Occlusione dentale e postura

Rapporto tra malocclusione e problemi posturali.

Gentili pazienti bentrovati!

Nel seguente articolo scopriremo quali legami diretti esistono tra malocclusioni e diversi problemi di postura. In tali casi è necessario un approccio multidisciplinare, che prevede la collaborazione tra diversi professionisti: odontoiatra, fisiatra, osteopata e logopedista.

Vediamo i sintomi che accomunano tali disturbi.

In primis mal di testa, dolori articolari, male al collo e in alcuni casi schiena bloccata.

L’insorgenza di questi sintomi, a volte, non viene direttamente associata al legame esistente tra denti e postura. 

Conseguenza di una scorretta individuazione del problema è intraprendere una terapia non idonea al problema e quindi non risolutiva.

In che modo una malocclusione può condizionare l’assetto posturale?

Come accennavo l’approccio vincente sarà una stretta e sinergica collaborazione tra specialisti e del paziente stesso, individuando e diagnosticando il disturbo e trattando il problema attraverso trattamenti efficaci e che tengano conto delle cause che ne hanno scatenato l’insorgenza.

Per comprendere il legame esistente tra questi disturbi è necessario fare chiarezza sul concetto di malocclusione.

Quando parliamo di malocclusione dentale intendiamo un’occlusione alterata o comunque scorretta. In altre parole il modo i denti vengono a contatto (sia durante la masticazione, sia durante la masticazione o semplicemente chiudendo la bocca) non è corretto, le arcate dentali non risultano essere allineate.

Vediamo i diversi tipi di malocclusione esistenti, suddivise in classi:

  1. Malocclusione di I classe: in questo caso gli elementi dentali dell’arcata superiore sovrastano leggermente quelli dell’arcata inferiore. L’occlusione dei molari risulta essere corretta, ma possono verificarsi delle problematiche (tra queste ricordiamo: morso profondo, morso aperto, morso incrociato ed affollamento dentale)
  2. Malocclusione di II classe: in un soggetto in II classe si nota visibilmente l’arcata superiore (mascellare) sporgere estremamente rispetto all’arcata inferiore (mandibolare). In altre parole, si nota che l’arcata inferiore è eccessivamente ridotta in proporzione a quella superiore. In questa situazione si verifica un avanzamento della testa, con conseguente adeguamento posturale, che comporterà lordosi e mialgie.
  3. Malocclusione di III classe: in questa situazione si nota l’arcata superiore in una posizione arretrata rispetto a quella inferiore. Conseguenza di tale malocclusione sarà la presenza di morso inverso e conseguente spostamento del baricentro (gli sforzi del corpo per adeguarsi a tale situazione causeranno mialgie e cifosi).

Una corretta occlusione fisiologica prevede una posizione in cui i denti, quando chiudiamo la bocca, combaciano armonicamente e in cui è garantito un equilibrio a livello neuro-muscolare.

Nel caso in cui, invece, si sia in presenza di una malocclusione questo equilibrio delle arcate dentali (superiore ed inferiore) viene meno.

Conseguenze dirette saranno lievi traumi e costanti tensioni che avranno ripercussioni su tutto il nostro corpo.

Nello specifico si verificheranno:

  • Dolori muscolari (a livello dei muscoli masticatori e dei muscoli temporali),
  • Dolori al collo e nella zona del trapezio
  • Diffusione di tali dolori anche a livello della muscolatura lombosacrale
  • Mal di testa
  • Disturbi della vista

Da quanto detto si comprende come una malocclusione abbia un effetto a cascata sul nostro organismo: lo squilibrio legato a questa tensione (oltre a causare dolore) comporterà meccanismi ed atti di compensazione in grado di influenzare l’intero apparato muscolo-scheletrico.

Le cause …

Una situazione di malocclusione può avere diverse origini, tra queste ricordiamo:

  • Fattori genetici-ereditari
  • Artrite
  • Vizi ed abitudini scorrette
  • Deglutizione atipica
  • Respirazione adenoidea
  • Problemi di fonetica
  • Bruxismo
  • Assenza di uno o più elementi dentali
  • Affollamento dentale
  • Carie o otturazioni scorrette che comportano un’occlusione scorretta

Nella maggior parte dei casi i problemi di malocclusione si manifestano quando è terminato lo sviluppo osseo e dei denti, quindi in età adulta. Durante la crescita, infatti, l’organismo pone in essere processi di adattamento e spesso non si avvertono sintomatologie pronunciate legate al problema.

Passiamo ora ad analizzare i principali sintomi collegati alla presenza di una malocclusione.

Ricordiamo come essi siano molteplici e spesso non vengano immediatamente associati a tale disturbo.

Ricordiamo i principali:

  • Click articolare (in apertura o in chiusura o in entrambi i momenti)
  • Mal di testa e cefalee (nello specifico si tratterà di cefalea muscolo-tensiva)
  • Tensione a livello dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) che si manifesta soprattutto dopo aver mangiato o durante la notte
  • Dolore al collo e disturbi cervicali
  • Acufeni (si manifestano attraverso ronzii alle orecchie)
  • Alterazione dell’equilibrio, spesso correlati a sensazioni di vertigini
  • Mal di schiena (la malocclusione può comportare uno spostamento del baricentro del corpo e, conseguentemente, potranno emergere dolori alla schiena ed in alcuni casi ipercifosi)
  • Disturbi agli occhi (a causa della scorretta posizione assunta può verificarsi un focus oculare sbagliato, il quale causerà un’asimmetria visiva).

