Gentili pazienti, rieccoci!
Nell’articolo di questa settimana scopriremo insieme gli impianti dentali e ci concentreremo sulle caratteristiche principali della chirurgia computer-guidata.
Partiamo da cosa sono gli impianti…
Gli impianti sono dispositivi che sostituiscono gli elementi dentali persi.
L’impianto dentale endosseo è in titanio, il quale possiede un’elevata affinità per l’osso (infatti tale materiale è lo stesso utilizzato per le protesi in ortopedia). Il titanio risulta essere un materiale altamente bioinerte e ben tollerato dall’organismo e la sua introduzione nel corpo umano non determina nessuna reazione immunitaria, evitando il rischio di rigetto.
CHIRURGIA GUIDATA, Cos’è?
Così, come farebbe un ingegnere prima di costruire un’abitazione, il vostro dentista di fiducia creerà un progetto chirurgico e studierà precisamente dove collocare l’impianto, la sua lunghezza e la sua forma. All’interno di tale progetto aggiungerà i denti del paziente ed i futuri denti sugli impianti in modo da avere fin dall’inizio elementi di certezza sia per l’intervento chirurgico vero e proprio, sia per la successiva fase protesica .
La chirurgia computer guidata consiste in una innovativa tecnica in grado di sfruttare la radiologia tridimensionale ed elaborare, tramite specifici software di programmazione, la pianificazione dell’intervento chirurgico implantare nei minimi dettagli.
Il vostro odontoiatra di fiducia, basandosi su indagini radiografiche volumetriche, potrà pianificare in modo estremamente preciso il posizionamento degli impianti dentali (prima dell’intervento chirurgico) .
Il paziente potrà seguire passo passo il progetto e fare tutte le domande a riguardo, per avere una completezza di informazioni la più ampia possibile.
Nella foto vediamo la dima chirurgica, ossia un dispositivo di precisione che viene introdotto nel cavo orale, il quale guiderà la fresa nella realizzazione del sito implantare.
In campo odontoiatrico l’introduzione di tale tecnica è avvenuta in tempi molto recenti,soprattutto in campo chirurgico e si sta dimostrando estremamente utile, precisa e sicura.
Ad oggi esistono diversi tipi di categorie di chirurgia computer-guidata, la più diffusa è la chirurgia computer-guidata statica:
caratteristica principale di questa è la riproduzione della posizione virtuale dei futuri impianti, tramite una precedente pianificazione computerizzata del posizionamento implantare. L’utilizzo di questa specifica metodica non consente modificazioni durante l’atto chirurgico vero e proprio.
Tale categoria statica di chirurgia computer-guidata, prevede necessariamente la realizzazione di una dima radiologica che duplicherà la futura dentatura del paziente e la visualizzazione ed analisi della TC su computer.
Dalla fase di pianificazione si produrrà la dima chirurgica (solitamente in materiale plastico) la quale verrà posizionata nella bocca del paziente al momento dell’intervento di implantologia. L’intervento chirurgico verrà eseguito facendo passare le frese dei kit implantari attraverso delle aperture metalliche inserite all’interno della dima chirurgica.
La chirurgia verrà eseguita in base alla pianificazione e non potrà essere modificata (a meno che l’operatore non decida di abbandonare la chirurgia guidata e procedere con quella tradizionale).
Radiografie negli interventi chirurgici implantologici.
Per far sì che l’intervento di implantologia abbia successo, sia affidabile e predicibile sarà necessario eseguire specifici esami radiografici (con l’occasione ricordiamo come i nuovi apparecchi radiografici siano conformi alle normative europee e come rispettino l’emissione/dosaggio più bassa/o di radiazioni possibile per ottenere le informazioni necessarie).
La tomografia è attualmente il miglior metodo per ottenere stime e dati attendibili per il vostro odontoiatra prima di procedere con interventi chirurgici di implantologia.
Attraverso l’esame radiografico ( tomografia, TC CONE BEAM) il vostro dentista di fiducia sarà in grado di ottenere informazioni necessarie per procedere con l’intervento chirurgico, tra queste abbiamo:
- volumi ossei: altezza, spessore, densità e qualità ossea,
- angolazione e forma del mascellare e del processo alveolare,
- valutazione dei tessuti molli,
- posizione e condizione di strutture anatomiche limitrofe (quali vasi e nervi che potrebbero essere lesi durante l’operazione chirurgica, sia condizione dei denti vicini alla sede del futuro impianto).
Un’indagine tridimensionale di ottima qualità sarà condizione essenziale per poter pianificare correttamente un intervento implantare in chirurgia guidata.
