Cancro del cavo orale

Gentili pazienti, oggi 04/02/2023 si celebra la giornata mondiale per la lotta contro il cancro. L’argomento è estremamente delicato, in quanto nell’ultimo secolo tale malattia risulta estremamente diffusa. Il nostro scopo è fornire informazioni sul tema, in quanto l’insorgenza di un tumore può riguardare anche il cavo orale, senza spaventare il lettore e senza voler sostituire in alcun modo il parare e la diagnosi medica al riguardo.

Partiamo da che cosa si intende per tumore maligno del cavo orale…

Il cancro del cavo orale (tumore maligno), risulta essere la conseguenza di una o più lesioni legate alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della mucosa colpite da un danno genetico.

Molto spesso i tumori maligni orali (parliamo di circa il 30% dei casi) emerge su condizioni pre-cancerose e lesioni già note nel soggetto.

In particolare può risultare la conseguenza della precedente presenza di: lichen, leucoplachia, fibrosi, noduli o indurimenti della mucosa, presenza di cellule epiteliali squamose.

Il tumore della bocca può manifestarsi in diverse zone del cavo orale :

  • Lingua e parte anteriore della lingua
  • Mucosa gengivale
  • Superficie interna delle guance
  • Labbra
  • Trigono retromolare (ossia la zona situata posteriormente ai denti)
  • Palato duro (cioè la parte superiore ossea della bocca)
  • Ghiandole salivari minori
  • Pavimento orale (cioè la parte inferiore della bocca, situata sotto la lingua).

La presenza persistente di una tumefazione, di una macchia (bianca/rossastra) o di una ferita che non si rimargina sulle mucose del cavo orale potrebbe essere un campanello d’allarme di tale patologia.

In molti casi, infatti, tutto ciò è la prima manifestazione di un’insorgenza pre-cancerosa o tumorale del cavo orale.

Classificazione dei tumori orali.

La classificazione dei tumori orali avviene in base al tipo di cellula da cui origina.

Vediamo i principali:

  • SCC, Carcinoma a cellule squamose (il più diffuso ed origina dalle cellule epiteliali)
  • Adenocarcinomi (neoplasie che si sviluppano nelle ghiandole salivari)
  • Sarcomi (originano nei tessuti ossei, mucose gengivali, lingua)
  • Linfomi (lo sviluppo parte dalle ghiandole del sistema linfatico e possono progredire anche in bocca)
  • Melanomi orali (si presentano come gonfiori e lesioni di colore scuro, spesso sanguinanti e tale tumore maligno ha origine nelle cellule responsabili della produzione dei pigmenti della pelle: i melanociti).

Alcuni dati statistici sulla diffusione del tumore orale…

Secondo le percentuali, i tumori del cavo orale colpiscono maggiormente gli uomini rispetto alle donne.

L’incidenza generale delle neoplasie maligne è di circa 3 casi ogni 100.000 persone della popolazione italiana.

Ulteriore dato che emerge è quello legato all’età: l’insorgenza aumenta con l’età, questo tipo di tumore è rarissimo nei giovani e colpisce maggiormente i soggetti dai 60 anni in su.

La lingua rappresenta la zona in cui più spesso si manifestano le neoplasie del cavo orale (i carcinomi linguali sono circa il 30 % di tutti i tumori maligni orali).

Un’altra sede in cui spesso si manifesta una neoplasia orale è il labbro. Esso rappresenta circa il 10% dei casi di carcinomi orali e si manifesta soprattutto nei soggetti che trascorrono molto tempo al sole o nei fumatori di pipa.

I tumori del cavo orale sono più frequenti nei soggetti fumatori (di sigarette, pipa) e che consumano elevate quantità di alcol (in compresenza di tali abitudini il rischio aumenta notevolmente).

I dati raccolti indicano che la sopravvivenza è di circa il 90% dei casi quando il carcinoma viene diagnosticato precocemente (quindi senza che vi siano metastasi), per questo è fondamentale effettuare controlli regolari, screening e segnalare tempestivamente quando si nota qualcosa di anomalo nella propria bocca.

Sintomatologia…

I primi sintomi che possono manifestarsi in caso di tumore orale sono legati alla comparsa di una lesione (simile ad una piaga, un nodulo o un’ulcera). Essa può avere diverse forme, solitamente è piatta, biancastra, in molti casi ulcerata, sanguinante, può causare dolore (anche senza che venga stimolata), può comportare disturbi nella masticazione/deglutizione e non guarire né cicatrizzare spontaneamente.

Ove la presenza di tale lesione sia prolungata nel tempo la prima conseguenza sarebbe la perdita progressiva di peso e la successiva debilitazione, in quanto il soggetto affetto dalla patologia potrebbe avere serie difficoltà ad alimentarsi.

Nel caso in cui si notasse una piccola ferita, un’ulcera o un gonfiore persistente e che non guarisca spontaneamente (anche senza che causi dolore) sarà opportuno recarsi dal proprio odontoiatria di fiducia o comunque da un medico professionista per poterla esaminare in maniera approfondita.

