Diastema.

Cari pazienti rieccoci.

Questa settimana parleremo del diastema, delle sue cause, conseguenze e delle possibili soluzioni da adottare in presenza di tale condizione. Il termine diastema (dal greco διστημα, cioè “intervallo”) indica lo spazio più largo del solito tra un dente e quello accanto (quindi tra due denti contigui). Solitamente tale “fessura” si manifesta tra gli incisivi centrali superiori, ma ciò non esclude che possa manifestarsi anche tra due molari. In quest’ultimo caso il fastidio più grosso non sarebbe estetico, ma legato alla masticazione ed alla presenza dei residui di cibo che rimarrebbero depositati in quello spazio. Il diastema non rappresenta tanto un danno per la salute, quanto un difetto estetico o, in alcuni casi, funzionale durante la masticazione. In molti casi compare già nei bambini, ma nella maggior parte dei casi tale spazio si chiude da solo, durante la crescita.

Analizziamo ora le cause che stanno all’origine del diastema.

  • Forma e misura dei denti. In primo luogo occorre fare una valutazione delle dimensioni dei denti. In questo caso ci si trova di fronte alla situazione opposta all’affollamento dentale: vi è cioè troppo spazio a disposizione nell’arcata dentaria rispetto alle dimensioni dei denti, i quali non riusciranno ad occuparla tutta. Per questo potranno crearsi dei diastemi, cioè degli spazi tra denti contigui.
  • Mancanza di elementi dentali. Se alcuni elementi dentali risultano  mancanti (per esempio a seguito di un’estrazione) lo spazio nell’arcata dentale risulta alterato e può svilupparsi un diastema.
  • Frenulo labiale. Il frenulo labiale è quel “filetto”che unisce il labbro superiore alla gengiva. In alcuni casi può essere particolarmente carnoso e causare, conseguentemente, il distanziamento tra gli incisivi. In questa situazione valuterà l’odontoiatra se sarà opportuno procedere attraverso una frenulectomia (cioè una piccola operazione chirurgica nel quale verrà rimosso il tessuto in eccesso del frenulo).
  • Parodontite. Chi soffre di piorrea correrà il rischio che i denti migrino per via dello stato in cui si trovano le gengive ed il tessuto parodontale, non più in grado di sostenere correttamente e nella loro posizione gli elementi dentali.
  • Deglutizione scorretta. La posizione della lingua durante la deglutizione è molto importante. Nel caso in cui questa esercitasse continuamente pressione contro i denti anteriori anziché sul palato, potrebbe causare lo spostamento degli elementi esposti alla sua pressione con la conseguente comparsa di diastema.
  • Presenza di cisti radicolari che impediscono o comunque ostacolano la corretta crescita ed acquisizione di posizione dei denti in arcata.
  • Abitudini scorrette. La suzione del pollice, l’utilizzo protratto del ciuccio ed altri atteggiamenti potrebbero essere la causa dell’allontanamento di denti contigui (in particolare degli incisivi centrali).

Vediamo ora una possibile conseguenza del diastema…

Come abbiamo sottolineato, nella stragrande maggioranza dei casi il diastema riflette un disturbo estetico, ma in alcuni casi può avere conseguenze negative sulla salute orale. Ci stiamo riferendo in particolare al rischio di danni parodontali (nei soggetti adulti) in prossimità della papilla interdentale della zona incisale. Mancando una superficie di contatto, tale papilla è esposta alle forze masticatorie e può risultarne danneggiata, sia attraverso traumi locali, sia attraverso l’insorgenza di infiammazione gengivale.

Come risolvere il problema…

Una volta individuate le cause che possono dare origine a tale condizione, vi saranno più soluzioni per risolverla e regolarizzare il proprio sorriso. In numerosi casi sarà opportuno procedere con una terapia ortodontica. Tale trattamento è utilizzato per allineare i denti ed i risultati consentiranno di chiudere il diastema presente tra due denti contigui. La terapia ortodontica potrà essere fissa, mobile o con allineatori dentali. Minore sarà l’età del paziente e minore sarà la durata della terapia ortodontica. Negli adulti, invece, potranno essere necessari alcuni mesi in più. Un’altra opzione possibile sarà riempire lo spazio esistente con faccette estetiche. In questo modo la dimensione dei denti verrà aumentata, rendendoli più grandi alla vista. Queste sottili lamine vengono fatte aderire alla superficie esterna dei denti e l’effetto ottico sarà quello di una superficie dentale maggiore ed allineata con l’elemento dentale accanto. Esse si prestano molto bene in caso di diastemi dell’ordine del millimetro / millimetro e mezzo. L’implantologia o la protesi fissa (corona o ponte) rappresentano un’altra ipotetica soluzione al problema del diastema. In particolare, nei casi in cui due denti risultino distanziati tra loro per via della mancanza di uno o più elementi dentali o ove vi sia un dente devitalizzato e di forma irregolare, potrà rendersi necessario procedere con l’inserimento di un impianto o con la cementazione di una corona o ponte dentale. Trattamento chirurgico. Nel caso in cui il diastema derivasse dalle grandi dimensioni del frenulo (quindi da un’anomalia strutturale) potrà essere risolutivo procedere con la frenulectomia. Con essa si potrà rimuovere la parte di tessuto che va dalla parte interna del labbro alla mucosa alveolare che risulta in eccesso. Quando il frenulo labiale risulta molto spesso e con un’attaccatura bassa, la sua composizione fibrosa può contrastare la spontanea riduzione degli spazi presenti tra gli incisivi centrali. Esso è molto diffuso nei bambini (in particolare nei denti da latte) e può essere influenzato anche dalla suzione del pollice. La frenulectomia eseguita ad un bambino potrà favorire la chiusura parziale o totale dello spazio, e comunque risulterà indispensabile e propedeutico ad una eventuale successiva chiusura ortodontica (se eseguita nel soggetto adulto, vale lo stesso discorso: dovrà necessariamente essere accompagnata da una terapia ortodontica). Nel caso in cui siano presenti infezioni gengivali e malattia parodontale, sarà necessario procedere prima con la cura di tale problema e, in secondo luogo, valutare come procedere per risolvere il problema del diastema. Solo quando le gengive risulteranno sane e la situazione parodontale sarà migliorata si potrà passare alla terapia adatta ad eliminare la distanza presente tra due elementi dentali.

Conclusioni…

Solo in in un ridotto numero di casi il diastema rappresenta una situazione patologica. Nella maggior parte dei casi si tratta di un difetto estetico (equiparabile ad un dente storto o scheggiato)e di un problema di distribuzione degli spazi nell’arcata. Ciò nonostante, esso risulta comunque un difetto estetico poco tollerato e per questo si cercherà di risolverlo attraverso la terapia odontoiatrica più adatta al caso concreto. In alcuni casi, invece, esso verrà mantenuto. Quando non rappresenta una condizione patologica e non crea problemi e disagi al paziente si potrà mantenere. Tale scelta va comunque presa ascoltando le esigenze del paziente e dopo un’attenta analisi effettuata dal vostro odontoiatra di fiducia.

Lo sapevi che?
La presenza del diastema nella dentatura da latte (decidua) viene considerata “normale” o comunque una condizione fisiologica. Lo spazio vuoto presente tra due dentini va considerato come una “riserva” di spazio per i futuri denti definitivi. Quando i denti da latte cadranno ci sarà lo spazio necessario per l’eruzione di quelli definitivi.