Pianificazione, programmazione e studio digitale del caso…
La programmazione dei casi implantari eseguiti attraverso una chirurgia guidata si articola in una serie di passaggi, ognuno dei quali dovrà essere eseguito in maniera corretta e controllato più volte (questo perché commettere piccoli errori in fase di programmazione potrà causare gravi errori nella fase chirurgica).
Una volta che il vostro odontoiatra di fiducia avrà optato di procedere con la chirurgia guidata il primo passaggio fondamentale sarà quello di effettuare la TC dell’arcata completa, mordendo una piccola mascherina (dima radiografica) ricoperta da uno specifico materiale che renderà più semplice le fasi successive (nello specifico vi saranno dei reperi radiopachi, i quali fungeranno da parametro di calibrazione). Il secondo passaggio sarà la fase di elaborazione attraverso uno specifico software, il quale elaborerà la precedente radiografia. Questa fase di connessione risulta essere fondamentale nella chirurgia guidata, in quanto sarà la fase di coordinazione tra dati clinici del paziente e dati derivanti dall’indagine tridimensionale radiografica. Questo procedimento consentirà di definire il piano di riferimento sul quale verranno formulate le coordinate di posizionamento implantare, in relazione al paziente.
Una volta eseguita la programmazione sul software, le coordinate degli impianti verranno quindi messe in relazione alla dima radiologica che verrà poi trasformata in dima chirurgica. Dopodiché verrà inviato il file ( detto STL) alla casa produttrice che creerà la dima chirurgica basandosi sui dati ricevuti.
La dima presenterà uno o più fori posti nell’esatta posizione in cui dovranno essere inseriti gli impianti endossei.
L’intervento chirurgico vero e proprio consisterà nel posizionare la dima chirurgica nella bocca del paziente e nel bloccaggio di questa ai mascellari attraverso dei pin di ancoraggio.
Una volta bloccata si creeranno gli alveoli implantari, effettuando un foro nella gengiva (all’altezza degli anellini forati della dima chirurgica corrispondenti ai siti dove andranno gli impianti) con specifiche frese calibrate e di diametro crescente.
Una volta conclusa tale fase si avviteranno gli impianti che andranno a collocarsi esattamente nella posizione prevista nella pianificazione computer assistita. Terminato l’inserimento implantare, verranno sganciati i pin di ancoraggio e rimossa la dima chirurgica.
Vantaggi della chirurgia guidata…
Diversi sono i vantaggi dell’impiego di un tecnica di chirurgia guidata:
- la tecnologia digitale fornisce una visione clinica e un’elevata prevedibilità delle procedure implantari complesse,
- estrema precisione della chirurgia guidata,
- predicibilità dell’esatto posizionamento dell’impianto,
- la radiologia 3D fornisce informazioni importanti anatomiche (su posizione di nervi, arterie e sulla forma dell’osso)
- il software di simulazione dell’intervento permetterà la visione anticipata dei rapporti tra impianto ed eventuali ostacoli anatomici (nervi, vasi, seno mascellare) un esatto posizionamento sia nell’osso sia rispetto ai denti vicini,
- riduzione dell’invasività chirurgica (evitando di eseguire dei lembi di accesso),
- riduzione dei rischi di complicanze operative (quali: fenestrazioni e deiscenze ossee, danni neurologici e perforazioni della membrana sinusale di Schneider ) grazie alla programmazione dell’intervento chirurgico in 3D ,
- riduzione dei tempi operativi rispetto alle sedute tradizionali,
- decorso del post-operatorio molto favorevole (sia in termini di dolore, sia in termini di assunzione di farmaci e di rischio di sanguinamento post-operatorio),
- vista la semplicità dell’intervento, la chirurgia guidata si adatta molto bene anche al paziente anziano (frequente candidato all’implantologia e spesso portatore di altre patologie che rendono faticoso stare sulla poltrona del dentista per tempi lunghi e che comunque presenta limitazioni di vario genere)
- migliore individuazione della posizione implantare e degli assi protesici, oltre al fatto di poter pianificare in anticipo e con maggior attenzione il quadro clinico ed un eventuale carico immediato,
- semplificherà la successiva realizzazione dei manufatti protesici, migliorandone la durata a lungo termine,
- infine questa tecnica, risultando minimamente invasiva, potrà essere utilizzata anche su pazienti affetti da patologie sistemiche ( come nel caso di pazienti diabetici o in terapia con farmaci anticoagulanti) le quali aumenterebbero i rischi di insuccesso dell’intervento chirurgico .