Stesso discorso vale per i pazienti che utilizzano protesi totali o mobili: nel caso in cui si notasse il regolare dolore in un determinato punto quando si calza la protesi è un segnale da comunicare all’odontoiatra per far sì che possa capirne la causa.

Ulteriori sintomi o comunque campanelli d’allarme di una possibile insorgenza di carcinoma orale sono: difficoltà masticatorie, sanguinamento gengivale importante, dolore e bruciore alla lingua, perdita di elementi dentali (senza apparente motivo), difficoltà a deglutire o a parlare, gonfiore in prossimità dei linfonodi del collo, sensazione di intorpidimento del labbro inferiore (fino ad arrivare al mento), male alle orecchie e perdita di peso.

Effettuando regolari controlli e sedute d’igiene orale professionale, i medici professionisti avranno modo di individuare una lesione sospetta, su cui indagare per formulare la diagnosi. Nel caso in cui, però, il paziente dovesse notare uno dei sintomi elencati poco più su, sarà importantissimo avvertire tempestivamente il medico, una diagnosi precoce favorirà la cura e le possibilità di sopravvivenza in modo notevole.


Soggetti a rischio…

In generale, chiunque può sviluppare un tumore orale, ma il rischio aumenta in determinate situazioni.

Questo tipo di tumore colpisce maggiormente i soggetti in età avanzata (a partire dai 60 anni in su).

Secondo le statistiche gli uomini erano maggiormente predisposti ad esserne affetti, anche se attualmente la diffusione ed il consumo eccessivo di sigarette ed alcol tra la popolazione femminile sta modificando i dati (facendo emergere un aumento di carcinomi orali tra le donne).

I principali fattori di rischio predisponenti all’insorgenza di tumore del cavo orale sono:

  • Fumo (sia esso di sigaretta/sigaro/pipa) a causa della combustione ed alla presenza di sostanze cancerogene contenute nel tabacco. Sottolineiamo a riguardo come il rischio aumenti in modo proporzionale in base al numero di sigarette fumate durante il giorno
  • Masticare tabacco
  • Consumo abituale ed eccessivo di alcolici (le percentuali d’incidenza vedono un aumento di 5 volte del rischio di tumore orale nei soggetti che abusano di alcol rispetto a chi è astemio)
  • Presenza cronica di HPV (Papilloma Virus) il quale genera una situazione d’infiammazione cronica della bocca, in grado di favorire l’insorgenza di tumore
  • Microtraumi delle mucose orali non curate (spesso un’anomalia dentale, una morsicatura costante ed abituale nello stesso punto, la presenza di una corona o di una protesi alterata può causare una lesione dei tessuti orali. È importante che venga risolto il problema, in quanto la permanenza di tale disturbo potrebbe trasformarsi e degenerare in una lesione tumorale)
  • Scarsa igiene orale
  • Esposizione prolungata e senza protezione adeguata al sole (soprattutto per i tumori del labbro)
  • Precedenti neoplasie della testa o del collo
  • Precedenti tumori orali (rischio recidiva)
  • Alimentazione (secondo alcuni studi una dieta povera di vitamine, frutta e verdura ma che invece è eccessivamente ricca di carni e zuccheri può influire sulla predisposizione al cancro orale).

Diagnosi del tumore orale…

Come ogni tipo di tumore, il cancro orale, se riconosciuto ad uno stadio iniziale può essere curato con alte percentuali di successo ed altrettanto alte probabilità di guarigione.

Molto spesso i ritardi nella diagnosi sono correlati ad una scorretta valutazione dei sintomi (a sua volta dovuta ad una scarsa conoscenza di questo tipo di tumore, dal fatto che le manifestazioni vengano confuse con altre patologie che possono riguardare il cavo orale o semplicemente non vengono riferire all’odontoiatra per paura).

Effettuando regolari controlli si riuscirebbe ad evitare il problema del ritardo della diagnosi, in quanto (anche in assenza di sintomatologia) gli esami per individuare la possibile presenza di un tumore orale sono il controllo delle mucose, l’ispezione e la palpazione linguale e del pavimento orale da parte del vostro dentista di fiducia.

Oltre ad una compilazione scrupolosa dell’anamnesi, sarà opportuno effettuare un esame completo (otorinolaringoiatrico ) e, nel caso in cui si fosse in presenza di una lesione sospetta della mucosa, procedere con il prelievo di una parte del tessuto in questione ed esaminarlo da parte dell’anatomo-patologo attraverso una biopsia. In questi casi sarà proprio l’odontoiatra la figura professionale che invierà il paziente dal suddetto specialista per analizzare tali lesioni sospette su cui sia necessario un approfondimento per avere un riscontro diagnostico preciso e completo.

Cura del tumore orale…

Una volta effettuato lo screening e la biopsia che confermi la presenza di un tumore maligno del cavo orale si apriranno diverse strade per curarlo.

