L’onicofagia, comunemente conosciuta come l’abitudine di mangiarsi le unghie, è un comportamento molto diffuso che spesso inizia nell’infanzia e può persistere fino all’età adulta. Sebbene possa sembrare un’abitudine innocua, mangiarsi le unghie può avere serie conseguenze per la salute orale. L’articolo di questa settimana esplorerà i vari problemi orali associati all’onicofagia, basandosi su evidenze scientifiche e cliniche.
Partiamo dai danni ai denti che derivano da questa abitudine…
Mangiare le unghie può causare danni significativi ai denti, soprattutto a quelli anteriori. L’azione ripetuta di mordere e rosicchiare le unghie può portare a:
- Fratture dentali. I denti anteriori sono particolarmente vulnerabili a scheggiature e fratture a causa del costante contatto con le unghie.
- Usura dentale. La superficie dei denti può consumarsi, portando a sensibilità dentale ed aumentando il rischio d’insorgenza carie.
Uno studio pubblicato sul “Journal of Dentistry” ha evidenziato come le persone con onicofagia hanno una maggiore incidenza di fratture dentali rispetto a chi non ha questa abitudine. Ulteriori disturbi sono legati ai potenziali problemi gengivali. L’onicofagia può anche avere effetti negativi sulle gengive. Le unghie e le cuticole possono introdurre batteri nella bocca, aumentando il rischio di infezioni gengivali e malattia parodontale. Le lesioni ripetute, inoltre, possono causare infiammazioni e recessione gengivale, esponendo le radici dei denti ed aumentando il rischio di infezioni. L’abitudine di mangiarsi le unghie può contribuire anche a disfunzioni dell’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM), poiché la mandibola risulta essere sottoposta a stress ripetitivo e movimenti non naturali. Questo può portare a sintomi come dolore alla mascella, mal di testa e difficoltà nel masticare. Mangiare le unghie può essere anche causa di infezioni orali. Le mani e le unghie sono spesso in contatto con superfici contaminate, e masticarle può introdurre germi e batteri nella cavità orale. Questo può portare ad infezioni orali come l’herpes labiale e la stomatite aftosa. Inoltre, le lesioni create dalle unghie possono fungere da punto di ingresso per infezioni batteriche. In caso di terapie ortodontiche l’onicofagia può avere effetti anche sui dispositivi ortodontici. Per chi porta apparecchi, mangiarsi le unghie può essere particolarmente problematico. L’onicofagia può danneggiare gli apparecchi, causando il distacco dei bracket e la rottura dei fili ortodontici, ritardando così la progressione ed il risultato del trattamento. Anche l’estetica del sorriso subisce gli effetti negativi e risulta compromessa da tale abitudine. Denti scheggiati o consumati e gengive infiammate possono influire negativamente sull’aspetto generale della bocca, riducendo l’autostima e la fiducia in se stessi.
Prevenzione e trattamento.
Affrontare l’onicofagia richiede un approccio multidisciplinare. Alcune strategie includono:
- Consulenza psicologica. Spesso, l’onicofagia è associata a stress, ansia o ad altri problemi emotivi. La terapia cognitivo-comportamentale può essere utile per affrontare queste cause sottostanti.
- Prodotti deterrenti. Esistono in commercio smalti per unghie dal gusto sgradevole che possono aiutare a dissuadere dal mangiarsi le unghie.
- Igiene orale. Mantenere una buona igiene orale, sottoporsi a regolari sedute d’igiene orale professionale e controlli dal proprio odontoiatria di fiducia può aiutare a prevenire e trattare i problemi derivanti dall’onicofagia. Informare i pazienti sui rischi associati all’onicofagia può motivarli a cercare soluzioni per abbandonare questa abitudine.
Conclusioni.
L’onicofagia non è solo un’abitudine fastidiosa, ma un comportamento che può avere gravi ripercussioni sulla salute orale. Danni dentali, problemi gengivali, disfunzioni dell’ATM, infezioni orali e danni agli apparecchi ortodontici sono solo alcune delle possibili conseguenze. Affrontare e trattare questa abitudine è fondamentale per preservare la salute orale e migliorare la qualità della vita.