Gentili pazienti, bentrovati!
Avete già sentito parlare di elettromiografia dentale? Con tale termine viene indicato un esame innovativo a cui è possibile sottoporsi nel nostro studio dentistico. Questa procedura semplice, indolore e funzionale consente di ottenere risultati chiari e comparabili nel tempo. L’esame, condotto utilizzando quattro o sei sonde (al cui interno vi sono degli elettrodi che registrano l’attività elettrica muscolare) permette di controllare la funzionalità dei muscoli masticatori e cervicali, sia a riposo che in condizioni di massima contrazione volontaria. Attraverso il serramento dei denti, in pochi minuti si rileva la calibrazione dell’occlusione dentale del paziente e si valuta il funzionamento dei muscoli masticatori. Tutto ciò facilita la diagnosi neuromuscolare, utile per piani terapeutici ortodontici ed altro ancora.
A tal proposito l’elettromiografia è utile in diverse situazioni , tra cui ricordiamo:
- Terapie ortodontiche
- Traumi
- Bruxismo
- Disfunzioni neuromuscolari
- Riabilitazioni protesiche
- Problemi posturali.
L’esame rileva i parametri dell’occlusione dentale che possono rappresentare la causa disfunzioni muscolari, permettendo di avviare un percorso riabilitativo corretto e risolutivo. Questa tecnica, infatti, fornisce informazioni preziose sui pattern di attivazione muscolare durante attività come il morso, la masticazione ed altri movimenti mandibolari. Grazie a questa nuova tecnologia di rilevazione precisa, sarà possibile agire diversamente dai metodi tradizionali, facilitando ed accelerando la diagnosi e gli interventi successivi. L’esame elettromiografico permetterà di evidenziare e correggere malocclusioni o disfunzioni muscolari che, nel tempo, potrebbero dare vita a:
- Bruxismo
- Mal di testa e cefalee
- Dolori cervicali
- Dolori posturali
- Perdita di equilibrio.
Per capire l’importanza della nostra occlusione e della sua corretta misurazione, basta pensare al fatto che apriamo e chiudiamo la bocca circa 2000 volte al giorno. In questo movimento denti, collo e muscoli del volto sono strettamente correlati tra loro.
Come si svolge l’elettromiografia.
Come dicevamo, con l’elettromiografia è possibile acquisire rapidamente le informazioni necessarie mediante il rilevamento dei parametri delle occlusioni dentali. L’elettromiografia si svolge in due fasi di serramento. Nella prima fase, si posizionano quattro sonde sui muscoli temporali e masseteri del paziente, utilizzando elettrodi monouso. Successivamente, si inseriscono due rulli di cotone tra l’arcata superiore e quella inferiore e si richiede al paziente di serrare la bocca per pochi secondi, mentre il dispositivo elabora la calibrazione. Dopo questo processo, si rimuovono i rulli e si chiede al paziente di serrare nuovamente i denti per misurare la tavola occlusale. Al termine, i risultati vengono rilasciati istantaneamente via computer, pronti per essere esaminati o eventualmente confrontati con quelli di elettromiografie precedenti.
Applicazioni principali dell’elettromiografia odontoiatrica.
- Valutazione della funzione muscolare. Essa è fondamentale per diagnosi e gestione di disfunzioni che riguardano l’articolazione temporomandibolare (ATM).
- Monitoraggio delle attività muscolari. Essa valuta la risposta muscolare durante varie attività funzionali della mandibola.
- Analisi dei pattern di attivazione muscolare. Tale esame fornisce dettagli sulla coordinazione muscolare e sugli eventuali squilibri.
- Valutazione degli effetti dei trattamenti. Misura l’impatto delle terapie odontoiatriche sulla funzione muscolare ed occlusale.
Conclusioni.
L’elettromiografia dentale offre una comprensione approfondita della funzione muscolare ed occlusale, risultando utile nella diagnosi e gestione di disturbi muscolari e disfunzioni temporomandibolari. L’interpretazione dei risultati ottenuti da tale esame richiede competenza ed esperienza professionale, solo così si potrà garantire una valutazione accurata ed una pianificazione del trattamento adeguata. Tale strumento innovativo può far la differenza, a partire dalla prima visita (migliorando la diagnosi attraverso una tecnologia avanzata), in ambito gnatologico (analizzando le componenti muscolari nei pazienti disfunzionali), nella riabilitazione protesica (quantificando i carichi muscolari sull’occlusione per un dimensionamento funzionale della protesi) ed in ambito ortodontico (verificando che l’occlusione sia equilibrata e prevenendo possibili recidive).