Gentili pazienti bentrovati.
Questa settimana si parlerà dei più comuni e diffusi disturbi orali che possono insorgere durante la gravidanza.
Nei 9 mesi della gestazione il corpo della donna cambia totalmente, oltre a vedere il pancione crescere esistono numerosi cambiamenti che riguardano l’intero organismo e che si riflettono anche sul cavo orale. Molto spesso, infatti, la donna avverte dolore e fastidio gengivale, accompagnato da uno stato infiammatorio e di gonfiore. Col termine gengivite gravidica viene designata questa particolare condizione, cioè un’infiammazione che colpisce i tessuti molli orali e che causa gonfiore, arrossamento e sanguinamento gengivale. Tale stato infiammatorio insorge intorno al secondo mese della gravidanza e tende a raggiungere la massima intensità negli ultimi mesi, per poi sparire spontaneamente dopo il parto. La gengivite gravidica è caratterizzata da una fase iniziale in cui si nota un arrossamento (in particolare nella zona incisale e dei molari) e successivamente si assiste ad un rigonfiamento dei tessuti molli. Molto spesso oltre a tali fattori si aggiunge un sanguinamento gengivale, sia spontaneo sia a seguito dello spazzolamento durante le manovre d’igiene orale quotidiana. Lo stato di iperplasia gengivale (quindi l’aumento di dimensione ed il gonfiore gengivale) se non curata potrà favorire la formazione di tasche parodontali. Questo spazio che si forma tra la gengiva e la superficie dentale rappresenta un rifugio pericoloso per il deposito di batteri e microrganismi. La conseguente proliferazione batterica, dovuta all’accumulo di residui di cibo e biofilm batterico, non farà altro che peggiorare lo stato infiammatorio a cui risultano esposte le gengive.
Ma quali sono i fattori che predispongono la donna in gravidanza a soffrire di tali disturbi?
Partiamo dal fatto che esistono alcune cause che, a prescindere dalla gravidanza, influenzano la salute orale ed il benessere gengivale: scarsa igiene orale, presenza di alcune malattie (come ad esempio il diabete o la malattia parodontale), l’assunzione di alcuni medicinali, disturbi di disbiosi intestinale o uno stato di acidosi metabolica. La maggior parte delle cause di gengivite gravidica, in assenza dei suddetti fattori di rischio, hanno a che fare con i cambiamenti fisiologici ed ormonali che avvengono nel corpo della donna durante questo periodo. Tra questi cambiamenti ricordiamo :
- Aumento della quantità di sangue nel sistema circolatorio (il volume di sangue aumenta circa del 50% durante il corso della gravidanza) per consentire il corretto funzionamento di tutti gli organi vitali della mamma, della placenta e delle strutture embrionali che proteggono e circondano il feto. Tale variazione di flusso sanguigno giustifica il fatto che le gengive siano più ricche di sangue e che un loro sfregamento possa bastare per farle arrossare o addirittura sanguinare.
- Aumento del livello ormonale. Un altro fattore è quello legato alle variazioni ormonali tipiche della gravidanza. L’organismo di una donna in stato di gravidanza produce una quantità maggiore di alcuni ormoni, in particolare di estrogeni e progesterone. Tali ormoni hanno un effetto su vasi sanguigni, capillari e vene di tutto il corpo, dilatandoli e facendo aumentare il loro volume. Le gengive risultano essere estremamente ricche di capillari, di conseguenza si assiste ad un aumento di volume che si manifesta tramite un gonfiore gengivale. Gli effetti delle variazioni ormonali non si verificano solo a livello gengivale, ma interessano anche i denti e la composizione della flora batterica orale. Spesso si verifica un aumento della placca batterica ed una demineralizzazione dello smalto dentale, un’associazione che mette in pericolo la salute degli elementi dentali, esposti ad un maggior rischio d’insorgenza carie. A conferma di quanto detto, molte donne in dolce attesa sostengono di avvertire una maggiore sensibilità dentale (sia al caldo-freddo, sia alla pressione), proprio dovuta all’azione batterica ed allo smalto dentale che risulta indebolito.
