Alzheimer & salute orale

Gentili pazienti bentrovati.

Pochi giorni fa si è celebrata la giornata mondiale dell’Alzheimer. Si tratta della malattia neurodegenerativa più diffusa al mondo. Il 70% dei casi di demenza derivano proprio da questo e, secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ne soffrono circa 24 milioni di persone al mondo. Proprio per via di questa sua elevata diffusione e per il suo decorso complesso, essa rappresenta un problema di salute pubblica a livello globale. Tale patologia colpisce il cervello, ha una natura cronica progressiva con disturbi delle funzioni attribuite alla zona corticale superiore del cervello e comporta un declino delle funzioni cognitive.

I disturbi coinvolgono principalmente :

  • La memoria
  • La capacità di calcolo
  • L’apprendimento e la comprensione
  • L’orientamento
  • Il pensiero e la capacità linguistica.

In parallelo (o alcune volte in precedenza a tali disturbi) si notano anche dei cambiamenti emotivi e comportamentali del soggetto affetto, i quali sembrano apparentemente inspiegabili. Attualmente non esiste ancora una cura in grado di guarire tale patologia neurodegenerativa, ma si stanno compiendo numerosi studi sul tema anche dal punto di vista della prevenzione.

Proprio in riferimento a tali ricerche, la comunità scientifica sottolinea come esista una correlazione tra Alzheimer e malattia parodontale. Nonostante possano sembrare due patologie indipendenti risultano, in realtà, associate sia dal punto di vista della patogenesi, sia nella risposta immunitaria dell’organismo.

Parodontite.

Con tale termine viene indicata la malattia infiammatoria cronica maggiormente diffusa a livello orale. Essa è legata alla presenza di batteri presenti nella placca e nel tartaro (biofilm batterico) che colpiscono il tessuto di sostegno degli elementi dentali (quello che viene definito come tessuto parodontale, formato da: osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare e gengiva). Tale presenza batterica comporta una risposta infiammatoria che risulta essere responsabile della distruzione di tali tessuti e che può condurre, ove non trattata, alla perdita degli elementi dentali. Oltre ad avere effetti deleteri per la salute di denti e gengive, la malattia parodontale mostra importanti ripercussioni anche sulla salute generale dell’individuo. In particolare mostra correlazioni dirette con altre malattie infiammatorie croniche come ad esempio: diabete, disturbi metabolici, malattie neurodegenerative, malattie cardiovascolari e malattie del sistema immunitario. Per quanto riguarda la sintomatologia della parodontite ricordiamo: sanguinamento gengivale, recessioni gengivali, mobilità dentale, alitosi, migrazione degli elementi dentali con conseguente apertura di spazi tra un dente e l’altro, arrossamento ed infezione gengivale diffusa. L’unica arma a disposizione per contrastare e per prevenire l’insorgenza di tale parologia è l’igiene orale. Sedute d’igiene orale professionale regolari, il costante ed accurato lavaggio dei denti associato all’utilizzo del filo interdentale, levigature radicolari e l’attento controllo odontoiatrico saranno le soluzioni vincenti per mantenere in salute denti e gengive e per ridurre i problemi legati a tale patologia.

Correlazione tra parodontite ed Alzheimer…

La natura infiammatoria cronica, il processo di sviluppo complesso e multifattoriale sono alcuni aspetti che le accomunano, come anche alcuni fattori di rischio che riguardano sia la malattia parodontale, sia il morbo di Alzheimer.

Vediamo i principali:

  • Presenza di determinati batteri (parodontopatogeni)
  • Diabete
  • Ipertensione
  • Fumo
  • Alcol
  • Obesità
  • Malattie cardio-vascolari

Mantenere sotto controllo tali fattori di rischio sarà fondamentale per il risultato della terapia parodontale e per prevenire o comunque ritardare la possibile insorgenza di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Ulteriori aspetti che accomunano le due patologie sono :

  1. I pazienti affetti da malattie neurodegenerative mostrano una peggiore condizione parodontale
  2. Tra la progressione del morbo di Alzheimer e della malattia parodontale esiste una relazione direttamente proporzionale.

In particolare gli studi si sono concentrati sul ruolo svolto dai batteri  parodontopatogeni. Essi risultano essere i responsabili della parodontite e di essere in grado di spostarsi, attraverso il flusso sanguigno, nel nostro organismo, raggiungendo anche il cervello. Una volta raggiunto quest’ultimo, oltrepassano la barriera emato-encefalica ed iniziano a produrre radicali liberi e citochine pro-infiammatorie. Esse contribuiscono alla proliferazione di cellule coinvolte nei processi immunitari ed infiammatori del nostro corpo e sono indirettamente in grado di contribuire al deterioramento delle funzioni cerebrali, tipico della demenza. Un altro aspetto che pone in relazione le due patologie è che un soggetto affetto da Alzheimer manifesta una maggiore severità ed un più veloce declino delle capacità cognitive nel caso in cui siano presenti anche problemi parodontali. Il progressivo danneggiamento delle strutture nervose risulta inoltre legato ad una particolare specie batterica parodontopatogena: le spirochete. Gli studi ne confermano la presenza all’interno del tessuto cerebrale dei soggetti affetti dal morbo di Alzheimer.

Tale relazione bidirezionale è anche dovuta al fatto che i pazienti affetti dal morbo, mostrano una progressiva riduzione delle funzioni motorie. In questo modo anche le pratiche di igiene orale quotidiana ne risentono e risultano compromesse. Ultimo, ma non meno importante, dato da tenere a mente è che durante le analisi di alcuni campioni di tessuto cerebrale dei malati di Alzheimer, è stato trovato il batterio Porphyromonas Gingivals. Tale aspetto è stato approfondito con studi condotti sui topi ed ha confermato la capacità di tale batterio di migrare dalla cavità orale, tramite il sangue, al cervello colpendone le cellule. Con tale scoperta la comunità scientifica conferma ancora una volta l’importanza della saluta orale e quanto una sua mancanza possa esporre il soggetto al rischio di favorire l’insorgenza e la progressione di patologie molto gravi per la nostra salute (come, appunto, il Morbo di Alzheimer).

Conclusioni.

Nei nostri articoli cerchiamo sempre di far comprendere in modo semplice ed il più chiaro possibile quanto la salute orale sia di fondamentale importanza per il benessere generale dell’individuo. La presenza di alcuni batteri (come il Porphyromonas Gingivals) ed una scarsa igiene orale sono in grado non solo di creare uno stato infiammatorio a livello gengivale, ma anche di compromettere lo stato di salute di altri distretti (come abbiamo letto in riferimento al morbo di Alzheimer). Abbiamo compreso come tra malattia pardontale e malattie neurodegenerative esista un rapporto di influenza reciproca. Per questo i soggetti predisposti dovranno mantenere un maggiore controllo dei fattori di rischio e della cura orale, in quanto risulteranno le mosse vincenti a livello preventivo e per ritardare la possibile insorgenza di tali disturbi. Nello specifico caso di pazienti affetti da Alzheimer, sarà necessario sottoporsi a controlli professionali e di sostegno domiciliare maggiori rispetto ai soggetti sani. Il decorso del morbo porterà, infatti, anche alla perdita di alcune funzioni motorie ed in questi casi lavarsi i denti correttamente sarà complicato. La conseguenza potrà essere un maggior accumulo di placca batterica ed un generale peggioramento della condizione parodontale. Tenendo a mente quanto detto prendiamoci sempre cura della nostra igiene orale attraverso le manovre d’igiene quotidiane, con controlli odontoiatrici e sottoponendosi a regolari sedute d’igiene orale professionale