BIOATTIVATORE

Gentili pazienti rieccoci.

Questa settimana scopriremo i vantaggi e le caratteristiche dell’ortodonzia intercettiva funzionale, in particolare l’utilizzo dei bio-attivatori.

Per ortodonzia intercettiva si intende una terapia ortodontica volta appunto ad “intercettare” preventivamente possibili disarmonie non solo dentali, ma anche scheletriche, su cui si possa agire in tenera età.

Quindi l’ortodonzia infantile (anche detta dell’età evolutiva) mira ad individuare eventuali mal posizionamenti delle arcate dentarie e problematiche funzionali, il tutto per consentire all’operatore di procedere tempestivamente ed effettuare una corretta diagnosi durante lo sviluppo scheletrico del bambino.

L’ortodonzia intercettiva viene utilizzata nella fascia di età compresa tra i 5 ed i 12 anni. Durante tale fase di crescita si ha la possibilità di cogliere e curare, con aspettative di risultato superiori, tutte quelle problematiche scheletriche, mascellari o della mandibola. In altre parole, sarà possibile rendere corrette le basi sulle quali si svilupperanno le arcate dentarie ed i denti permanenti, evitando di trovarsi in età avanzata in condizioni che risulteranno di più complessa risoluzione.

L’ortodonzia intercettiva ha come scopo il porre in relazione le posizioni delle arcate dentarie, la posizione dei denti decidui, le strutture scheletriche (mascellari e mandibolari) e l’occlusione per comprendere come si svilupperà successivamente il cavo orale e le sue strutture.

Durante la crescita i bambini possono mostrare diverse alterazioni dento-scheletriche, le quali possono derivare da diversi fattori (sia ereditari che esterni):

  • Fattori genetici/ereditari (tra i fattori ereditari ricordiamo: agenesie, diastemia, affollamento dentale, ecc.)
  • Fattori traumatici (cadute, urti)
  • Abitudini viziate (suzione protratta del ciuccio o del dito.)
  • Perdita precoce di elementi dentali decidui (caduta precoce dei denti da latte) sia essa dovuta e traumi, sia a carie non curate
  • Crescita dei denti da latte in posizioni alterate
  • Deglutizione atipica
  • Respirazione orale, adenotonsillite, apnee notturne.

Nel caso in cui vengano diagnosticate (attraverso un attento studio del caso) delle problematiche, l’odontoiatra valuterà se procedere precocemente (e quindi già intorno ai 5anni) o se monitorare la crescita e rivalutare verso i 10/12 anni la situazione optando per il trattamento più opportuno.


La cura di una malocclusione sarà fondamentale sia per la risoluzione concreta di alterazioni funzionali, sia anche per risolvere quelle piccole anomalie ad essa correlate (come ad esempio il diastema). In questo modo i benefici della terapia ortodontica avranno anche effetti sulla sfera psico-emotiva e sociale del bambino.

Perché l’ortodonzia intercettiva è così importante?

La corretta crescita delle strutture scheletriche (cranio-mandibolari) è importante, non solo per il regolare sviluppo del cavo orale, ma anche per la postura durante lo sviluppo e poi nell’età adulta.

Attualmente è risaputo come esista una relazione diretta tra postura e denti. Per questo è fondamentale curare ed intervenire in età evolutiva per correggere la posizione di denti, delle arcate dentarie e dell’occlusione, il tutto per garantire una crescita corretta dello scheletro.

Lo sviluppo del distretto cranio-facciale, se fosse disequilibrato, porterebbe ad un’alterazione sia a livello della bocca, sia a livello posturale del bambino.

In questa fase risulta fondamentale la collaborazione attiva di più professionisti, tra questi ricordiamo: odontoiatra, otorino, posturologo, laringoiatra, osteopata, logopedista, oculista.

Tramite un’attenta e precoce valutazione multidisciplinare (quindi attraverso la diagnosi di ogni specialista) sarà possibile intercettare la causa del disequilibrio e curarla attraverso il trattamento più opportuno.

Malocclusione dentale…

Quando si parla di malocclusione ci si riferisce a quei molteplici fattori che agiscono negativamente sull’equilibrio dento-scheletrico.

In tale termine vengono ricompresi i disallineamenti dentali ed i vari disequilibri tra crescita ossea (mandibolare e mascellare).

Tra le origini di tale problema abbiamo:

  • Fattori genetici/ereditari
  • Squilibri scheletrici
  • Abitudini scorrette e protratte nel tempo (suzione del pollice o del ciuccio)
  • Deglutizione atipica
  • Respirazione orale
  • Perdita precoce di elementi dentali decidui

In alcune situazioni si potrà agire tempestivamente eliminando, ad esempio, la scorretta abitudine di suzione del dito o le scorrette abitudini che influiscono sul corretto sviluppo occlusale, mentre in altri casi sarà necessario procedere con una terapia ortodontica volta a ripristinare il corretto equilibrio dento-scheletrico in fase di crescita.

La prima terapia da porre in essere a riguardo è quella del pre-allineamento ortodontico. Essa risulta adeguata soprattutto in caso di affollamento dentale (in grado di interferire con il corretto sviluppo scheletrico) e si attua attraverso l’applicazione dei brackets ortodontici sugli elementi dentali (incisivi centrali e laterali) dell’arcata superiore. Attraverso poi l’utilizzo di un arco, sarà possibile procedere con l’allineamento parziale dell’arcata dentale (parziale perché quello totale sarà raggiunto in seguito attraverso una successiva terapia ortodontica fissa/mobile).


