Gentili pazienti bentrovati.
Questa settimana parleremo di malattie sistemiche, in quanto rappresentano uno dei principali problemi di salute a livello mondiale. Con tale termine vengono indicate determinate condizioni patologiche che colpiscono un intero sistema o una struttura di un apparato e che mostrano un lungo decorso con conseguente assistenza sul lungo termine (quindi problemi di salute che necessitano un trattamento continuo per un periodo che varia da anni a decenni). Tali malattie presentano fattori di rischio in comune, alcuni modificabili attraverso un corretto stile di vita e terapie adeguate e altri non modificabili (come ad esempio l’età o la predisposizione genetica). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea, nelle linee guida, l’importanza della prevenzione come lo strumento fondamentale per la lotta a tali patologie e per ridurre le possibili complicanze. Tra i fattori di rischio modificabili troviamo: stile di vita, dieta ed alimentazione, attività/inattività fisica ed abitudini (fumo ed assunzione di alcol). La letteratura scientifica, inoltre, evidenzia l’associazione tra malattia parodontale ed alcune condizioni sistemiche come: diabete, malattie cardiovascolari, patologie respiratorie, artrite reumatoide, Alzheimer e malattie degenerative cognitive, insufficienza renale cronica, esiti negativi della gravidanza, ecc.
La parodontite risulta essere un problema orale estremamente diffuso: rappresentando la sesta patologia più diffusa al mondo e la principale causa di perdita di elementi dentali. Tra le cause che possono favorire l’insorgenza di tale patologia ve ne sono diverse in comune con le malattie sistemiche. Oltre alla predisposizione genetica e alle condizioni di igiene orale la parodontite risulta estremamente influenzata dalla comorbilità (cioè la presenza contemporanea nello stesso soggetto di due o più malattie) di patologie sistemiche. Nei soggetti affetti da malattia parodontale si verifica un’alterazione nel rapporto tra l’azione della placca batterica e le difese immunitarie, dando origine ad un’irregolare risposta infiammatoria che provocherà un maggiore deterioramento del tessuto parodontale. I batteri parodontopatogeni sono in grado di migrare, penetrando nei tessuti gengivali, nel circolo ematico scatenando una risposta infiammatoria locale ma che mostra riflessi sistemici. Tutto ciò sarà potenzialmente in grado di provocare patologie, più o meno gravi, anche in organi o apparati apparentemente “lontani” dalla cavità orale. Allo stesso modo le malattie sistemiche sono in grado di peggiorare ed influenzare il decorso della malattia parodontale.
Vediamo nel dettaglio alcune correlazioni….
Correlazione tra malattia parodontale e diabete.
Il diabete rappresenta una delle più importanti malattie croniche, colpendo circa 190 milioni di persone al mondo. Tale patologia è caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue a causa del malfunzionamento dell’insulina (un ormone prodotto dal pancreas fondamentale per il metabolismo degli zuccheri).
Dagli studi condotti è emersa una relazione bidirezionale tra la glicemia ed il deterioramento gengivale. Una condizione di iperglicemia, infatti, ha un impatto negativo sulla salute orale venendo associata ad un rischio maggiore ed una severità superiore della parodontite. Viceversa, la gravità della malattia parodontale influisce negativamente sul controllo glicemico. Il controllo del diabete è più complesso se il paziente soffre anche di parodontite ed i soggetti diabetici hanno tre volte più probabilità, rispetto ad un soggetto sano, di sviluppare malattie gengivali.
Nella comunità scientifica tale rapporto d’influenza reciproca viene indicato così : “la parodontite viene considerata come la sesta complicanza del diabete”.
In altre parole, i pazienti con parodontite mostrano probabilità più alte di soffrire di diabete, ed i pazienti diabetici con uno scarso controllo della glicemia hanno alte probabilità di soffrire di parodontite.
Infine ricordiamo che i pazienti affetti sia da parodontite sia da diabete, rispetto a pazienti con il solo diabete, presentano maggiori rischi di complicanze oculari (retinopatia), d’insufficienza renale e problemi cardiovascolari (come infarto ed ictus).
Curare tempestivamente i disturbi gengivali, attraverso un protocollo di terapia parodontale, risulterà estremamente efficace per migliorare il controllo glicemico tanto quanto mantenere sotto controllo i livelli di glicemia influenzerà il decorso dei disturbi parodontali.
