Cardiopatia & salute orale

Gentili pazienti bentrovati.

Il 29 settembre è stata la giornata mondiale del cuore. Questa giornata viene celebrata per sensibilizzare, conoscere e prevenire il più possibile problemi cardiovascolari.

Come sostenuto dal Ministero della salute “Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia e nel mondo e hanno un notevole impatto anche in termini di morbosità e disabilità, costituendo una sfida di primaria importanza per i sistemi sanitari mondiali…”.

A livello europeo oltre 80 milioni di persone risultano affette da malattie cardiovascolari (il 48% uomini e il 52% donne), che rappresentano circa 3,9 milioni di decessi annui (quindi circa 45% di tutte le cause di morte).

I principali fattori di rischio sono:

  • Fumo
  • Alcool
  • Attività fisica scarsa e sedentarietà
  • Alimentazione scorretta (in particolare non equilibrata: ipercalorica con un eccesso di grassi, zuccheri, sale, con carenze vitaminiche e povera di frutta e verdura)
  • Obesità e sovrappeso
  • Ipertensione arteriosa
  • Presenza di colesterolo
  • Diabete.

A livello preventivo, i consigli degli esperti sono rivolti a modificare le abitudini quotidiane, riducendo il più possibile i fattori di rischio. Praticare regolarmente un’adeguata attività fisica, limitare il consumo di alcol, evitare di fumare e prestare attenzione all’alimentazione seguita saranno i modi più efficaci per contrastare l’insorgenza e la progressione delle malattie cardiovascolari e per ridurre il rischio di  aterosclerosi (quindi di infarti ed ictus). Proprio parlando di prevenzione entra in gioco il rapporto tra cuore e salute orale. Quest’ultima risulta essenziale per mantenere un buono stato di salute generale dell’individuo. In particolare la salute orale risulta legata ai disturbi cardiovascolari per diversi motivi:

  1. Infiammazioni e malattie gengivali moderate o gravi comportano rischi maggiori di disturbi cardiaci rispetto ad un soggetto con gengive sane.
  2. Osservando lo stato di salute orale si possono notare dei campanelli d’allarme indicatori di altre malattie e disturbi, compresi quelli cardiaci.
  3. Correlazione batterica.

In quest’ultimo punto abbiamo citato la correlazione batterica. Cosa significa?

Alcuni batteri, germi e microorganismi presenti nella cavità orale mostrano la capacità di migrare, attraverso il flusso sanguigno, nel nostro organismo. La loro presenza è stata riscontrata anche nel sistema cardiovascolare. Una volta giunti qui, tali microrganismi possono “attaccare” determinate zone più delicate, causando infiammazioni e dando vita a veri e propri problemi come ad esempio: l’endocardite (cioè un’infezione del tessuto interno che riveste il cuore), ictus e aterosclerosi. Tali disturbi cardiovascolari risultano essere riconducibili a stati infiammatori causati dai batteri orali, per questo i soggetti che soffrono di disturbi  gengivali cronici (come la gengivite o parodontite) risultano essere più a rischio di soffrire anche di disturbi cardiaci. Non sempre un paziente si accorge immediatamente di avere qualche problema gengivale o, ancora peggio di soffrire di malattia parodontale, la quale può rimanere silente, soprattutto nella fase iniziale. Per questo sarà fondamentale effettuare regolari controlli dal proprio odontoiatra di fiducia e prestare attenzione ai campanelli d’allarme ed ai vari sintomi della malattia.

Tra questi ricordiamo:

  • Gengive arrossate, gonfie e doloranti
  • Sanguinamento gengivale (legato allo sfregamento delle gengive o anche spontaneo)
  • Retrazione gengivale
  • Alitosi
  • Presenza di tasche gengivali
  • Stato infiammatorio e possibile presenza di pus
  • Spostamento degli elementi dentali e loro mobilità.

L’esposizione prolungata ai batteri e dei loro prodotti di scarto (tossine) nel cavo orale risulta potenzialmente in grado di agire sulle pareti vasali, dando origine allo sviluppo di processi aterosclerotici. Tale insorgenza, in molteplici casi, risulta legata all’azione posta in essere da parte di agenti patogeni parodontali e dall’alterata risposta immunitaria dell’organismo, per via dell’azione di mediatori dell’infiammazione. In questo modo l’infezione batterica, tipica della parodontite, risulterà in grado di favorire l’insorgenza di disturbi cardiaci. Mantenere sotto controllo la salute parodontale avrà effetti positivi anche sul controllo del corretto funzionamento del sistema cardiovascolare.


Ulteriore conferma del rapporto esistente tra le due patologie è rappresentato dai casi di edentulia e di perdita di attacco osseo: la media dei denti persi e di retrazioni gengivali nei soggetti cardiopatici è superiore rispetto ai soggetti sani.
Sono stati condotti numerosi studi volti a comprendere se i pazienti cardiopatici risultino maggiormente esposti al rischio di soffrire di malattia parodontale rispetto ai soggetti sani. I dati confermano tale maggiore predisposizione. La malattia parodontale, infatti, appare maggiormente aggressiva e rapida nei soggetti cardiopatici. Solo attraverso un’ottima igiene orale quotidiana e controlli periodici il decorso della malattia potrà rallentare, migliorando il quadro generale orale. Una rimozione scrupolosa del biofilm batterico, inoltre, faciliterà la conseguente riduzione delle ipotetiche complicanze cardiovascolari. Per questo risulta fondamentale che i pazienti affetti da problemi cardiovascolari si sottopongano con maggiore frequenza ai controlli odontoiatrici ed alle sedute di igiene orale professionale. Solo riducendo il più possibile la presenza di agenti patogeni sarà possibile controllare la parodontite e mantenere in equilibrio la flora batterica orale ed il benessere dell’intero organismo.

Conclusioni…

Le evidenze scientifiche consentono di sostenere che la parodontite e le malattie del sistema cardiovascolare siano strettamente correlate. Più è grave il grado di malattia parodontale maggiore sarà il rischio che il soggetto sviluppi problemi cardiaci. Viceversa, un paziente con problemi cardiovascolari risulterà maggiormente esposto al rischio di soffrire di disturbi parodontali. Adottare uno stile di vita sano ed equilibrato, in grado di diminuire il rischio cardiovascolare (quindi evitando il fumo, svolgendo regolarmente attività fisica, seguendo un’alimentazione povera di grassi saturi ed effettuando controlli periodici) sarà importante per la salute del cuore e per il corretto funzionamento di tutto l’organismo.

 

Lo sapevi che?

Lo sapevi che nonostante l’attività fisica sia estremamente consigliata per mantenersi in salute e per prevenire numerose patologie, tra cui quelle cardiache, circa il 30% della popolazione mondiale è sedentaria? Secondo le stime soprattutto le donne sono meno propense a praticare sport.

Fonti:

Ministero della Salute

Salute.gov.it

Fondazione italiana per il cuore

Sismed

Ansa
Gengive.org