Vista la svariata sintomatologia legata alla malocclusione è fondamentale un approccio multispecialistico, con la collaborazione di diverse figure professionali.

I medici competenti per diagnosticare il problema sono l’odontoiatra/ortodontista e lo gnatologo (i primi a poter diagnosticare un problema temporo-mandibolare attraverso un’analisi del caso, radiografie specifiche ed una cefalometria, consistente nello studio delle proporzioni fra componenti scheletriche, dentali e tessuti molli della testa), il fisiatra (il quale effettuerà una valutazione posturale) e l’osteopata (fondamentale nel processo terapeutico, attraverso le manovre volte a ripristinare la simmetria dell’articolazione temporo-mandibolare).

Per quanto riguarda le cure, il piano terapeutico maggiormente efficace coinvolgerà i suddetti professionisti e l’attiva partecipazione del paziente.

Ricordiamo che, in presenza di malocclusione, è necessario intervenire tempestivamente per risolverlo, in quanto si tratta di un problema che non si risolve in modo autonomo ma, al contrario, potrebbe causare l’insorgenza di ulteriori disturbi ad esso correlati.

Per quando riguarda la terapia odontoiatrica, vi sono molteplici aspetti da tenere a mente.

Se si tratta di una malocclusione legata a lesioni cariose sarà necessario effettuare la cura dei denti in questione prima di valutare altri metodi per risolvere il problema (stesso discorso vale in caso di otturazioni scorrette: sarà necessario ripristinare il corretto assetto occlusale). Se la causa della malocclusione è dovuta alla mancanza di uno o più elementi dentali (edentulia) sarà opportuno procedere con il loro ripristino (attraverso impianti dentali, protesi, ecc.). In caso, invece, di soggetto bruxista  un bite o placca di svincolo sarà fondamentale per compensare l’occlusione e limitare il dolore (andrà comunque associata ad un trattamento mirato a ricreare lo status fisiologico occlusale).

In caso di affollamento dentale o elementi dentali  in posizione scorretta sarà necessario intraprendere un percorso ortodontico con un apparecchio (questo potrà essere mobile, fisso, allineatori: la scelta varia in base al caso specifico) e, in taluni casi, procedere con l’estrazione dentale (indicata soprattutto per i denti del giudizio, per i sovrannumerari o in caso di interferenza con i denti attigui).

In caso di problemi acuti l’iter da seguire, dal punto di vista odontoiatrico, sarà il seguente:

  1. Bite di sblocco,
  2. Terapia conservativa (cura delle carie e/o ripristino occlusale di otturazioni esistenti)

Successiva rivalutazione occlusale dal quale si potrà optare per:

  1. Terapia ortodontica
  2. Protesi/ Implantologia
  3. Bite di mantenimento.

Il problema della malocclusione risulta essere complesso e prevede per la sua risoluzione diversi approcci medici e la collaborazione attiva del paziente, il quale dovrà seguire le cure per ripristinare un’occlusione corretta e mantenere lo stato di benessere ottenuto.

Ad esempio, per ottenere i benefici di un percorso intrapreso con l’osteopata sarà fondamentale che il paziente effettui scrupolosamente gli esercizi prescritti da svolgere a casa, in caso di terapia ortodontica sarà importante che il paziente collabori utilizzando l’apparecchio e che effettui controlli costanti.

Altro aspetto che completerà il quadro della cura è quello attinente alle abitudini quotidiane: prestare attenzione alla postura tenuta durante il giorno (soprattutto per chi lavora davanti al pc), fare attenzione a non digrignare/ serrare la mandibola in momenti di stress, dedicare del tempo ad attività sportive che consentano di mantenere un buon tono muscolare e che riducano le tensioni che si creano sarà fondamentale. In questo modo l’approccio multidisciplinare e la collaborazione del paziente permetteranno un percorso sinergico, risolutivo del problema e che consenta di mantenere uno stato fisiologico funzionale e corretto.

Come emerso dagli studi condotti sull’argomento e, in base a quanto detto nel presente articolo, risulta chiara la correlazione tra denti e postura.

Tale rapporto diretto potrà avere ripercussioni negative sul nostro benessere, per questo è fondamentale diagnosticarlo e curarlo in modo adeguato.

Sarà importante, fin da bambini, educare alla salute dentale e generale. La prevenzione primaria che potrà essere effettuata sui bambini sarà quella di insegnare loro ad abbandonare le abitudini scorrette responsabili di future malocclusioni. Tra queste abbiamo: l’utilizzo prolungato del ciuccio, la respirazione a bocca aperta, la suzione del dito, il mordicchiare penne/ matite, la  masticazione monolaterale, ecc.

Lo sapevi che?

A testimonianza della grande influenza sulla postura, esercitata dall’occlusione dentale,  basta pensare al fatto che moltissimi sportivi utilizzano , durante l’attività motoria, il bite. Per alcuni atleti, infatti, è determinante per migliorare le prestazioni e la performance, soprattutto in presenza di malocclusioni dentali.