Correlazione tra malattia parodontale e malattie cardiovascolari.
Il rapporto esistente tra malattia parodontale e malattie cardiovascolari si può comprendere analizzando due aspetti:
- In caso di sanguinamento di siti parodontali e tasche parodontali, i batteri orali possono migrare, tramite il flusso sanguigno, fino al cuore danneggiando i vasi sanguigni ed il tessuto che riveste le pareti del cuore
- Lo stato infiammatorio parodontale causerà la produzione locale di alcune sostanze chimiche che entreranno in circolo e potranno depositarsi sulle pareti vascolari arteriose, aumentando il rischio di trombi e favorendo la formazione della placca aterosclerotica sulle pareti arteriose.
Dagli studi condotti è emerso anche che alcuni batteri della parodontite (come il Porphyromonas gingivalis) sono in grado di accelerare i processi di aterosclerosi. È stato anche dimostrato come il trattamento parodontale possa ridurre notevolmente il rischio di problemi cardiaci, per questo risulta fondamentale mantenere una buona igiene orale (sia con le manovre d’igiene orale quotidiana, sia attraverso regolari sedute d’igiene orale professionale e controlli periodico col proprio odontoiatra di fiducia). Un altro aspetto a cui devono prestare attenzione sia i pazienti parodontali sia quelli con disturbi cardiovascolari è quello dei fattori di rischio: evitare assolutamente fumo, assunzione eccessiva di alcol e prestare attenzione ai livelli di stress e all’alimentazione seguita.
Rapporto tra malattia parodontale e artrite reumatoide.
L’artrite reumatoide rientra tra le malattie autoimmuni su cui si stanno ancora svolgendo approfondimenti e studi. Essa colpisce l’1% circa della popolazione mondiale, con una incidenza superiore nelle donne rispetto agli uomini e le sue prime manifestazioni avvengono nel range compreso tra i 35 ed i 50 anni di età. L’artrite reumatoide si manifesta tramite una condizione infiammatoria degenerativa delle articolazioni (solitamente delle mani e dei piedi). Le statistiche evidenziano una prevalenza maggiore di artrite reumatoide in pazienti con problemi parodontali rispetto ai pazienti con gengive sane; viceversa i soggetti affetti da artrite reumatoide hanno un rischio 4 volte superiore di soffrire di parodontite rispetto ai soggetti non artritici. La relazione esistente tra le due patologie sembrerebbe essere legata all’aspetto microbiologico, cioè alla produzione di determinati anticorpi ed alla compresenza di determinati batteri parodontopatogeni responsabili della risposta infiammatoria alterata in grado di favorire la distruzione ossea (sia a livello articolare, sia a livello dei tessuti ed attacchi parodontali). Ulteriore aspetto che accomuna le due patologie è la condivisione di alcuni fattori di rischio, come ad esempio il fumo e la predisposizione genetica. Anche determinati farmaci somministrati per la cura dell’artrite reumatoide sono in grado di aggravare lo stato infiammatorio parodontale. La gravità delle due patologie è direttamente proporzionale alla compresenza dell’altra patologia. L’attento controllo dell’artrite reumatoide favorirà il successo del trattamento parodontale, riducendo anche le alterazioni del sistema immunitario.
Conclusioni.
Da quanto esposto nel nostro articolo informativo risulta chiara l’importanza legata alla prevenzione ed alla precoce diagnosi delle diverse patologie che influenzano e possono a loro volta essere influenzate dalle condizioni di salute orale. In quest’ottica il ruolo svolto da odontoiatra ed igienista risulta centrale, ovviamente associato ad uno scrupoloso e regolare mantenimento domiciliare. Molto spesso alcune patologie, come ad esempio il diabete o la stessa malattia parodontale, non vengono diagnosticate tempestivamente. In questi casi sarà più complesso mantenere un buon livello di salute orale e sistemica. La stretta collaborazione tra professionisti della salute aiuterà sia nella prevenzione, sia nel trattamento delle diverse patologie garantendo percentuali più alte di controllo e gestione dei disturbi.
Cari pazienti, se soffrite di diabete, ipertensione, artrite reumatoide o se il vostro colesterolo è alto, contattateci! In tutti questi casi, infatti, la salute orale può essere determinante!