Aspetto interessante della chirurgia guidata è la possibilità di riduzione dell’invasività chirurgica, che in molti casi consente di evitare di eseguire dei lembi d’accesso. La tradizionale implantologia prevede lo scollamento di un lembo per consentire all’operatore di visualizzare l’osso residuo durante l’intervento chirurgico e per poter posizionare in modo corretto l’impianto endosseo. Grazie alle innovative tecniche di chirurgia guidata è oggi possibile evitare questa invasività, in quanto il posizionamento dell’impianto è stato precedentemente definito attraverso l’analisi tridimensionale radiografica e della mascherina chirurgica. La chirurgia mini-invasiva (che quindi non prevede lembi d’accesso ma solo mini incisioni) avrà come vantaggi principali la riduzione delle complicanze post-chirurgiche per il paziente ( meno dolore, ridotto gonfiore), una sostanziale riduzione del sanguinamento intra-operatorio, una riduzione della durata dell’operazione chirurgica e la maggiore conservazione dei tessuti duri e molli.
La chirurgia guidata, quindi, ha molti vantaggi da diversi punti di vista, ma si deve comunque valutare il tutto in base al caso concreto e ai bisogni del paziente in questione.
Dopo aver elencato i vantaggi, citiamo anche gli svantaggi…
- sebbene si accorcino notevolmente i tempi operatori, ci sarà un leggero aumento delle tempistiche della fase di progettazione (in quanto più lunga e complessa rispetto a quella tradizionale),
- nel caso di pazienti con ridotte possibilità di apertura del cavo orale non sarà possibile eseguire l’intervento chirurgico con l’ausilio della dima chirurgica (il rischio sarebbe infatti lo scorretto posizionamento di quest’ultima nella bocca e la conseguente erronea preparazione del sito implantare).
Per concludere…
La chirurgia computer guidata presenta, come abbiamo avuto modo di elencare ed analizzare, una serie di vantaggi e svantaggi, i quali dovranno essere valutati caso per caso al fine di identificare quale sia il miglior intervento chirurgico da eseguire per ogni paziente.
Sicuramente una delle condizioni imprescindibili per la chirurgia guidata (comune a quella tradizionale) è la presenza di osso qualitativamente e quantitativamente adeguato (infatti la presenza di volumi ossei ridotti potrebbe esporre l’intervento chirurgico a possibili complicanze). Per questo risulta importante sottolineare come l’impiego di tali protocolli e procedure in situazione non al 100% favorevoli dovrà essere attentamente valutato dal vostro odontoiatra di fiducia.
Lo sapevi che?
- La mancanza di denti non deve essere considerata come un fenomeno normale ed essere sottovalutato, infatti se non si interviene tempestivamente con il ripristino della corretta dentatura ed occlusione il rischio sarà di incorrere in diverse patologie che potranno interessare sia la cavità orale sia altre parti del corpo.
- Sono stati eseguiti numerosi studi sulla precisione della chirurgia guidata e da questi è emerso che il posizionamento implantare guidato riporta una precisione statisticamente superiore rispetto a quello a mano libera. Ecco qualche dato statistico per renderci conto del livello di precisione: per l’inserimento guidato di impianti la deviazione media nel punto di ingresso è di 0,78 mm, in apice è di 1,08 mm e la deviazione angolare è di 2,57°; mentre per l’inserimento a mano libera l’errore medio nel punto di ingresso è di 1,38 mm, in apice è di 1,74 e la deviazione angolare è di 5,03°.
Domande più frequenti…
Questa nuova tecnica è adatta a qualsiasi paziente?
Possiamo sostenere che i pazienti che possono usufruire di questa tecnica sono la maggior parte, però, prima di determinare se un paziente possa essere sottoposto o meno ad un trattamento implantare è necessario che il vostro dentista di fiducia valuti attentamente la vostra situazione, raccolga le informazioni fondamentali ( attraverso un’accurata anamnesi), effettui un adeguato esame clinico completato da esami radiografici per escludere la presenza di controindicazioni al trattamento implantare. In generale vi sono dei requisiti essenziali (e comuni alla chirurgia guidata e a quella tradizionale) per potersi sottoporre ad interventi implantari, tra questi ricordiamo: un’adeguata quantità di osso, la presenza di discreta quantità di gengiva aderente e una buona apertura della cavità orale .
Al prossimo articolo…Sabrina
Fonte:
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IAO – Italian Accademy of Osseointegration Stefano Storelli e Sergio Piano
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Rosenfeld AL, Mandelaris GA, Tardieu PB. “Prosthetically directed implant placement using computer software to ensure precise placement and predictable prosthetic outcomes. Part 1: diagnostics, imaging, and collaborative accountability.” Int J Periodontics Restorative Dent. 2006 Jun;26