Reflusso gastrico e salute orale

Gentili pazienti bentrovati.

Questa settimana si parlerà di reflusso gastrointestinale e in che modo questo posso avere ripercussioni sulla salute orale.

Quando si parla di reflusso gastrico si intende una particolare situazione che si verifica quando il contenuto acido, in particolare i succhi gastrici presenti nello stomaco, risale nell’esofago. Questo acido oltre a causare fastidio e sensazione di bruciore, può avere conseguenze negative sulla salute orale: danneggiare lo smalto dei denti, alterare il pH fisiologico e causare una condizione di erosione dentale.

La sintomatologia orale, correlata a tale disturbo, è:

  • Insorgenza di sensibilità dentale
  • Cambio di colore/pigmentazione e forma dei denti
  • Demineralizzazione dello smalto dentale
  • Alitosi
  • Irritazione ed infiammazione gengivale
  • Insorgenza di carie.

Vediamo ora quali sono le cause ed i fattori di rischio che stanno all’orgine di tale disturbo.

Il reflusso gastrico può essere dovuto da diverse condizioni, le più comuni risultano essere:

  • Sfintere esofageo indebolito: il muscolo chiamato sfintere esofageo può indebolirsi e smettere di funzionare correttamente. In questi casi, la sua “mancata” chiusura, permette al contenuto gastrico di risalire nell’esofago.
  • Ernia iatale. Sì parla di ernia iatale quando la parte superiore dello stomaco si spinge (attraverso un foro detto iato) nel diaframma, creando un maggiore rischio di reflusso.
  • Obesità. I disturbi alimentari e l’eccesso di peso possono aumentare la pressione sull’addome, favorendo l’insorgenza di tale disturbo.
  • Alimentazione: alcuni cibi e bevande (come quelli piccanti, grassi, zuccherini, acidi, gli alcolici, cioccolato e la caffeina) possono favorirne l’insorgenza.
  • Gravidanza. Durante la gestazione, l’utero in espansione può esercitare una forte pressione sullo stomaco, facilitando il brucior di stomaco. Tale condizione si risolve fisiologicamente dopo il parto.
  • Fumo. Le sigarette, oltre a danneggiare la salute, sono in grado di indebolire lo sfintere esofageo ed aumentare la produzione di acido gastrico.
  • Stress. Una condizione di ansia e di forte stress psicologico possono influenzare la funzione dello sfintere esofageo ed aumentare l’acidità gastrica.
  • Assunzione di determinati farmaci. Alcuni medicinali, come ad esempio alcuni di quelli consigliati per la pressione alta, possono contribuire al reflusso.
  • Correlazione tra asma bronchiale e reflusso. Tra i due disturbi esiste un rapporto d’influenza reciproca e la compresenza di uno e dell’altro aggrava rispettivamente la condizione generale dell’individuo che ne soffre.
  • Presenza di altre patologie. Malattie come il diabete o la sclerodermia possono agire negativamente sulla funzione dello sfintere esofageo ed aumentare il rischio di reflusso.
  • Abbigliamento. L’utilizzo prolungato e quotidiano di indumenti eccessivamente stretti può esercitare una pressione sull’addome, favorendo il reflusso.
  • Fattori genetici. La predisposizione genetica può influenzare la suscettibilità a tale patologia.

Riconoscere questi fattori di rischio è importante per adottare misure preventive e gestire il reflusso in modo efficace. Ricordiamo inoltre che il rischio di reflusso aumenta fisiologicamente con l’avanzare dell’età poiché i muscoli, inclusi quelli dello sfintere esofageo, tendono a indebolirsi perdendo la loro tonicità muscolare. La gestione del reflusso gastroesofageo spesso comporta una combinazione di cambiamenti nello stile di vita, nella dieta e talvolta nei farmaci assunti, a seconda delle cause specifiche scatenanti e della gravità del problema. Quando il reflusso è causato dall’alimentazione (o anche se l’origine fosse diversa in quanto alcuni cibi ne condizionano il decorso) gli esperti consigliano di evitare l’assunzione di alcuni cibi e bevande tra cui: cibi grassi, piccanti, acidi, cioccolato, agrumi, pomodori, bevande gassate, caffè, alcol e cibi fritti. Una significativa limitazione del consumo di questi alimenti favorirà la gestione del reflusso, riducendone le conseguenze negative.

In che modo si può proteggere la salute dentale in caso di reflusso?

Ecco un breve elenco di accortezze da adottare in caso di reflusso gastrico per salvaguardare la salute di denti e gengive.

  • Risciacquare la bocca con acqua e un pizzico di bicarbonato disciolto dopo il reflusso. In questo modo verrà favorito il naturale pH orale,  neutralizzando l’acidità
  • Dopo un episodio di reflusso attendera almeno 30 minuti prima di procedere con il lavaggio dei denti. Lo smalto dentale, infatti, risulterebbe temporaneamente più vulnerabile all’abrasione e spazzolare i denti immediatamente non farebbe altro che peggiorare la situazione.
  • Consulto col proprio odontoiatra di fiducia. Attraverso visite regolari sarà possibile monitorare costantemente la salute di denti e gengive, potendo affrontare tempestivamente eventuali danni ed aumentando le possibilità di successo delle terapie necessarie.
  • Utilizzare dentifrici e mousse remineralizzanti studiati per rinforzare lo smalto e prevenire l’erosione dentale.
  • Masticare chewing-gum senza zucchero. La masticazione stimola la produzione di saliva, la quale aiuta a neutralizzare l’acidità e proteggere i denti dall’erosione dentale dovuta ai succhi gastrici.
  • Dormire con la testa alzata  durante la notte può ridurre i danni e l’incidenza del reflusso durante il sonno.

La gestione del reflusso  prevede la collaborazione tra medici ed odontoiatri , solo in questo modo sarà possibile preservare la salute dentale e quella generale sul lungo periodo.

Lo sapevi che?

Una curiosità interessante sul reflusso gastrico è che può presentarsi in modi diversi oltre al tradizionale bruciore di stomaco. Alcune persone, infatti, potrebbero manifestare tosse cronica, problemi dentali come erosione dello smalto, o addirittura problemi respiratori come la bronchite. È un disturbo complesso con manifestazioni varie che vanno oltre i sintomi tipici.