Odontoiatria e logopedia una collaborazione essenziale per il corretto sviluppo del bambino.

Bambini, Curiosità

Gentili pazienti bentrovati.

Può venire spontaneo domandarsi che cosa accomuni l’odontoiatria con la logopedia, in particolare perché il dentista possa consigliare ai genitori dei bambini di consultare un logopedista.

Questo avviene perché determinati problemi orali non si limitano solo ai denti, ma possono coinvolgere anche diverse funzioni non solo orali, soprattutto nei più piccoli. La bocca, fin da tenera età, rappresenta un sistema estremamente complesso e si inserisce in un contesto, quello del viso e della testa, che ne aumenta l’importanza. Attraverso la bocca si esercitano alcune funzioni vitali e sociali di primaria importanza, come la masticazione, la deglutizione, la respirazione ed anche il linguaggio. Ecco perché una condizione di malocclusione (cioè una chiusura scorretta delle arcate dentarie), è un problema che va affrontato sotto diversi aspetti, tra cui odontoiatria e logopedia. Nell’immaginario collettivo il logopedista si occupa solo del linguaggio, ma non è proprio così! Il logopedista si occupa infatti anche di tutte le funzioni orali. Tra queste rientrano: la respirazione, la suzione, la deglutizione, la masticazione, la fonazione e l’articolazione verbale (ovvero tutto ciò che permette l’emissione e l’articolazione dei suoni, fondamentale per parlare). Tutte queste funzioni sono strettamente connesse alla salute dentale: un’errata deglutizione o un posizionamento scorretto della lingua possono influire negativamente sullo sviluppo delle ossa mascellari e sul posizionamento dei denti, causando di conseguenza malocclusioni e compromettere le funzioni elencate poco fa. Vi sono poi alcune abitudini viziate che si riscontrano e che possono creare sia problemi orali, sia nello sviluppo del linguaggio, tra questi ricordiamo:

  • Suzione del dito
  • Deglutizione atipica
  • Uso prolungato del ciuccio o del biberon
  • Onicofagia (abitudine di mangiarsi le unghie)
  • Lapisfagia (cioè masticare penne, matite)
  • Abitudine di mordersi le guance
  • Masticazione o succhiamento di pupazzetti o vestiti.

Tutte queste abitudini scorrette, se prolungate nel tempo, sono responsabili dell’insorgenza di malocclusioni, morsi aperti, scorretto sviluppo del palato, ecc. Inoltre mostrano conseguenze anche sul versante fonetico-fonologico, avendo ripercussioni anche sul linguaggio e sulla pronuncia di determinati fonemi. Ad esempio, se la lingua spinge contro i denti anteriori durante la deglutizione, questi possono spostarsi in avanti, creando disallineamenti. Al contrario, una lingua posizionata in basso può causare una pressione eccessiva sui denti inferiori. Inoltre, abitudini come l’uso prolungato del ciuccio o la suzione del pollice possono impedire alla lingua di acquisire il corretto movimento deglutitorio, portando ad ulteriori complicazioni. Il ruolo del logopedista, in collaborazione con l’ortodontista, è quindi fondamentale. Mentre l’ortodontista lavora sulla struttura dei denti e delle ossa, il logopedista si occupa della riabilitazione delle funzioni orali (agendo sui tessuti molli, guance e lingua), garantendo un equilibrio tra forma e funzione. Questa sinergia è essenziale per correggere non solo le malocclusioni, ma anche per prevenire disturbi futuri. Tramite le diverse tecniche ortodontiche, l’odontoiatra potrà riportare gli elementi dentali nella loro posizione funzionale, favorendo lo sviluppo armonico delle ossa. Alla logopedia, invece, è affidato il compito di “allenare” la muscolatura facciale ed insegnare ad acquisire consapevolezza durante la deglutizione e la respirazione.

Approfondiamo il discorso della deglutizione atipica…

La lingua rappresenta un protagonista della nostra cavità orale, in quanto agisce 24h su 24 su denti ed arcate dentarie. Per questo un errore nel suo posizionamento (anche a riposo) può dar vita ad alterazioni all’interno della nostra bocca. In particolare potrà determinare un processo deglutitorio non fisiologico che si consoliderà nel tempo se non corretto tempestivamente. Teniamo inoltre a mente che lo sviluppo delle ossa craniche avviene prevalentemente entro i 12 anni di vita, per questo risulta fondamentale intervenire precocemente, evitando  e limitando le conseguenze negative che tale disfunzionalità porta con sé. In caso di deglutizione disfunzionale, anche i muscoli del nostro viso reagiscono in maniera alterata. In particolare si adattano alla posizione assunta dalla lingua, attivandosi in modo eccessivo (si parla in tal caso di iperfunzione) o in modo insufficiente (ipofunzione) rispetto ad una condizione normale. Tutto ciò determina una condizione che viene definita di squilibrio muscolare orofacciale (SMOF). Il trattamento (terapia miofunzionale) di tale problematica prevede proprio la stretta collaborazione tra il logopedista e l’ortodontista e/o il pedodontista.

Conclusioni.

Quanto detto ci permette di comprendere come l’odontoiatra (in particolare il lavoro del pedodontista nel caso dei bambini) possa operare e  concentrarsi sulla forma, mentre il logopedista lavora sulla funzione. Le due figure collaborano in maniera sinergica per migliorare il più possibile l’occlusione dentale, la struttura ossea e le forze muscolari per permettere al bambino di sviluppare correttamente il linguaggio, focalizzandosi sui tessuti molli, come la lingua o le guance. Chi dei professionisti debba intervenire per primo non si può stabilire a priori, ma è una questione che va affrontata di volta in volta, partendo dalle caratteristiche del caso specifico. Ciò che è certo è che esiste una correlazione tra malocclusioni dentarie e scheletriche e difficoltà di linguaggio, ed in base al caso concreto sarà opportuno intervenire prima con l’ortodonzia o prima con la logopedia. Tipico esempio in cui si renda necessario intervenire iniziando dall’ortodonzia sono: le III classi, i morsi aperti o le malocclusioni importanti. L’equilibrio raggiunto tra forma e funzione garantirà il benessere del bambino a 360 gradi!

Lo sapevi che?

Lo sapevi che ciascuno di noi deglutisce più di 1500 volte al giorno? Visto l’elevato numero di volte in cui si effettua tale gesto è semplice comprendere che se la lingua non è posizionata correttamente, tale forza verrà scaricata su punti scorretti, compromettendo così lo sviluppo armonico di bocca, denti ed ossa.

Il tuo sorriso merita il meglio!

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