Cosa è l’Omeopatia?
La Medicina Omeopatica è un metodo clinico e terapeutico che esamina il paziente nella sua globalità, prendendo in considerazione unitariamente sia gli aspetti fisiologici, anatomici, costituzionali, ereditari, sia quelli temperamentali, emotivi, mentali.
Il medico omeopatico non vede il paziente come un insieme di organi, ma si rende conto che esiste anche e soprattutto un mondo emozionale e psichico, che non deve essere escluso dalla raccolta dei sintomi. Anzi, questo detiene un ruolo importante nella manifestazione della malattia, come pure nel raggiungimento della salute.
Quindi il medico omeopatico tiene conto delle differenze individuali, della “storia” del paziente e cura ciascuna persona con il suo rimedio, scelto su misura dopo un’attenta visita. Non vi sono cure uguali per tutti, ma ciascuna va personalizzata e adattata al singolo, caso per caso.
Dietro ogni malattia infatti c’è un MALATO. È il malato che va innanzitutto curato per poter vedere scomparire la malattia.
Non è sicuramente un buon metodo quello di sopprimere con la forza i sintomi senza comprendere da cosa sono originati: l’Omeopatia invece non sopprime i sintomi, ma aiuta a guarirli dall’interno.
Dov’è nata l’Omeopatia?
L’Omeopatia nasce in Germania, ad opera del dottor Samuel Hahnemann, medico, che scoprì le semplici leggi naturali che regolano la salute e la malattia.
Hahnemann sperimentò su se stesso la ‘legge dei simili’, studiando gli effetti di centinaia di sostanze esistenti in natura, e individuando la correlazione esistente fra il quadro di sintomi prodotti da ciascuna sostanza e l’insieme dei sintomi del malato, che dalla stessa sostanza verrà indotto a guarire.
L’Omeopatia cura forse con le erbe?
Molti ancora confondono l’Omeopatia con la Erboristeria. Le differenze sono profonde: senza nulla togliere a questa antica e rispettabile pratica, va precisato che l’Omeopatia non utilizza soltanto rimedi vegetali (che costituiscono solo una parte della Farmacopea Omeopatica) e che i criteri diagnostici su cui si basa la scelta dei medicamenti, nonchè la preparazione e la somministrazione degli stessi, sono completamente diversi rispetto a quelli della Erboristeria.
Bisogna crederci perchè funzioni?
Assolutamente no! L’Omeopatia può curare chiunque, che ci creda o meno. Basti pensare che si curano omeopaticamente anche gli animali (Omeopatia Veterinaria), come pure i bambini molto piccoli (Omeopatia Neonatale e Pediatrica). Quindi non si basa su ‘fede’ o ‘suggestione’, ma su rigorosi criteri terapeutici, che attendono solo di essere applicati e basta. Recenti studi scientifici (trials clinici controllati in doppio cieco) in ambito accademico ufficiale (ospedali, università) hanno dimostrato definitivamente che l’omeopatia non si basa su ‘effetto placebo’ o simili.
Cosa sono i rimedi omeopatici?
Sono delle preparazioni ottenute esclusivamente da principii attivi naturali ottenuti dal regno minerale, vegetale, animale. Queste sostanze pure vengono attivate mediante un particolare processo di diluizione e dinamizzazione che le priva di qualsiasi tossicità ma che ne risveglia le proprietà terapeutiche.
Sono distribuiti esclusivamente in farmacia, e possono essere prescritti solo da medici e odontoiatri, vale a dire laureati in Medicina e Chirurgia o laureati in Odontoiatria e Protesi Dentaria, abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti all’Albo dell’Ordine dei Medici.
Il Ministero della Sanità italiano, recependo le direttive CEE, li ha ufficialmente riconosciuti come medicinali a tutti gli effetti, riconoscendo implicitamente la metodologia che ne è sottesa. Come tali sono sottoposti ai procedimenti di registrazione necessari all’inserimento nella Farmacopea Ufficiale Italiana.
Le spese relative ai rimedi omeopatici come pure alle visite mediche omeopatiche sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.
Ma in fin dei conti, non è un po’ una moda?
Tutt’altro. Sono ormai due secoli che medici di tutto il mondo praticano la medicina omeopatica. Non è certo quindi una scoperta dell’ultim’ora.
L’Omeopatia infatti nasce verso la fine del `700; da allora si è diffusa ovunque, e in molti stati è stata riconosciuta come medicina ufficiale.
Basti pensare che in Francia e in Germania i medicinali omeopatici sono ‘convenzionati’, e utilizzati nell’ambito del servizio sanitario nazionale, anche in ospedali e case di cura. In Gran Bretagna esistono strutture ospedaliere (ben sei, fra cui il Royal London Homoeopathic Hospital) completamente dedicate alla medicina omeopatica.
Non è quindi una moda ma una realtà scientifica consolidata, che la medicina ufficiale sta mano mano acquisendo ma di cui non tutti purtroppo sono ancora a conoscenza. I risultati sono però così evidenti, che un numero sempre maggiore di persone decide di non ricorrere più a metodi di cura violenti e tossici che alterano l’equilibrio dell’organismo e sceglie per la propria salute questo tipo di medicina, che rispetta le naturali leggi di guarigione.
Va bene per i bambini?
