Gentili pazienti bentrovati.
Con l’acronimo DCA vengono indicati i disturbi alimentari, cioè dei disturbi psichici che si riflettono in comportamenti alterati verso il cibo, con un impatto sul benessere generale della persona che ne soffre. Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione verso queste patologie, sia per la loro ampia diffusione, sia per le ripercussioni che hanno sull’intero organismo. Tra i DCA rientrano i diversi eccessi e disordini legati all’alimentazione: anoressia, bulimia, abbuffate e conseguenti atteggiamenti compensatori principalmente privativi (rifiuto verso il cibo) e purgativi (vomito, abuso di lassativi e diuretici). Oltre a causare importanti limiti fisici- sociali e complicazioni sistemiche (potenzialmente mortali), tra le conseguenze di tali problemi vi sono anche quelli che riguardano la salute orale.
Vediamoli meglio…
- Anoressia
Anche nota come anoressia nervosa, è un disturbo alimentare caratterizzato dal timore ossessivo di ingrassare. Chi ne è affetto ha una percezione alterata del proprio corpo ed è ossessionato dal peso. Per la paura di ingrassare vengono posti in essere comportamenti estremi: sport eccessivo, abuso di lassativi, vomito dopo aver mangiato e digiuno. In questo modo l’organismo non sarà in grado di assumere il corretto apporto di nutrienti e tutto ciò causerà importanti problemi di salute: cardiaci, renali, danni ad ossa e denti.
- Bulimia
La bulimia rappresenta il secondo disturbo alimentare più diffuso dopo l’anoressia. Tale condizione si caratterizza per atteggiamenti ripetitivi: momenti di abbuffate (durante i quali una persona consuma rapidamente grandi quantità di cibo) a cui seguono vomito o abuso di lassativi (per eliminare tempestivamente le calorie assunte, prima che vengano assorbite dall’organismo, trasformandosi in grasso). Tale atteggiamento non permetterà la corretta assunzione di nutrienti e darà vita ad uno stato di malnutrizione.
- Abbuffate/obesità
La terza forma più comune di DCA è quello che viene definito: “binge eating”, cioè alimentazione fuori controllo. Chi ne soffre mangia costantemente, ingerendo cibo anche non avendo fame e consumandone in quantità eccessive. Il soggetto vive una condizione di disagio, per questo il binge eating si riscontra quando è solo e non è visto da terzi durante l’abbuffata. Ognuno dei DCA elencati mostra ripercussioni anche sullo stato di salute orale, vediamo in che modo. Diete restrittive ed in generale uno stato di malnutrizione, comportano in primis una perdita di nutrienti essenziali, vitamine ed una condizione di squilibrio del microbiota orale. Tale condizione è responsabile anche di un abbassamento delle difese immunitarie, con conseguente minore resistenza agli agenti patogeni che popolano la cavità orale. Tutto ciò si trasforma in un maggiore rischio di infiammazioni gengivali, lenta guarigione dei tessuti, smalto dentale indebolito ed una maggiore recettività alle carie dentali. Anche le ghiandole salivari risultano compromesse nelle loro funzioni, causando uno stato di xerostomia, favorendo il sanguinamento gengivale e la comparsa di ulcere sulle mucose orali. Nel caso della bulimia, l’abitudine di vomitare esporrà la bocca ad un pH estremamente acido (per via dei succhi ed acidi gastrici che si trovano normalmente nello stomaco ma che con questo atto entrano in contatto con la cavità orale). Oltre a “corrodere” lo smalto dentale, l’atto del vomito causerà alterazioni nella deglutizione e nella produzione di saliva, l’insorgenza di ulcere e piaghe sui tessuti molli orali, alitosi e gengiviti. Un’ulteriore problematica legata ai disturbi alimentari è l’erosione dentale. Con tale termine viene indicata la perdita di tessuto duro dell’elemento dentale (cioè dello smalto dentale) per via dell’azione di dissoluzione chimica causata da fattori acidi endogeni od esogeni. Le statistiche cliniche confermano che l’incidenza e la gravità delle erosioni dentali sia superiore nei pazienti affetti da DCA, rispetto a soggetti che non soffrono di tali disturbi. Tutto ciò comporta un aumento della sensibilità dentale ed innesca una compromissione dello smalto dentale progressiva ed irreversibile.
