temporali anteriori e masseteri) con la possibilità di valutare anche i muscoli sternocleidomastoidei ed i muscoli trapezi del distretto cervicale.
Elettromiografia alla poltrona…
L’utilizzo dell’esame elettromiografico sarà estremamente utile nella pratica clinica quotidiana in quanto:
- Durante la prima visita, consentirà una corretta diagnosi per l’elaborazione di un corretto piano di trattamento, attraverso una tecnologia d’avanguardia
- In caso di paziente con bite, permetterà di valutare lo stato di occlusione e, ove necessario, apportare modifiche volte alla distribuzione dei carichi del piano occlusale
- Nei pazienti affetti da patologie gnatologiche sarà un prezioso alleato per conoscere le componenti muscolari coinvolte nelle disfunzioni dell’ATM, valutando il trattamento più adatto a risolverle
- In caso di riabilitazione protesica sarà fondamentale per ripristinare le varie funzioni compromesse (masticatoria, estetica, ecc.) in quanto renderà noto il carico muscolare (individuando anche le possibili laterodeviazioni)
- Prima di intraprendere un percorso ortodontico orienterà l’operatore nella scelta migliore, per creare un’occlusione equilibrata e che possa essere mantenuta nel tempo evitando il rischio di recidive.
Ripetuti mal di testa, disturbi alla cervicale, dolori articolari e mal di schiena sono spesso collegati al bruxismo o ad una malocclusione. Effettuare una diagnosi corretta ed affidabile sarà il primo passo per risolvere tali problemi ed intraprendere la giusta terapia.
L’elettromiografia consentirà, in pochi minuti, di capire se tali disturbi siano dovuti o meno ad una disfunzione dell’occlusione dentale.
Correzione di disturbi come malocclusioni e bruxismo.
Come accennavo, malocclusione e bruxismo possono provocare una sollecitazione eccessiva dei muscoli di mascella e mandibola i quali, a loro volta, possono comportare mal di testa, cervicale, problemi di postura e mal di schiena.
Analizziamoli entrambi…
Bruxismo.
Letteralmente questo termine significa “digrignare i denti”. Tale fenomeno si manifesta soprattutto durante il sonno ed è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione. Esso rappresenta un’attività anomala (non finalizzata ad alcuna funzione) per questo viene detto parafunzione.
Il bruxismo consiste in uno sfregamento associato ad un serramento, involontario e costante, dei denti delle due arcate (superiore e inferiore).
Tale abitudine può essere rumorosa e fastidiosa, non tanto per chi la esegue (il quale nella maggior parte dei casi lo fa senza rendersene conto), ma per chi gli sta accanto. Il soggetto che soffre di bruxismo comprometterà l’articolazione temporo-mandibolare, mostrando un’eccessivo consumo e schiacciamento del condilo. Sul lungo periodo tale scorretta abitudine causerà gravi problemi all’ATM, per questo è importantissimo agire tempestivamente per correggere e risolvere il suddetto disturbo.
Malocclusione.
Col termine malocclusione viene indicata una scorretta chiusura, un anomalo rapporto tra i denti della mascella e quelli della mandibola.
In altre parole si è in presenza di malocclusione quando i denti dell’arcata superiore non sono perfettamente allineati e non combaciano con quelli dell’arcata inferiore.
In condizioni fisiologiche, le arcate dentarie si relazionano in modo armonico ed equilibrato per poter compiere adeguatamente le funzioni masticatorie e fonetiche. La malocclusione dentaria si manifesta proprio quando il suddetto equilibrio viene meno. La scorretta occlusione delle arcate dentarie può dar vita a stati di disarmonia funzionale o morfologica/strutturale, tale da ripercuotersi in modo negativo anche su altre sedi anatomiche del corpo.
Esistono diversi tipi di malocclusioni, così suddivisi:
- 1 grado/classe: (Il morso è normale, anche se i denti dell’arcata superiore sovrastano leggermente quelli della mandibola)
- 2 grado/ classe : (L’arcata superiore sovrasta in modo evidente e pronunciato i denti dell’arcata inferiore.)
- 3 grado/ classe (I denti della mandibola sono evidentemente più avanzati rispetto a quelli della mascella)
Cause comuni di bruxismo e malocclusione.
Per quanto riguarda le cause di bruxismo e malocclusione esse possono essere di vario tipo, tra cui ricordiamo:
- Predisposizione genetica
- Artrite reumatoide
- OSAS (apnee notturne) e disturbi del sonno
- Stress ed ansia (responsabili dell’aumento della contrazione muscolare)
- Mancanza di elementi dentali o interventi dentali scorretti (otturazioni, corone non idonee)
- Nei bambini può essere associato ad otiti
- Suzione del pollice o del ciuccio per tempo prolungato
- Cattive abitudini come quella di mangiarsi le unghie e o mordicchiare penne
- Problemi di respirazione adenoidea
- Deglutizione atipica
- Trattamenti precedenti di ortodonzia o pedodonzia scorretti o non sufficienti.
Sintomi.
Per ciò che attiene invece ai sintomi di bruxismo e malocclusione si notano:
- Denti parzialmente consumati/erosi a causa del digrignamento dei denti
- Rumori notturni
- Difficoltà masticatorie
- Xerostomia
- Evidenze a livello di morso (chiusura tra mandibola e mascella)
- Mal di testa e cervicale
- Dolori persistenti alla schiena
- Difetti nella camminata e nella postura
- Acufeni e vertigini.
La cura dei suddetti disturbi (bruxismo e malocclusione) parte necessariamente da una corretta diagnosi effettuata con vari metodi: radiografie, studio del caso ed elettromiografia.
Una volta individuato il problema e ciò che lo causa sarà possibile intraprendere il percorso maggiormente adatto a risolverlo.
In caso di bruxismo la terapia più idonea sarà l’utilizzo del “bite” o placca di svincolo. Attraverso il suo utilizzo si permetterà alla muscolatura masticatoria e all’articolazione temporo-mandibolare di rilassarsi e, allo stesso tempo, di attenuare o addirittura eliminare i sintomi grazie ad una ridistribuzione corretta delle forze occlusali.
Per quanto riguarda invece i casi di malocclusione, il problema verrà risolto intraprendendo un trattamento ortodontico (che potrà essere sia fisso che mobile).
Concludiamo il nostro articolo elencando i vantaggi per il paziente…
Abbiamo avuto modo di sottolineare come l’esame elettromiografico rappresenti uno strumento semplice il quale permette, in brevissimo tempo e senza diventare invasivo per il paziente, la valutazione dell’occlusione dentale e dei muscoli masticatori. I suoi risultati offrono una quadro clinico da cui si comprende il livello di instabilità occlusale e la presenza di patologie temporo-mandibolari ad essa correlate. In base a questo si potrà decidere quale tipo di riabilitazione e trattamento intraprendere per migliorare la condizione, prevedendo anche la collaborazione con un altro professionista: il fisioterapista.
In più, la sintesi grafica dei dati raccolti consentirà al paziente (non propriamente del mestiere) di comprendere chiaramente ed in maniera semplice la propria situazione occlusale e quali interventi si dimostrino essere più adatti per migliorarla.
Per maggiori informazioni contattaci, ti aspettiamo!