Gentili pazienti bentrovati.
Avete già sentito parlare di OSAS? Tale termine viene utilizzato per indicare l’ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, un disturbo respiratorio ancora poco conosciuto ma che colpisce una parte consistente della popolazione. Le OSAS si manifestano con episodi di apnea, ossia il blocco momentaneo della respirazione durante il sonno e di ipopnea (cioè una riduzione del flusso d’aria). Questi eventi interrompono la qualità del sonno, impedendo a chi ne soffre e chi gli sta accanto di riposare correttamente e portano anche ad una serie di problemi fisici e psicologici che potrebbero apparentemente sembrare scollegati da queste. L’influenza delle OSAS, infatti, si estende ben oltre il riposo notturno, con effetti rilevanti sul benessere generale dell’individuo e soprattutto può avere ripercussioni su: salute orale, sulla vista, sul diabete e sul cuore.
- Salute orale. Una delle connessioni meno conosciute ma significative delle OSAS è quella con la salute orale. Le persone che soffrono di apnee notturne, infatti, tendono a sviluppare alcuni disturbi orali. Tra questi, i più comuni sono:
- Secchezza delle fauci: dovuta alla respirazione orale durante il sonno, che può causare disidratazione della cavità orale, favorendo l’insorgenza di carie, gengiviti e di alito cattivo.
- Bruxismo: molte persone con OSAS tendono a stringere i denti durante il sonno, un comportamento che può essere scatenato dall’iperattività dei muscoli masticatori in risposta alla difficoltà respiratoria. Il bruxismo porta ad usura m dentale, dolore e problemi all’articolazione temporomandibolare.
- Infezioni gengivali: l’incapacità di respirare correttamente attraverso il naso e la conseguente respirazione orale aumenta la proliferazione batterica, favorendo il rischio di infezioni gengivali e altre malattie parodontali.
2. Vista. Le OSAS sono state collegate a disturbi visivi in vari modi. L’interruzione del sonno e la mancanza di ossigeno durante gli episodi di apnea possono avere un impatto negativo sulla salute degli occhi, in particolare:
- Ipertensione oculare: la cattiva ossigenazione durante la notte può contribuire ad un aumento della pressione intraoculare, fattore di rischio per il glaucoma. Il glaucoma è una patologia oculare che danneggia irreparabilmente il nervo ottico, con una progressiva riduzione del campo visivo che, se non trattata, può portare alla cecità. Solitamente è associato a un aumento della pressione intraoculare.
- Alterazioni della vista: alcuni studi hanno suggerito che le persone con OSAS potrebbero sperimentare visione offuscata o episodi di visione doppia durante il giorno, probabilmente a causa della ridotta qualità del sonno e dell’affaticamento generale. Tra tali problemi della vista ricordiamo inoltre: l’occlusione venosa retinica (RVO) è la seconda patologia vascolare più comune che interessa la retina ed include una serie di malattie che possono compromettere la funzione visiva, l’ipertensione intracranica idiopatica (IIH) è una condizione rara caratterizzata da un aumento della pressione all’interno del cranio, senza la presenza di tumori o altre cause evidenti di danno cerebrale, la retinopatia sierosa centrale (CSR) un disturbo che interessa la retina, lo strato sensibile alla luce nella parte posteriore dell’occhio, e può provocare una perdita improvvisa della vista o distorsioni visive.
3. Diabete. Il legame tra le OSAS ed il diabete è un altro aspetto critico. Le persone che soffrono di apnee notturna corrono un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2. Le ragioni di questo legame risiedono principalmente nell’infiammazione e nel disallineamento del metabolismo indotti dalle apnee. Tutto ciò risulta essere in grado di influenzare:
- Insulino-resistenza: gli episodi di apnea provocano frequenti diminuzioni della saturazione di ossigeno nel sangue, che possono interferire con la regolazione glicemica, aumentando la resistenza all’insulina.
- Aumento del rischio di diabete: le persone con OSAS hanno una probabilità maggiore di sviluppare diabete, e viceversa, il diabete può peggiorare l’intensità e la frequenza delle apnee notturne del sonno.