La scelta di una piuttosto che di un’altra, sarà legata a diversi fattori. Ad esempio in base all’estensione del tumore (se è circoscritta alla zona in cui si è manifestata la lesione o se ha intaccato zone limitrofe). In tale fase sarà necessaria la collaborazione di più figure professionali (oncologi, odontoiatri, anatomo-patologi, radiologi e radioterapisti) al fine di proporre al paziente la soluzione terapeutica migliore per il suo caso concreto.

Per ciò che riguarda i trattamenti per il tumore del cavo orale si hanno tendenzialmente 3 opzioni:

  1. Chirurgia (attraverso l’asportazione delle cellule cancerose, la rimozione di una residua porzione dei tessuti adiacenti con finalità preventive e lo svuotamento linfonodale.Nel caso in cui l’asportazione sia estremamente ampia, si procederà alla successiva ricostruzione e ripristino estetico-funzionale della zona interessata).
  2. Radioterapia (attraverso tale terapia verranno emessi specifiche radiazioni che andranno a colpire le cellule cancerose)
  3. Chemioterapia (tramite l’assunzione di farmaci, con lo scopo di rallentare e bloccare la crescita e la diffusione incontrollata di cellule tumorali).

Non è detto che se si opti per un trattamento vengano esclusi gli altri, nel senso che molto spesso tali cure vengono combinate tra loro (in molti casi, ad esempio, l’intervento chirurgico può essere seguito da uno o più cicli radioterapici, soprattutto per finalità preventive e riducendo il rischio di recidive).

La radioterapia e la chemioterapia, infatti, vengono generalmente utilizzate come terapie coadiuvanti (post-operatorie) dei tumori localizzati avanzati.

Una volta optato per il trattamento mirato all’eliminazione ed alla cura del cancro, sarà opportuno concentrarsi sul ripristino delle principali funzioni orali (respirazione, fonazione, masticazione, ecc.). In questa specifica fase potrà essere estremamente utile l’affiancamento con un logopedista.

Secondo le statistiche la percentuale di controllo globale dei tumori orali, in base alla sede colpita ed all’estensione della lesione tumorale, si aggira intorno al 60%. Tale percentuale aumenta notevolmente per i tumori del labbro (arrivando a circa il 90%) e del 20% per quelli che interessano invece la zona linguale.

Tali percentuali di controllo sono anche influenzate dal fatto che vi siano o meno metastasi (soprattutto linfonodali) e dall’estensione del tumore.

In caso di tumore orale, come per la maggior parte dei tumori, la guarigione dipende da diversi fattori. Prima fra tutte la tempestività della diagnosi ed il successivo

intervento, in secondo luogo ricordiamo: le condizioni generali di salute, la zona interessata dalla lesione, la diffusione nei distretti adiacenti (ad esempio la diffusione ai linfonodi regionali o ad altre parti dell’organismo), la presenza o meno di metastasi e lo stile di vita del soggetto affetto.

Complessivamente le percentuali di sopravvivenza sono buone ed aumentano in caso di diagnosi precoce e nei casi di tumori che non si sono evoluti oltre la zona di insorgenza.

 


Prevenzione…

In tema di prevenzione del tumore orale le prime azioni da porre in essere sono:

  • Smettere di fumare
  • Eliminare gli alcolici
  • Effettuare regolari controlli e screening nel proprio studio odontoiatrico di fiducia (per avere costantemente la situazione sotto controllo, anche in assenza di sintomi)
  • Sottoporsi a regolari sedute d’igiene orale professionale
  • Condurre uno stile di vita sano ed un’alimentazione equilibrata.

Il consiglio degli esperti è quello di effettuare almeno una visita di controllo annua per monitorare lo stato di salute del cavo orale (denti, gengive, mucosa orale,ecc.).

I pazienti over 60 o i soggetti che sono esposti a molteplici fattori di rischio (fumatori, consumatori abituali di alcol) dovranno effettuare controlli più ravvicinati, per avere sempre il quadro della situazione sotto controllo.

Il consiglio valido per chiunque rimane quello di condurre uno stile di vita sano ed equilibrato (evitando di fumare e limitando il consumo di alcolici) e non sottovalutare eventuali campanelli d’allarme. Per quanto piccole od indolori, le lesioni della mucosa orale dovranno essere controllate dagli esperti per evitare che si trasformino in patologie più gravi, come appunto il cancro orale.

Lo sapevi che?

Grazie alle nuove scoperte scientifiche è possibile utilizzare come cura per trattare un tumore orale la brachiterapia. Essa è una particolare radioterapia che prevede l’immissione di piccole radiazioni ionizzanti emesse da “sorgenti” (definite semi) collocate direttamente nel punto in cui è insorta la lesione cancerosa, che emanano quindi radiazioni a livello locale per distruggere le cellule tumorali. Il suo utilizzo è consentito nei casi di tumori di piccole dimensioni e localizzati in punti ben precisi, senza che abbiano intaccato altre zone adiacenti.

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