Dispositivi funzionali e bio-attivatori.

I bio-attivatori sono dei dispositivi elastodontici*, creati con un apposito materiale (di origine plastico) termoattivabile, con funzioni ortodontiche ed ortopediche nello stesso momento. (* l’elastodonzia è una specifica branca dell’ortodonzia moderna che sfrutta forze di tipo elastico volta alla correzione di malocclusioni, posizione degli elementi dentali ed eliminando i disturbi funzionali presenti nei pazienti di giovane età).

Dispositivi funzionali e bio-attivatori.

Risulta chiaro come agire tempestivamente, quindi in tenera età, faciliti il successo del trattamento ortodontico. Le novità in ambito odontoiatrico sulle terapie intercettive vedono nuovi protagonisti: i dispositivi funzionali.

Vediamo di cosa si tratta…

Tali apparecchi hanno un’importante caratteristica: lavorano contemporaneamente su denti, ossa e muscoli.

Essi rientrano tra gli apparecchi ortodontici mobili (quindi rimovibili), aspetto molto positivo per poter curare nel modo migliore l’igiene orale dei più piccoli. Per far sì che funzionino, però, essi devono essere utilizzati per una determinata quantità di ore (quelle indicate del vostro odontoiatra), quindi è necessaria la collaborazione e cooperazione attiva del paziente (e nel caso dei più piccini anche dei genitori).

La terapia col bioattivatore può essere anche associata ad una precedente (come ad esempio a seguito di una terapia con espansore palatale), essere utilizzato singolarmente o prima di procedere con un altro trattamento ortodontico.

Particolare caratteristica di tale apparecchio è quella di essere in grado di agire sulla struttura scheletrica (cranio-mandibolare) con enormi benefici sia orali, sia conseguentemente posturali.

Attraverso l’utilizzo del bio-attivatore sarà possibile ricondizionare il sistema neuro-muscolare e procedere con l’allineamento degli elementi dentali. Il tutto tenendo in considerazione il corretto rapporto con le basi ossee (cranio, ATM articolazione temporo-mandibolare, sistema cranio-sacrale e rachide cervicale).

In più, tale terapia, favorirà la corretta eruzione dentale e dell’occlusione, oltre che lo sviluppo armonico delle arcate dentali.

Ulteriore scopo dell’ortodonzia funzionale col bio-attivatore è quella di semplificare il possibile successivo trattamento ortodontico (intorno ai 12 anni di età, quando è presente la dentatura definitiva e le strutture scheletriche e neuromuscolari risultino ad uno stato superiore di sviluppo).

Perché viene chiamato BIO-attivatore?

Il termine BIO risulta ad oggi utilizzato in diversi rami (alimentare,della cosmetica, ecc.). All’interno del mondo odontoiatrico viene utilizzato per indicare l’etica e l’approccio più naturale possibile verso il paziente. Nello specifico l’approccio BIO risulta essere il meno invasivo possibile, che rispetti a 360gradi la naturale crescita e sviluppo (che quindi l’accompagni e la corregga senza però stravolgerla), che sia attento al mantenimento in salute della bocca del bambino (che quindi non danneggi i tessuti molli e che consenta una regolare e costante pulizia delle superfici dentali) e che sia il più semplice possibile (sia in termini di terapia, sia dal punto di vista della collaborazione attiva del piccolo paziente).

Conclusioni…

L’ortodonzia intercettiva è volta ad intraprendere percorsi ortodontici in età precoce , proprio durante quella fase in cui le strutture scheletriche risultano essere estremamente plasmabili e con la tendenza al rapido adattamento.

Le terapie ortodontiche intercettive-funzionali possono essere intraprese a partire dai 5 anni di età e quindi in presenza di dentizione decidua (cioè quando il bambino ha ancora i denti da latte). I bio-attivatori, in più, consentono una contemporanea azione su diversi livelli (funzionale, ortopedica-osteopatica) nel loro semplice utilizzo.
Il trattamento funzionale col bio-attivatore si presta per la risoluzione di molteplici situazioni e risulta estremamente utile per:

  • In primis in caso di malocclusioni dentali
  • Ricondizionamento del sistema neuro-muscolare (soprattutto quando il bambino manifesta episodi di bruxismo e/o serramento dei denti durante le ore notturne)
  • Utilizzato per espandere le arcate dentarie
  • Correzione di morsi incrociati (bilaterali e monolaterali)
  • Correzione di morsi aperti anteriori
  • Correzione di abitudini viziate e disturbi disfunzionali
  • Correzione della posizione della lingua
  • Correzione deglutizione atipica
  • Miglioramento della respirazione nasale (in caso di soggetto che presenti invece una respirazione orale)
  • Trattamento di possibili dismetrie delle arcate dentarie
  • Utile per sostituire l’utilizzo prolungato del ciuccio (stimolando la corretta crescita delle ossa mascellari).

Come spesso sosteniamo “prevenire è meglio che curare”, per questo crediamo che correggere (in modo non invasivo ed adatto al naturale sviluppo e crescita del bambino) una malocclusione disfunzionale nel piccolo paziente in tenera età sia la soluzione migliore per la salute del bambino e dell’adulto che diventerà.