Gentili pazienti bentrovati…
Nell’articolo di questa settimana ci occuperemo dello stato di disbiosi intestinale che può riguardarci molto da vicino.
Attualmente si è compreso come la disbiosi intestinale rappresenti un problema serio, con un concreto impatto sulla nostra salute e di come sia dovuto ad alterazioni della popolazione di microrganismi che popolano il nostro intestino.
Ricordiamo come nel nostro intestino vivano oltre 100.000 batteri di diverse specie che formano il microbiota intestinale (o flora batterica intestinale). In ognuno di noi (mi riferisco ad una situazione regolare, di un soggetto sano) vengono posti in essere una serie di scambi tra microbiota ed il nostro organismo, volti al mantenimento di un equilibrio.
Da un lato si avrà il microbiota che avrà la funzione di proteggere l’organismo dall’attacco/ dall’ingresso di batteri patogeni, stimolando il sistema immunitario; e dall’altro fornire un habitat adatto ai batteri “amici” che saranno fondamentali per il mantenimento della nostra salute generale.
L’insorgenza di disturbi avviene nel momento in cui il delicato equilibrio esistente tra le varie specie batteriche presenti nel microbiota viene alterato.
In questa situazione si parlerà di Disbiosi intestinale, intesa come una condizione di squilibrio della flora batterica intestinale.
Nello specifico possiamo definire la disbiosi come:
- Un’alterazione nella composizione della flora batterica dell’intestino (dovuta ad una riduzione significativa del numero di batteri intestinali, o ad un aumento di batteri potenzialmente patogeni oppure ad uno scompenso qualitativo fra i diversi ceppi batterici)
- Una modificazione delle varie attività metaboliche dei batteri presenti
- Un mutamento nella distribuzione dei batteri all’interno dell’apparato digerente
Disbiosi intestinale ed orale…
Possiamo sostenere che la disbiosi intestinale sia strettamente correlata ad uno stato di disbiosi orale e viceversa, infatti il benessere del nostro organismo dipende dal benessere generale e di tutte le sue parti.
A conferma di tale affermazione è sufficiente prendere come esempio il fatto che le specie batteriche che risiedono nella nostra bocca corrispondono tendenzialmente a quelle presenti nella parte più alta del tratto gastrointestinale, quindi un disequilibrio della prima coincide molto spesso con uno stato di disbiosi intestinale.
Nel momento in cui si verifica uno squilibrio importante all’interno della flora batterica intestinale si attivano diversi meccanismi: alcuni volti a risolvere l’irregolarità batterica ed altri attengono al fatto che in moltissimi casi tale situazione darà vita a determinate patologie (locali o sistemiche) a distanza.
Lo stato di disbiosi intestinale comporta un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica intestinale che avrà come conseguenza diretta uno stato infiammatorio che interesserà in primis l’intestino (comportando stipsi, gonfiore, dissenteria, ecc.) e in secondo luogo sul resto del corpo. Tra queste conseguenze ricordiamo: problemi digestivi (in quanto vi saranno difficoltà nel corretto assorbi
mento dei nutrienti assunti attraverso l’alimentazione), cistite, candidosi e, in generale, infezioni ed infiammazioni.
La soluzione a questo problema non può consistere solo nella cura (spesso antibiotica o tramite antiinfiammatori) del problema emerso, si renderà necessario eliminare il problema dalla fonte.
A riguardo è necessario sottolineare come l’intestino rappresenti una parte fondamentale del nostro sistema immunitario (rappresentandone circa il 70%) proprio per questo si dovrà mantenere in equilibrio eliminando e prevenendo l’insorgenza di disbiosi intestinale.
Diventa chiaro come il nostro benessere derivi dall’intestino (il quale sarà da un lato fondamentale nell’assimilazione ed eliminazione delle sostanze ingerite, dall’altro sarà in grado di produrre una difesa contro i microrganismi potenzialmente patogeni mantenendo l’equilibrio della flora batterica intestinale), ma come possiamo mantenere in salute il nostro organismo?
Cause principali della disbiosi intestinale…
Prima di tutto sarà necessario prestare attenzione all’alimentazione:
risulterà fondamentale scegliere attentamente i cibi consumati, in quanto questi avranno effetti sui valori del pH. A riguardo sottolineiamo come in una situazione di equilibrio il pH sarà indicativamente a 7.
Ogni volta in cui mangiamo, beviamo, proviamo emozioni tale valore oscilla, spostandosi dal punto di equilibrio ad una zona o più acida o maggiormente basica. Tutto ciò ha effetti notevoli sul nostro organismo (è provato a livello scientifico che uno stato di acidosi metabolica sia dannoso per il nostro organismo) e si renderà necessario mantenere in equilibrio la flora batterica intestinale per mantenere in equilibrio anche il nostro benessere generale.
Per questo sarà importante non cedere di fronte alla tentazione di mangiare cibi dannosi per il nostro benessere (come ad esempio merendine, dolci, fritture, bibite gassate, cibi ricchi di conservanti) ma mantenere un’alimentazione sana che prediliga l’assunzione di frutta, verdura, cibi integrali e quelli ricchi di fibre e di vitamine (nello specifico di Vitamina D, in quanto contribuisce significativamente ai processi che regolano l’omeostasi del microbiota intestinale).
Altri fattori con un importante impatto sul mantenimento del nostro equilibrio sono:
- La presenza di patologie allergiche, intolleranze alimentari;
- Fattori genetici;
- Abuso di alcolici o abitudini scorrette (come ad esempio il fumo);
- Stile di vita sedentario;
- Assunzione di determinati farmaci o abuso di medicinali (soprattutto se per periodi prolungati);
- Fattori psicologici (situazioni di stress, ansia per lunghi periodi).
