Ascesso dentale
L’ascesso dentale è una tra le più diffuse paure che riguardano i pazienti, ma è importante sottolineare come una buona prevenzione possa limitare tantissimo l’emergere di questo disturbo.
Il nostro consiglio è sempre quello di sottoporsi a visite di controllo con cadenze semestrali per evitare di ritrovarsi poi in situazioni di rischio che avrebbero potuto risolversi in partenza.
Il verificarsi di un ascesso dentale può essere legato a diverse cause : non sempre è dovuto a situazione di igiene scarsa, ma può anche derivare da un dente rotto o da una scorretta devitalizzazione.
Cos’è l’ascesso dentale?
L’ascesso dentale può essere definito come un accumulo (comunemente noto come pus) di batteri, residui cellulari e globuli bianchi che si forma tra la gengiva e l’osso, quindi intorno al dente. Di solito l’ascesso dentale è causato da infezioni batteriche che migrano nei tessuti dentali come conseguenza di carie, denti scheggiati o parodontite.
L’ascesso dentale può essere di due tipi :
- Parodontale
- Periapicale
Il primo attiene ad un’infezione che riguarda la parte che supporta il dente, cioè: cemento radicolare, osso alveolare, gengiva e legamento.
Come ricorda il nome, questo tipo di ascesso si presenta solitamente nei pazienti che soffrono di malattie gengivali e/o di parodontite, quindi una situazione notevolmente aggravata
L’ascesso periapicale, invece, riguarda pazienti che sono affetti da processi cariogeni in corso.
In questo caso l’infezione emerge a causa di carie complesse che rovinano lo smalto e raggiungono la polpa del dente. In questo caso i batteri provocheranno un’infezione e saranno responsabili della comparsa del pus.
Nei casi in cui la carie viene trascurata e prosegue indisturbata il suo percorso verso la polpa dentale, è inevitabile che venga a crearsi un accumulo di materiale purulento.
Il sistema immunitario reagisce a questa situazione convogliando il pus all’esterno del dente verso la gengiva dando origine ad un ascesso dentale.
Tale infezione non è nient’altro che un tentativo dell’organismo di eliminare il nervo ormai morto dentro al dente che va in necrosi. In questi casi la prevenzione è decisiva: avere un appuntamento costante con il proprio dentista vuol dire prevenire l’ascesso curando la carie quando non è ancora pericolosa.
Vediamo ora le cause dell’ascesso dentale…
Come accennavo nell’introduzione le cause di un ascesso possono essere diverse.
Tra le più comuni abbiamo:
- cattive abitudini (come fumo ed alcool),
- reflusso gastroesofageo,
- diabete
- scarsa igiene orale,
- interventi odontoiatrici non eseguiti correttamente ( ad esempio una devitalizzazione non perfettamente riuscita può essere causa di un ascesso, definito in questo caso ascesso endodontico. Nei casi in cui il materiale infetto non viene asportato del tutto o viene fatta una disinfezione superficiale, può succedere che il materiale residuo si riattivi creando sacche di pus che, arrivando ai tessuti gengivali esterni, provocano un ascesso dentale) ,
- effetti collaterali dell’assunzione di cortisone.
Ulteriori fattori scatenanti possono essere :
- la crescita del dente del giudizio, (spesso avviene che l’eruzione dei denti del giudizio sia accompagnata da un ascesso. In questa fase il dente spinge per fuoriuscire rompendo la gengiva che può infettarsi con facilità in quanto si trova in una posizione difficile da pulire e quindi diventa un deposito di cibo e batteri. In questa condizione è semplice che si crei un accumulo di pus e materiale purulento, che provoca non solo dolore ma anche difficoltà nella masticazione, alitosi e ingrossamento dei linfonodi del collo. Sono tre i sintomi principali che lo caratterizzano: dolore irradiato all’orecchio (otalgia), difficoltà o fastidio a deglutire (disfagia) e fastidio o dolore ad aprire molto la bocca.