Qualunque età della vita può trarre giovamento dall’omeopatia, ma l’infanzia in modo particolare, che rappresenta l’età ideale per questo tipo di cura.
Proprio sui bambini la cura omeopatica si rivela dolce, potente e sicura; l’organismo dei piccoli pazienti reagisce infatti prontamente allo stimolo terapeutico, rinforzandosi e diventando quindi meno suscettibile ad ammalarsi.
Inoltre la cura omeopatica risulta loro gradevole e ben accetta: non si fa uso infatti nè di iniezioni nè di altri approcci violenti e aggressivi.
È una medicina preventiva?
La vera prevenzione consiste nel curare la predisposizione alla malattia.
L’Omeopatia permette di capire quali siano le tendenze patologiche del paziente, cioè verso quali disturbi è predisposto, ancora prima che questi si manifestino.
È una terapia costituzionale, che migliora le difese, incrementa la resistenza alle malattie, migliora lo stato generale, migliora l’atteggiamento psichico dell’individuo.
Troppo spesso gli effetti della medicina convenzionale si rivelano incompleti e transitori, o addirittura deleteri per la salute del paziente. L’Omeopatia invece non si accontenta di lenire i sintomi ma mira a identificare e neutralizzare le cause profonde della malattia, impedendo o diradando le recidive.
Cosa cura l’Omeopatia?
Non è possibile fornire un preciso elenco delle patologie curabili, perchè innanzitutto ciascun caso va considerato di volta in volta, e poi perchè prima della malattia l’Omeopatia cura il Malato, indipendentemente dal ‘nome’ della patologia di cui soffre.
Non è esatto dire che cura tutto, però si può senz’altro affermare che il suo campo d’azione è vasto, proprio perchè si interessa dell’Uomo inteso nella sua totalità, nel tutt’uno comprendente corpo, emozioni e mente.
Si può inoltre dire che cura sia le malattie organiche che quelle funzionali, sia le acute che le croniche.
Come viene fatto il rimedio omeopatico?
Il rimedio omeopatico è il risultato di due processi: diluizione e dinamizzazione.
Si parte da una sostanza di base proveniente da uno dei tre regni della natura (minerale, vegetale, animale); questa viene diluita in modo sistematico e crescente, secondo una serie di passaggi ben precisi. Ad ogni passaggio si effettua una dinamizzazione, cioè si imprimono alla soluzione forti scosse meccaniche (succussione), allo scopo di attivarla.
Generalmente la diluizione viene effettuata secondo passaggi centesimali, cioè di volta in volta di uno a cento: si prende una goccia della tintura madre e la si diluisce con 99 gocce d’acqua e alcool (Prima Centesimale Hahnemanniana, 1CH). Di questa soluzione, dopo la succussione, si prende una goccia e si diluisce anche questa in 99 gocce di acqua e alcool (2CH), e così via, fino ad arrivare alla potenza richiesta.
Per potenze molto alte (200, 1000, 10.000, ecc.) si adopera in genere il metodo di Korsakov: ad ogni passaggio la soluzione ottenuta si getta via dal flacone, e le gocce che rimangono adese alle pareti di vetro diventano materiale di partenza per la soluzione successiva. Anche qui il rapporto di diuizione è di 1 a 100, quindi la potenza del rimedio è sempre centesimale, ma la dicitura sulla confezione acquista il suffisso ‘K’ (200K, MK, XMK, ecc.).
Un tipo diverso di diluizione è quello adottato per le potenze ‘cinquantamillesimali’ (LM), dove il rapporto fra soluto è solvente non è più 100 ma 50.000.
Qualunque sia il metodo di preparazione usato, con la soluzione ottenuta si impregnano dei granuli di lattosio, che costituiscono usualmente il veicolo finale del rimedio omeopatico.
La denominazione del rimedio, riportata sulla confezione, è composta da:
1. Nome della sostanza di base (in lingua latina).
2. Potenza (il grado e il tipo di diluizione)
Rifacciamo l’esempio precedente: Lycopodium clavatum 30CH.
“Lycopodium clavatum” è il termine latino che indica la sostanza di partenza. Spesso, come in questo caso, accanto al nome (“Lycopodium”) vi è un cognome (“clavatum”), che può anche a volte essere omesso sulla confezione o sulla ricetta. Non preoccupatevi, perché i casi di omonimia sono pochi in omeopatia, e tutti facilmente distinguibili.
“30CH” indica in codice quante volte è stata diluita quella sostanza e in che modo.
Vediamo ora in sintesi il significato delle più comuni abbreviazioni:
* T.M. (Ø) Tintura Madre
* 4DH (D4) Quarta Decimale Hahnemanniana
* 6DH (D6) Sesta Decimale Hahnemanniana
* 6CH Sesta Centesimale Hahnemanniana
* 30CH Trentesima Centesimale Hahnemanniana
* 200CH Duecentesima Centesimale Hahnemanniana
* 200K Duecentesima Centesimale Korsakoviana
* MK Millesima Centesimale Korsakoviana
* XMK Decimillesima Centesimale Korsakoviana
* LMK Cinquantamillesima Centesimale Korsakoviana
* CMK Centomillesima Centesimale Korsakoviana
* 6LM Sesta Cinquantamillesimale
* 30LM Trentesima Cinquantamillesimale