4. Cuore. Le apnee notturne sono fortemente correlate ai disturbi cardiovascolari. Durante gli episodi di apnea, l’assenza di respiro fa abbassare i livelli di ossigeno nel sangue, causando una serie di reazioni fisiologiche dannose per il cuore come:
- Ipertensione: l’apnea notturna aumenta la pressione sanguigna, poiché l’ossigeno ridotto nel sangue stimola il sistema nervoso simpatico, che provoca vasocostrizione ed un aumento della pressione.
- Aritmie e infarto: le apnee non trattate sono anche legate ad un rischio maggiore di sviluppare aritmie cardiache ed infarto del miocardio, dato che la mancanza di ossigeno ed il conseguente aumento della pressione sanguigna mettono sotto stress il cuore.
- Sul lungo periodo può causare degenerazione delle fibre muscolari cardiache
5. Sindrome metabolica. Tale condizione è caratterizzata da una grossa circonferenza vita (dovuta al tessuto adiposo addominale in eccesso), ipertensione arteriosa, alterata glicemia plasmatica a digiuno (FPG) o insulino-resistenza e dislipidemia.
Il ruolo dell’odontoiatra come “sentinella” nella diagnosi delle OSAS.
Uno degli aspetti più interessanti delle OSAS è che i dentisti possono giocare un ruolo fondamentale nell’individuazione precoce di questo disturbo. Spesso le persone non sono consapevoli di soffrire di apnee notturne e molti potrebbero non cercare aiuto medico finché non emergono problemi molto gravi. Qui entra in gioco la figura del dentista, il professionista che può agire come sentinella per rilevare segnali che potrebbero indicare la presenza di OSAS.
Alcuni dei segnali che un dentista potrebbe notare in un soggetto che non sa di soffrire di OSAS sono:
- Segni di bruxismo: gli odontoiatri sono i primi a rilevare usura degli elementi dentali e danni alle strutture masticatorie, che sono sintomi comuni nelle persone con apnee notturne.
- Secchezza orale o xerostomia: se un paziente ha la bocca secca frequentemente, potrebbe essere un segno di respirazione orale durante il sonno, tipica delle persone con OSAS.
- Bordo lingua seghettato.
- Problemi alle gengive ed infezioni orali: l’infiammazione delle gengive o l’alito cattivo possono suggerire respirazione orale e quindi la possibilità di apnee notturne.
L’esame clinico, inoltre, permette di rivelare ulteriori fattori di rischio come obesità, collo largo/ taurino, palato molle molto verticale con chiusura dello spazio tra dorso lingua posteriore e palato, ed anomalie anatomiche delle vie aeree superiori (come ad esempio tonsille ipertrofiche o deviazione del setto nasale).
L’odontoiatra specialista in OSAS prescrive una polisonno, si valuta, si decide se si può trattare a livello odontoiatrico con protrusore oppure, in caso di problemi più avanzati, si invia al pneumologo per valutare altre soluzioni (CPAP, valutazione chirurgica con otorino) ed avviare il trattamento adeguato.
Conclusioni.
Le OSAS non sono solo un problema di sonno, ma una condizione che può avere ripercussioni in molteplici ambiti della salute: dalla salute orale alla vista, dal diabete alle malattie cardiovascolari. È fondamentale riconoscere la loro influenza su vari aspetti della salute per poterle affrontare in modo tempestivo e limitando il più possibile i danni che ne conseguono. I dentisti, in particolare, giocano un ruolo cruciale nell’individuazione precoce (attraverso la compilazione dell’anamnesi, questionari di screening e la valutazione clinica) delle OSAS, fungendo da sentinelle per rilevare segni precoci ed indirizzare i pazienti verso il trattamento specialistico. La diagnosi precoce e l’intervento tempestivo sono essenziali per prevenire complicazioni più gravi e migliorare la qualità della vita di chi soffre di apnee notturne.
A tal proposito ricordiamo che oltre alle conseguenze elencate sopra, le OSAS possono causare: deficit cognitivi, impotenza, aumento del rischio d’incidenti stradali a causa di colpi di sonno, irritabilità, cefalee, problemi all’apparato cardiocircolatorio, stanchezza cronica, ictus, sindrome metabolica, ecc.
Lo sapevi che?
L’OSAS è presente, secondo le ultime stime, nel 56% della popolazione mondiale. Questo dato dovrebbe aumentare notevolmente la consapevolezza del problema e l’importanza di un’azione preventiva fondamentale.
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