Gentili pazienti bentrovati.
L’estate è ormai alle porte, le giornate si allungano, il sole splende e la natura ci offre frutta e verdura tipiche della stagione estiva. Sulle nostre tavole inizieranno a notarsi pesche, albicocche, zucchine, uva, ecc.
In questo articolo parleremo nello specifico delle proprietà dell’uva e dei suoi effetti benefici sulla salute orale.
Come spesso sottolineiamo, il consumo di frutta e verdura è un toccasana per il nostro organismo e per la salute orale.
Sebbene la frutta risulti estremamente ricca di zuccheri, il suo consumo adeguato non potrà che giovare ai nostri denti e gengive (ciò a cui bisognerà fare attenzione è la quantità: un consumo moderato, senza eccessi farà sì che il nostro corpo tragga benefici da ciò che mangiamo senza che ciò diventi dannoso. Nel caso della frutta e dell’uva, un consumo moderato farà sì che gli zuccheri semplici in essa contenuti non causino disturbi alla nostra salute generale ed orale).
Nello specifico, l’uva rappresenta un frutto alleato della salute orale in quanto
- Non rimane appiccicato alla superficie dentale
- Risulta essere in grado di pulire palato e cavità orale durante la masticazione.
Altro aspetto positivo legato al consumo di uva è quello che attiene alla limitazione nella formazione di lesioni cariose.
Partiamo da alcuni dati…
In Italia più della metà della popolazione (diciamo oltre il 60% dei soggetti adulti) soffre di carie e, almeno un italiano su 3, ha perso un elemento dentale a causa di una carie non curata. Quindi un problema estremamente diffuso.
Per risolvere tale situazione sarà necessario adottare tutti i punti di una corretta prevenzione:
- Porre in essere regole d’igiene orale quotidiana (lavare i denti almeno dopo ogni pasto, passare il filo interdentale, usare lo scovolino, ecc.),
- Sottoporsi a regolari controlli odontoiatrici,
- Effettuare periodiche sedute d’igiene orale professionale,
- Sigillare i solchi dentali,
- Sottoporsi a sedute di remineralizzazione dello smalto dentale e di applicazioni di fluoro,
- Prestare attenzione all’alimentazione,
- Adottare uno stile di vita sano,
- Applicare Mousse alla caseina per rinforzare i denti.
In taluni casi, però, tutto ciò non è sufficiente.
Alcuni soggetti hanno una predisposizione genetica a soffrire di carie (ad esempio per via del pH salivare legato ad uno stato di acidosi metabolica) e per questo sarà necessario ricorrere ad integratori alimentari e protocolli pensati ad hoc per salute di denti e gengive.
A tal proposito la comunità scientifica ha focalizzato la propria attenzione su determinati agenti vegetali, da associare alle applicazioni di fluoro, in grado di ridurre l’insorgenza di carie e mantenere in salute i denti.
L’estratto di semi di uva rappresenta una vera e propria integrazione volta alla prevenzione primaria dalle carie dentali.
Esso contiene un elevato livello di proantocianidine (PACs), cioè una determinata classe di polifenoli presenti in frutti, fiori, semi, cortecce di molte specie botaniche; con proprietà antiossidanti (in grado di contrastare l’azione di radicali liberi), capace di rinforzare i tessuti connettivali e moderare le reazioni infiammatorie dell’organismo.
Sul tema si sono attivati diversi studi e due ricercatori statunitensi hanno effettuato un controllo accurato di molteplici articoli scientifici, i quali trattavano le caratteristiche dei semi d’uva nella prevenzione dentale, supportando questa tesi.
Dalla bibliografia è emerso che l’assunzione di semi d’uva avrebbe notevoli proprietà remineralizzanti sullo smalto dentale, d’inibizione dell’azione dello Streptococcus mutans e nella limitazione della proliferazione batterica legata al biofilm presente sulla superficie dentale.
Per questi motivi assumere estratti di semi di uva risulta essere un prezioso alleato della salute orale (ovviamente associandolo ad un’accurata igiene orale, alle visite di controllo ed alla riduzione dei fattori di rischio per l’insorgenza carie!).
Fonti:
Carlson BN, Delimont NM. Prevention of dental caries by grape seed extract supplementation: A systematic review. Nutr Health. 2020 Mar;26(1):43-52.