Due metalli diversi quando vengono messi in contatto, poiché hanno potenziali elettrici diversi, danno luogo ad un passaggio di corrente. Nelle pile generalmente vengono utilizzati i metalli che riescono a dare le maggiori differenze di potenziali, collegati da una soluzione salina che abbia ottime capacità di conduzione.
Nel cavo orale di non pochi pazienti odontoiatrici si riscontra il caso di contatto metallico diretto tra otturazioni in amalgama e corone d’oro, o una qualsiasi altra combinazione di metalli diversi in contatto. Nel caso amalgama e oro non siano in contatto diretto ma semplicemente siano presenti contemporaneamente nel cavo orale, che tipo di interazione galvanica si può prevedere in vista del fatto che la saliva è una soluzione salina che ha ottime capacità di conduzione?
Il problema del galvanismo orale causato dai metalli utilizzati in odontoiatria è stato ampiamente discusso dalla comunità scientifica (confrontate la ricca bibliografia allegata!), ma è meno noto alla popolazione.
Vediamo, quindi, come funziona una pila. Una cella voltaica, o pila, trasforma l’energia chimica di una reazione in energia elettrica. Gli elettrodi della cella sono costituiti da una lamina di zinco e una di rame immerse rispettivamente in una soluzione di acido solforico diluito e di solfato di rame. Il ponte salino (in questo caso cloruro di potassio) permette alla carica elettrica di fluire da una soluzione all’altra. Durante il funzionamento la lamina di zinco si ossida, consumandosi, mentre gli ioni di rame si riducono a rame metallico che si deposita sulla lamina. Se il circuito viene chiuso, in esso fluisce corrente elettrica e la lampadina si accende.
Le interazioni tra ioni metallici ed il nostro organismo sono molto complesse, e non del tutto comprese, anche perché gli effetti di un singolo metallo variano completamente rispetto alle sue 3 possibili forme:
1. SALE METALLICO
2. METALLO PURO
3. LEGHE
Ci troviamo, quindi, in uno scenario vastissimo e con varianti personali del tutto inaspettate, in cui agiscono soprattutto due fenomeni:
Interazione chimica degli ioni metallici con i processi biologici del paziente
Interazione elettrica delle correnti provocate dalla differenza di potenziale fra metalli diversi presenti nella cavità orale
La scelta dei materiali operata dall’équipe di lavoro deve avere delle motivazioni profonde e tali da soddisfare le aspettative del paziente in termini di salute. Il materiale maggiormente impiegato nella costruzione delle protesi è certamente il metallo. Innumerevole la quantità di leghe che viene impiegata a tale scopo. Talvolta queste leghe, di natura diversa tra loro, possono addirittura coesistere in uno stesso dispositivo.
Ogni metallo possiede, come caratteristica intrinseca, un proprio potenziale di riposo una sorta di argine elettrico che consente alla lega di resistere all’aggressione chimica che una soluzione potrebbe perpetrare nei confronti di essa. Nel grafico seguente si può notare come questa caratteristica sia decisamente spiccata nei metalli preziosi o nei metalli compositi, a differenza delle leghe vili le quali, in possesso di un potenziale di riposo negativo, in una soluzione simile alla saliva vanno incontro ad una corrosione quasi spontanea.
Questo argine elettrico (espresso in mV), rappresenta anche la tensione da raggiungere per far sì che quella lega inizi un processo di elettrolisi. L’instaurarsi di un flusso elettrico tra due tipi di leghe con potenziale di riposo diverso, è quanto di più facile possa accadere. La saliva, per quanto debolmente, si comporta da vero e proprio elettrolita e la differenza di potenziale che viene a crearsi tra le leghe porta, in un sistema biologico, piccole correnti elettriche ed elementi chimici in soluzione non sempre del tutto innocui.
Interessante notare come il comportamento peggiore sia dato dalla coppia Leghe-Amalgama, mentre ben più confortante è il risultato dato dall’accoppiamento Leghe-Titanio.
IN LINEA GENERALE È SEMPRE BENE AFFIDARSI A LEGHE CHE ABBIANO UN POTENZIALE DI RIPOSO IL PIÙ ALTO POSSIBILE.
Forse non tutti sanno che….
un manufatto in lega preziosa può cambiare colore sulla sua superficie proprio per effetto di un deposito galvanico che viene a crearsi per la copresenza di altri metalli e di amalgami. Si è portati a pensare che la lega preziosa in questione sia di scarsa qualità. In realtà è proprio il contrario: è la lega meno preziosa che ha subìto una elettrocorrosione!
tratto da : “Le correnti endorali: una problematica correlata all’utilizzo dei metalli nelle riabilitazioni odontoiatriche .”
Dott. Federico Palermo – Sig. Gaetano Morano