- una gengivite trascurata (infatti la placca batterica, causa della gengivite, contiene al suo interno dei batteri che entrano nelle tasche gengivali e che non possono essere rimossi se non tramite una pulizia dentale professionale)
- la frattura di un dente ( la rottura di un dente, soprattutto se profonda, crea una via d’accesso per i batteri cariogeni che riescono facilmente a raggiungere la polpa provocando infezioni e formazione di pus. )
Comunque sia sono tutte cause legate alla presenza di un’infezione purulenta di denti o gengive.
In alcuni casi può verificarsi un evidente gonfiore della guancia e la comparsa, nei tessuti interni della bocca, di una fistola cioè di un canale di drenaggio per far fuoriuscire il pus.
Sintomi dell’ascesso dentale…
I sintomi per riconoscere la presenza di un ascesso dentale sono abbastanza semplici da riconoscere:
- mal di denti ( che aumenta durante la masticazione),
- mal di testa,
- gonfiore gengivale,
- alitosi, e sensibilità dentale,
- spossatezza generale e in alcuni casi febbre.
Non ogni sintomo di quelli elencati è certo che si presenti, sicuramente verrà sempre avvertito dolore ai denti e gonfiore nella parte interessata.
Cura dell’ascesso dentale.
Il processo per curare tale patologia prevede l’assunzione di medicinali volti ad eliminare l’infezione e che rendano più sopportabile il dolore. La prassi è quindi quella di eseguire la terapia odontoiatrica accompagnata da una terapia farmacologica che preveda la somministrazione di antibiotici e antinfiammatori .
Per ciò che attiene dosaggi e tempi di somministrazione dei farmaci questi devono essere decisi dal dentista, mai improvvisare e assumere medicinali senza previo parere e prescrizione medica. Una volta risolta l’infezione si procederà con visita e controllo radiografico per comprendere quale sia stata la causa dell’ascesso ed il vostro dentista di fiducia deciderà su quale soluzione adottare per risolvere il problema. Fondamentale, come in ogni cura medica, è la diagnosi della patologia: è fondamentale comprendere il problema e risolverlo. Lo specialista sarà la soluzione al vostro problema e non i medicinali che “bloccheranno” solo in modo temporaneo il problema ma non lo risolveranno.
Ascesso dentale nei bambini
L’ascesso dentale nei piccoli pazienti riguarda principalmente i dentini da latte.
Se il bambino dovesse presentare i sintomi di un ascesso, è consigliabile rivolgersi nel più breve tempo possibile al proprio dentista che potrà intervenire tempestivamente.
Per diminuire il più possibile il rischio di carie e ascessi nei bambini, è importante abituarli fin da subito ad una corretta e scrupolosa igiene orale e di sottoporsi a visite di controllo periodiche dal dentista.
Ascesso dentale durante le gravidanze e l’allattamento
Come abbiamo avuto modo di specificare nei nostri articoli precedenti, durante la gravidanza la donna è maggiormente soggetta ad infezioni del cavo orale ed alla formazione di ascessi dentali.
In questo particolare stato, quello che spaventa di più le pazienti è l’assunzione di medicinali (come antibiotici) per curare l’infezione, per il fatto che possano passare attraverso la placenta o nel latte materno.
Le soluzioni in questi casi sono diverse e spesso capita che odontoiatra e ginecologo collaborino per risolvere il problema e decidano insieme la cura più adeguata per la paziente in questione.
Nel caso in cui si verifichi un ascesso dentale durante la gravidanza è quindi importante recarsi dal proprio dentista il prima possibile per risolvere ed evitare che l’infezione prosegua.
Lo sapevi che…
Rimedi naturali…
La natura offre dei prodotti che sono in grado di lenire il dolore legato all’ascesso dentale
Tra questi rileviamo: sciacqui con acqua e sale o bicarbonato, impacchi ai fiori di malva ed applicazione di gel a base di aloe vera.
Sottolineo nuovamente che la risoluzione della patologia sarà solo l’intervento del dentista: è fondamentale eliminare la causa che porta all’ascesso dentale per evitare sia che si ripresenti, sia che porti ad una soluzione drastica (come un estrazione) per eliminarne l’esistenza.