Gentili pazienti rieccoci.
Questa settimana si parlerà dei parabeni.
Tale termine viene immediatamente associato alla cosmetica e, negli ultimi anni, è spesso stato centro di discussioni e valutazioni sull’impatto che ha sulla salute (in particolare a causa di reazioni allergiche o come fattore di rischio per lo sviluppo di altre patologie).
Vediamo nel dettaglio che cosa siano i parabeni.
I parabeni altro non sono che conservanti: battericidi e fungicidi. Risultano essere estremamente potenti e la loro funzione principale è quella di garantire la conservazione, per lunghi periodi, di alcuni prodotti. Si tratta di sostanze che mostrano proprietà antimicrobiche, cioè che svolgono un’attività battericida (causando la morte dei microrganismi) ed una batteriostatica (cioè in grado di bloccare la proliferazione batterica). Tali composti chimici si trovano all’interno di cosmetici, detergenti, creme, saponi, bagnoschiuma, shampoo, dentifrici ed, in generale, nei prodotti per l’igiene personale. Il loro impegno è legato alla conservazione dei prodotti elencati sopra: in particolare in quei prodotti che, una volta aperti e rimosso il sigillo di sicurezza, mostrano un elevato rischio di essere contaminati da batteri, funghi e germi. Per mantenere la loro efficacia e le loro proprietà sul lungo periodo era necessario garantirne la corretta conservazione, per questo venivano aggiunti i parabeni.
Negli ultimi anni la comunità scientifica ha condotto numerose ricerche su questi composti da cui è emerso che sembrerebbero dannosi per il nostro organismo. La loro pericolosità è ancora argomento di studio ma, nonostante questo, a livello europeo è stata stilata una regolamentazione sulla loro concentrazione all’interno di vari prodotti (cosmetici, di cura della persona, dentifrici e collutori,ecc.). Proprio a causa della correlazione con l’insorgenza di altre patologie (come ad esempio i tumori alla pelle e/o alla mammella, su cui si stanno effettuando numerose ricerche ed approfondimenti) alcuni paesi ed aziende hanno deciso di eliminarli totalmente dai prodotti, quindi nemmeno sotto la soglia consentita per legge. In questi casi si noterà sull’etichetta dei prodotti la dicitura “paraben free” che sta appunto ad indicare la completa assenza di tali conservanti. Un altro aspetto, oggetto di studio, che riguarda i parabeni è la loro propensione a scatenare reazioni allergiche, dermatiti da contatto ed una sensibilizzazione a tale composto in alcuni soggetti. Alla luce di quanto detto, tali sostanze sono state bandite all’interno dei prodotti per i neonati e si stanno man mano sostituendo con sostanze più naturali e meglio tollerate dall’organismo.
Parabeni e salute orale.
Come spesso sottolineiamo prendersi cura della propria bocca è fondamentale per mantenere in salute l’intero organismo.
Per poter curare in modo corretto la salute orale è importante conoscere quali prodotti e quali strumenti risultino adatti non solo al mero utilizzo pratico, ma anche di riflesso sull’intero organismo. Oltre ad effettuare le regolari manovre d’igiene orale quotidiana, sarà importante utilizzare spazzolino, filo interdentale, collutorio, scovolino e dentifricio che mostrino qualità anche dal punto di vista della loro composizione. Ad esempio la scelta di un dentifricio, dovrà avvenire previa analisi e comprensione dei suoi componenti chimici. D’accordo che la sua principale funzione sia quella di eliminare e ridurre il più possibile la placca batterica dalla cavità orale, ma non dovrà essere formato da elementi dannosi per il nostro organismo. Esso, infatti, entrerà a contatto con lingua e mucose orali, entrambe in grado di assorbirne i componenti. Numerosi dentifrici contengono ingredienti che risultano potenzialmente (anche se in piccole percentuali) tossici per la nostra salute. Oltre ai più volte citati parabeni vi sono altri composti che risultano nocivi per la nostra bocca ed il nostro organismo, tra questi ricordiamo: i petrolati (che derivano dal petrolio)e i solfati.
Quali prodotti usare per la cura orale quotidiana?
Risulta chiaro come sia consigliato evitare prodotti contenenti parabeni, ma quali altre caratteristiche deve avere un dentifricio/collutorio per essere sano?
In commercio esistono svariati tipi di dentifricio, ognuno volto a soddisfare esigenze diverse: alcuni per la salute parodontale, alcuni adatti ad esaltare il bianco dei denti, altri con funzioni antiplacca e/o antitartaro, altri adatti a denti sensibili, altri per proteggere e rinforzare lo smalto ed altri per contrastare l’alitosi. La scelta migliore sarà sicuramente quella di seguire le indicazioni del proprio odontoiatra ed igienista dentale di fiducia, i quali conoscono molto bene la nostra condizione orale. In via generale possiamo però dire che gli esperti consigliano di utilizzare dentifrici contenenti idrossido di calcio (con la funzione di proteggere lo smalto dentale) e fluoro (minerale essenziale per salute ed integrità dello smalto dei denti) nelle giuste quantità.
Evitare invece alcuni ingredienti che possono risultare dannosi, come ad esempio:
- Sostanze abrasive
- Addensanti
- Aromi particolari
- Sbiancanti chimici
Ricordiamo che, una volta optato per il dentifricio migliore per il proprio cavo orale, sarà fondamentale effettuare le corrette manovre d’igiene orale quotidiana! Lavare i denti non basta se non viene associato a corretti movimenti (quindi spazzolamento), all’utilizzo di filo interdentale e scovolino. Prestare attenzione al mantenimento in salute di denti e gengive sarà importante per il benessere dell’intero organismo. Lavare i denti, pulire attentamente gli spazi interdentali, ridurre ed evitare la proliferazione batterica, favorendo invece il proliferare dei batteri “buoni”, sarà un toccasana per la nostra salute. Oltre ad usare un dentifricio specifico ricordiamo l’importanza dell’alimentazione e lo stile di vita condotto. Abitudini viziate (come fumo, assunzione di alcol), stress psicologico, dieta scorretta, assunzione di alcuni medicinali ed utilizzo di prodotti chimici e non naturali influenzerà la salute orale ed il generale benessere dell’organismo.
Lo sapevi che?
Gli ingredienti contenuti nel dentifricio, in base alla dimensione dei microgranuli e delle particelle, mostrano un potere abrasivo. L’indice di abrasività RDA (Relative Dentin Abrasivity) per non arrecare danni allo smalto dentale deve essere compreso nel range da 50 a 200. In base al valore di abrasività i dentifrici vengono suddivisi in diverse fasce: bassa, media, moderata o alta abrasività. Nel caso in cui l’RDA risulti superiore a 200 potrebbe comportare danni irreversibili allo smalto dentale e causare sensibilità dentale.