Diabete e malattia parodontale.

Gentili pazienti bentrovati. Questa settimana parleremo di diabete e salute orale. Esiste una relazione tra questa patologia e diversi problemi che possono riguardare la nostra bocca, in particolare denti e gengive. Forse non tutti sono a conoscenza di questo rapporto bidirezionale per questo lo analizzeremo, scoprendone le caratteristiche e gli aspetti che li accomunano. Secondo le ricerche scientifiche condotte sul tema è emerso che i soggetti affetti da malattia parodontale mostrano un rischio maggiore di sviluppare il diabete. Viceversa, chi soffre di diabete ha un più alto rischio di avere problemi orali, nel dettaglio di soffrire di disturbi parodontali. Per questi maggiori fattori di rischio sarà fondamentale la cooperazione tra figure professionali: odontoiatra e diabetologo. Tali professionisti dovranno essere rispettivamente informati sulle eventuali variazioni, progressione e del quadro generale di entrambe le patologie. Tramite regolari check-up sarà possibile monitorare la situazione ed intervenire tempestivamente per evitare che la situazione peggiori. Nell’articolo della scorsa settimana si è parlato di sanguinamento gengivale, tale condizione può rappresentare il primo campanello di allarme (oltre che di uno stato infiammatorio gengivale) della presenza di diabete. La gengivite e la presenza di tessuto parodontale infiammato, rappresentano una via d’accesso per i batteri presenti nel cavo orale e nella placca batterica. Essi potranno così diffondersi, attraverso il flusso sanguigno, nel nostro organismo. La loro presenza scatenerà una risposta immunitaria alterata, la quale a sua volta renderà difficile controllare i livelli di zucchero nel sangue (glicemia), complicando ed aumentando le conseguenze negative del diabete. Questo il principale effetto della condizione orale sul diabete.

Dal punto di vista del diabete, invece,  tra le complicanze che hanno effetti sulla salute orale, ricordiamo:

  • Saliva meno fluida e più vischiosa (per via della concentrazione elevata di glucosio)
  • Maggiore formazione di placca batterica (favorita proprio dalla scarsa salivazione)
  • Alitosi
  • Rischio superiore di infezioni gengivali e parodontali
  • Scarsa capacità rigenerativa e lenta guarigione dei tessuti orali
  • Maggiore rischio di comparsa di mughetto sulle mucose orali
  • Rischio più alto di soffrire di sensibilità dentale.

Ricordiamo inoltre che ulteriori complicanze del diabete hanno effetti anche sul sistema immunitario e su quello cardiovascolare, favorendo l’insorgenza di altre patologie (a loro volta in grado di peggiorare anche le condizioni di salute orale).

Come deve comportarsi chi soffre di  diabete per non peggiorare la salute orale?

Un soggetto diabetico dovrà adottare una routine quotidiana molto attenta all’igiene orale. Mantenere sotto controllo la flora batterica orale, oltre a ridurre il rischio di infiammazioni gengivali ed insorgenza carie, ridurrà il rischio che la malattia peggiori. Un soggetto diabetico dovrà prestare molta attenzione alla prevenzione : adottando un sistema di prevenzione costante ed efficace sia da un punto di vista sistemico sia della salute orale. Solo in questo modo si ridurranno le complicanze a livello orale e, di conseguenza, del diabete.

Chi soffre di diabete dovrà:

  • Mantenere sotto costante controllo  il livello di glicemia nel sangue e di emoglobina glicata (Cioè un particolare esame che permette di valutare il livello di glicemia nel sangue negli ultimi 2/3 mesi, quindi estremamente significativa in quanto permette di conoscerne i livelli antecedenti)
  • Seguire un’alimentazione corretta e specifica (ricca di fibre, calcio, frutta e verdura, pesce, carboidrati a lento rilascio come farine integrali, segale, kamut ed alimenti poveri di zuccheri raffinati)
  • Prestare attenzione alle difese immunitarie (favorendone l’aumento sia attraverso l’alimentazione, sia con l’utilizzo di integratori alimentari)
  • Praticare regolarmente un’adeguata attività fisica.

A livello orale invece sarà necessario:

  • Prestare attenzione all’igiene orale quotidiana (lavando i denti almeno 3 volte al giorno, eseguendo le corrette manovre di spazzolamento, utilizzando filo interdentale e scovolino)
  • Effettuare regolari sedute d’igiene orale professionale
  • Sottoporsi a regolari controlli periodici odontoiatrici (ogni 3/4mesi)
  • Quando consigliato dal proprio odontoiatra di fiducia effettuare levigature radicolari (cioè una pulizia dentale più approfondita che interessa anche le zone sotto gengivali in cui possono esserci depositi di placca e tartaro).

L’attenzione all’igiene orale è fondamentale anche in caso di protesi: queste dovranno essere accuratamente lavate e pulite quotidianamente, in quanto la placca batterica si deposita anche su queste, favorendo una proliferazione batterica che nuocerebbe alla salute orale e peggiorerebbe il decorso del diabete.

Conclusioni.

Il diabete è una malattia estremamente diffusa, secondo i dati 1 italiano su 18 ne risulta affetto e tale incidenza diventa proporzionalmente maggiore con l’aumentare dell’età. Nonostante si cerchi di sensibilizzare le persone sul tema, ancora oggi non tutti risultano essere a conoscenza delle molteplici problematiche ad esso legate, tra cui rientra la correlazione tra diabete e salute orale.  Le visite periodiche di controllo risultano estremamente utili sia in caso di diabete conosciuto (quindi per monitorare la salute orale e far sì che non peggiori, attuando protocolli specifici) sia se non si è ancora scoperto, in quanto alcune manifestazioni orali fungono da campanello d’allarme della suddetta patologia.

Lo sapevi che?

L’impatto del diabete sul cavo orale mostra ripercussioni anche in tema di impianti. Tra le conseguenze del diabete rientra anche un ridotto apporto sanguigno nelle zone periferiche. Tale fattore incide sull’osteointegrazione implantare ed è potenzialmente in grado di ridurne il successo: sul breve periodo rendendo più difficile la guarigione dei tessuti e sul lungo periodo per via della scarsa risposta  immunitaria verso gli agenti patogeni aumentando quindi il rischio di infiammazioni (perimplantiti). Per ridurre al minimo tali rischi è consigliata la chirurgia implantare guidata: essa risulterà minimamente invasiva, indolore, con un minimo trauma chirurgico ed un post-chirurgia migliore rispetto al metodo tradizionale.