- Sistema immunitario. Durante la gestazione si assiste anche ad un naturale abbassamento delle difese immunitarie. Tale condizione fisiologica, però, porta con sé un aumento del rischio di sviluppare infezioni e, di conseguenza, anche a livello orale si manifesta un’incidenza maggiore di gengivite e di infiammazione parodontale. La scorretta o semplicemente insufficiente risposta del sistema immunitario non sarà in grado di contrastare i batteri presenti nella placca dentale e le loro sostanze di scarto (in particolare tossine), tutto ciò irriterà le gengive, ne causerà il gonfiore, l’arrossamento e favorirà il sanguinamento.
Prevenire è meglio che curare!
Da quanto detto risulta chiaro come durante la gravidanza possa verificarsi uno stato infiammatorio a carico delle gengive. Per evitare che questo accada sarà importante adottare accortezze sia a livello preventivo sia nella quotidianità dei 9 mesi di gravidanza. Primo aspetto fondamentale a cui prestare attenzione è: l’igiene orale! Mantenere sotto controllo i livelli di placca batterica sarà necessario per il benessere delle gengive. Per questo sarà opportuno procedere ad un’accurata igiene orale quotidiana da effettuare con gli strumenti ad essa correlati (spazzolino adatto, collutorio specifico, filo interdentale e scovolino) e con le giuste manovre di spazzolamento. Tale abitudine andrebbe adottata e consolidata ancor prima della gravidanza e ancora prima dell’insorgenza di infiammazioni a carico delle gengive. Ulteriore raccomandazione è quella di sottoporsi ad un controllo odontoiatrico appena si viene a conoscenza del proprio stato. In questo modo e attraverso successivi e regolari controlli sarà possibile conoscere e monitorare lo stato di salute di bocca e gengive.
Ed ecco un breve vademecum sui consigli odontoiatrici per affrontare nel miglior modo possibile, senza conseguenze orali negative, la gravidanza:
- Dal momento in cui si inizia a pianificare una gravidanza assicurarsi che la propria bocca sia in salute: con ciò intendiamo assenza di carie, gengive sane ed assenza di placca e tartaro
- Effettuare regolari controlli odontoiatrici e sedute d’igiene orale professionale
- Curare meticolosamente l’igiene orale quotidiana: dopo aver spazzolato i denti con i giusti movimenti, passare filo interdentale e scovolino per eliminare qualsiasi residuo di cibo e deposito batterico. Il consiglio degli esperti è quello di utilizzare uno spazzolino elettrico (con setole non troppo dure), un dentifricio appositamente studiato per gengive sensibili e che abbia un’azione antibatterica e, ove necessario, un collutorio ad azione antinfiammatoria
- Prestare attenzione all’alimentazione, evitando cibi acidi, cariogeni e che favoriscano la proliferazione batterica. Favorire invece una dieta sana, ricca di sali minerali e vitamine.
- Utilizzare, previo parere del medico specialista, integratori per aiutare il sistema immunitario.
Conclusioni…
L’igiene orale è fondamentale per la salute orale e per il benessere generale di tutto l’organismo. Durante la gravidanza questa affermazione vale doppio: le conseguenze di un’infiammazione trascurata sono potenzialmente in grado di avere conseguenze negative anche sul bambino che si porta in grembo. Secondo i dati, le future mamme che soffrono di malattia parodontale hanno un percentuale maggiore di partorire prima della scadenza (quindi parto prematuro) o di mettere al mondo un bambino sottopeso.
Le vostre domande…
Molto spesso i professionisti della salute orale si sentono fare la seguente domanda: si può effettuare una seduta d’igiene durante la gravidanza?
La risposta è: SÌ!
Anzi non è solo consentita, ma vivamente consigliata in quanto risulta essere il mezzo più efficace per capire se vi siano dei problemi a carico delle gengive e per controllare lo stato di salute della bocca. Controlli e detartrasi non avranno alcuna ripercussione sulla salute della mamma e del suo bambino, ciò che però è importante ricordare è segnalare sempre al proprio odontoiatria di fiducia lo stato di gravidanza (sia esso certo o presunto).