Consigli pratici e ruolo dell’odontoiatra…
Il quadro clinico orale subisce, fin dagli stadi iniziali, gli effetti dei DCA. Proprio per questo, l’odontoiatra diventa il primo professionista a cui può venire il sospetto diagnostico di un disturbo alimentare. La perdita di smalto dentale, variazioni morfologiche ed anatomiche degli elementi dentali e le condizioni del parodonto rappresentano infatti tra le precoci e più frequenti manifestazioni di tali problemi a livello orale. Anche l’insorgenza di lesioni cariose potrebbe essere un sinonimo di disturbi alimentari, in particolare essere legato all’eccessivo e sregolato consumo di cibo con elevate quantità di zuccheri (tipico dei soggetti che soffrono di obesità).
Una volta diagnosticato un disturbo di DCA, quale sarà l’approccio odontoiatrico più adatto da porre in essere?
Come accennavo, in primis l’odontoiatria e l’igienista dentale saranno i primi professionisti a cogliere i campanelli d’allarme di tali patologie, consentendo quindi approfondimenti che portino ad una diagnosi precoce. Una volta intrapreso il piano terapeutico con psicologi e dietologhi, l’odontoiatra darà il suo contributo nel salvaguardare la salute orale attraverso:
- Indicazioni alimentari (da un punto di vista orale, quindi quali cibi mostrino proprietà cariogene, quali invece risultino fondamentali per il benessere di denti e gengive)
- Porre in essere un piano di cura incentrato sull’igiene orale e che prevenga le complicanze legate al disturbo alimentare
- Istruire il paziente sulle pratiche di igiene orale quotidiana. In particolare, il consiglio degli esperti è quello di evitare di lavare i denti subito dopo un episodio di vomito (in quanto lo smalto dentale risulta particolarmente demineralizzato per via dell’ambiente con pH acido che si crea), utilizzare appositi collutori e mousse che proteggano lo smalto e favoriscano la remineralizzazione, utilizzare spazzolini con setole morbide e dentifrici non abrasivi.
Conclusioni…
I DCA rappresentano patologie poliedriche, estremamente complesse, difficili da diagnosticare e successivamente da curare, invalidanti sotto diversi aspetti e a cui concorrono numerosi fattori (l’ambiente sociale in cui ci si trova, fattori genetici/biologici/psicologici).
Tra le manifestazioni più diffuse di tali disturbi troviamo anoressia e bulimia: la prima caratterizzata da una non accettazione del disturbo ed una riluttanza verso le cure la seconda da una grande vergogna degli atteggiamenti adottati. Gli effetti di questo rapporto insano con il cibo hanno conseguenze sia da un punto di vista psicologico (favorendo situazioni di forte stress, rifiuto sociale, disprezzo verso il proprio corpo, depressione, calo dell’autostima, senso di colpa, vergogna, negazione di sé, ecc.) sia da un punto di vista fisico (danni al sistema digerente, ulcere intestinali, malnutrizione, disidratazione, problemi cardiaci, compromissione di fegato e reni, aumento del rischio di osteoporosi, rischio di ipotermia, problemi endocrini, danni irreversibili sulla salute orale).
Proprio a causa della complessità di tali patologie è necessario un approccio multidisciplinare che comprenda l’intervento di: psicologi, dietista e nutrizionista ed odontoiatra. Quest’ultimo accompagnerà il soggetto nelle varie fasi terapeutiche, curando la salute orale ed avendo un ruolo fondamentale: la cura della salute orale ha mostrato, nei vari casi clinici, effetti positivi sia a livello locale, sia da un punto di visto psicologico e sistemico.
Lo sapevi che?
Lo sapevi che i DCA sono più frequenti nella popolazione femminile rispetto a quella maschile? Nel caso in cui colpiscano un soggetto di sesso maschile il quadro risulta, però, ancora più complesso in quanto negli uomini si assiste ad un maggior rifiuto verso la cura di una di queste patologie in quanto associate, nell’immaginario collettivo, all’universo femminile.