In caso di disbiosi sarà necessario definire in modo chiaro le cause che originano questo disequilibrio e comprendere che tipo di alterazione si è creata. Tutto ciò sarà possibile eseguendo specifici test e prestando attenzione al proprio stato di salute quotidiano. Una volta diagnosticato lo stato di disbiosi intestinale sarà opportuno agire attraverso una terapia opportuna, volta a ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale e l’integrità funzionale del nostro intestino.
In molti casi, soprattutto se si tratta della fase iniziale, potrà correggersi quest’alterazione modificando il proprio stile di vita e le proprie abitudini alimentari (integrando l’alimentazione con, ad esempio, integratori probiotici, enzimi digestivi, ecc.).
Problemi intestinali e malattia parodontale…
In base ai diversi studi compiuti sul tema è ormai dimostrato come vi sia una stretta correlazione tra disbiosi intestinale e malattia parodontale. Quindi uno stato di alterazione dell’equilibrio batterico intestinale avrà ripercussioni sullo stato di salute di gengive, denti ed o osso alveolare.
Alla base di questo rapporto di influenza vi è anche un’altra patologia: l’infiammazione cronica sistemica di basso grado, responsabile anche di altre malattie sistemiche e di non semplice rilevamento, che sarà in grado di interagire con le suddette.
E’ molto semplice comprendere come la bocca e l’intestino interagiscano tra loro: entrambi gli ambienti sono popolati da microrganismi e batteri (alcuni “buoni” e alleati della nostra salute ed altri “cattivi”) in grado di migrare nel nostro corpo spostandosi da una zona all’altra (è frequente, infatti, trovare nel cavo orale alcuni batteri tipici dell’apparato digerente) ed aumentando lo stato di infiammazione.
Una volta compreso il rapporto intercorrente tra le due patologie sarà necessario imparare a curare la propria salute a 360° e, nello specifico, alla nostra salute orale dovrà necessariamente essere associata uno stato di salute del nostro intestino.
Anche in questo caso un approccio multidisciplinare sarà la soluzione ideale: accanto al parere e alle raccomandazioni del nostro odontoiatra di fiducia sarà opportuno affidarsi ai preziosi consigli di un nutrizionista che indichi quali tipo di alimentazione seguire per tenere sotto controllo l’omeostasi dell’equilibrio batterico.
Microbiota orale e salute generale….
Risulta ormai chiaro come il nostro stato di salute generale sia una combinazione di più fattori e come sia caratterizzato da rapporti intercorrenti tra vari organi, tessuti e microbiota.
Sempre più ricerche e studi evidenziano come specifiche infiammazioni ed infezioni batteriche, apparentemente estranee al microbioma orale, possano generare numerose patologie sistemiche.
Risulta infatti che determinati batteri orali siano coinvolti nell’insorgenza e nello sviluppo e nell’evoluzione di varie patologie.
Classici esempi di patologie legate ad alterazioni del microbiota orale sono:
- l’artrite reumatoide,
- il diabete,
- l’aterosclerosi,
- varie patologie cardiache,
- patologieneurodegenerative (come l’Alzheimer)
Da questi studi si evince come il microbiota orale sia attivamente coinvolto nella salute complessiva del nostro organismo e, proprio per questo vasto coinvolgimento, un controllo costante della salute di denti e gengive potrà rivelarsi fondamentale sia nella prevenzione che nella diagnosi di ulteriori patologie.
Tutto ciò deve essere uno stimolo per dedicarsi alla cura della nostra salute orale, perché una bocca in salute sarà sinonimo di un organismo in salute.
Come prendersi cura del proprio microbiota orale…
Molto spesso l’omeostasi dell’equilibrio batterico orale può essere “scombussolato” da diversi fattori, alcuni esterni ed altri no.
Tra i fattori esterni ricordiamo:
- L’alimentazione: una dieta ricca di zuccheri aumenterà la presenza e l’azione di batteri patogeni che saranno responsabili di insorgenza di carie e di infiammazioni (tra cui gengivite e malattia parodontale).
Per mantenere l’omeostasi batterica orale, sarà dunque necessario evitare cibi raffinati e carichi di zuccheri, privilegiando l’assunzione di fibre, frutta, verdura e prodotti caseari rispetto ad alimenti ricchi di grassi o zuccheri.
- Stile di vita: anche il fumo altera l’omeostasi del microbiota orale, infatti il fumo di sigaretta aumenterà la carica batterica presente nel nostro cavo orale, oltre ad incrementare processi quali l’acidificazione della saliva e la diminuzione di ossigeno (che avrà come conseguenza immediata la proliferazione di batteri anaerobi).
- Assunzione o abuso di medicinali: alcuni farmaci, specialmente antibiotici, sono in grado di influenzare l’equilibrio del nostro microbioma orale. Si renderà necessario assumere tali medicinali solo all’occorrenza, previa prescrizione medica e senza abusarne (anche per evitare l’antibiotico-resistenza).
- Gravidanza: anche il periodo gestazionale può avere effetti diretti sull’equilibrio batterico del microbiota. Tale stato tenderà a ridursi notevolmente nel periodo post-parto.
Come agire in caso di disbiosi…
Spesso la disbiosi intestinale è caratterizzata da una riduzione di batteri benefici ed un aumento di quelli patogeni.
Oltre a curare in modo scrupoloso l’alimentazione potrà rivelarsi necessario procedere all’assunzione di specifici batteri “amici” in grado di armonizzare la flora batterica e stimolare l’azione del sistema immunitario.
Stiamo parlando dei famosi PROBIOTICI…. Di cui avremo modo di parlare nel prossimo articolo!