Gentili pazienti bentrovati.
L’articolo di questa settimana sarà un po’ diverso dal solito…si parlerà di chewing gum. Chi avrebbe mai detto che un piccolo gesto come masticare una gomma potesse raccontare millenni di storia, viaggi intercontinentali, guerre mondiali, rivoluzioni industriali e… persino un tentativo fallito di fare carri armati di gomma? Sì, il chewing gum è molto più di un passatempo o un espediente per avere l’alito fresco: è un prodotto complesso, in continua evoluzione, con una storia affascinante che intreccia scienza, cultura pop, salute orale e perfino psicologia.
Preistoria con… chewing gum?
L’arte di masticare sostanze resinose non è affatto moderna. Già gli uomini preistorici lo facevano. In Finlandia, nel 2007, è stato ritrovato un pezzo di resina di betulla con impressi segni di denti risalenti a 5.000 anni fa. E non era un caso isolato: queste resine venivano utilizzate probabilmente per alleviare disturbi gengivali o per una sorta di “igiene orale primitiva”. Gli antichi Greci preferivano la masticazione della mastiha, una resina aromatica estratta dal lentisco. E molto prima di diventare il cuore del moderno chewing gum, le popolazioni dell’America centrale masticavano il chicle, una gomma naturale ricavata dall’albero della sapotiglia.
Un’invenzione nata per sbaglio.
La versione moderna del chewing gum ha una nascita degna di un romanzo. A metà dell’Ottocento, un generale messicano in esilio, portò con sé del chicle negli Stati Uniti. L’idea? Usarlo per produrre gomme industriali. Il progetto fallì, ma non del tutto. Un certo Thomas Adams, coinvolto nell’esperimento, provò a masticare quel materiale gommoso… ed ebbe l’intuizione del secolo. Aggiungendo un po’ di cera di paraffina, ottenne una gomma piacevole da masticare. Da lì, la storia si mise in moto: aromi, zuccheri, mentolo e poi (molto più avanti) dolcificanti alternativi.
Dalla guerra… al dentista.
Durante le due guerre mondiali, il chewing gum divenne un alleato insospettabile dei soldati: rilassava, distraeva dalla fame e dalla tensione, aiutava a mantenere l’alito fresco nelle trincee. Non è un caso che, nel secondo dopoguerra, la gomma americana diventò un vero e proprio oggetto del desiderio per gli europei. In Italia, la sua consacrazione avvenne grazie ai fratelli Perfetti e alla leggendaria Brooklyn: “la gomma del ponte” che tutti conosciamo.
Ma la vera svolta arriva grazie… ai dentisti.
Negli anni ’60, nacquero le prime gomme senza zucchero, pensate per promuovere la salute orale. E fu la NASA, con le missioni Gemini e Apollo, a portare questo nuovo chewing gum nello spazio: un alleato per l’igiene dentale anche a gravità zero!
Chewing gum e salute orale: un rapporto a 32 denti.
Oggi, le gomme da masticare sugar-free non sono più una novità, ma una risorsa vera e propria per il benessere del cavo orale. Particolarmente preziose sono quelle dolcificate con xilitolo, un dolcificante naturale in grado di inibire la crescita dello Streptococcus mutans, il batterio principale responsabile della carie dentale. Masticare una gomma senza zucchero dopo i pasti stimola la salivazione, neutralizza gli acidi, rimuove residui alimentari e… può davvero fare la differenza nella prevenzione della carie.
Attenzione: non sostituisce lo spazzolino, ma può diventare un ottimo “alleato da borsetta” quando lavarsi i denti non è possibile.
Masticare fa bene anche alla mente?
Sembrerebbe proprio di sì. Studi scientifici dimostrano che masticare può contribuire a ridurre lo stress, aumentare la concentrazione e migliorare l’umore. La masticazione stimola aree cerebrali coinvolte nella vigilanza, migliora il flusso sanguigno e… tiene occupati nei momenti di noia o tensione. Non è un caso se il 20% degli italiani dichiara di masticare una gomma in fila, al lavoro o prima di un appuntamento importante.
Curiosità “gommose”.
• Il tempo medio di masticazione? Circa 16 minuti, ma i più giovani resistono anche oltre mezz’ora!
• Il 55% degli italiani lo mastica dopo i pasti, in mancanza dello spazzolino.
• Il 10% associa la gomma a ricordi romantici… come il primo bacio!
• I gusti? I giovani preferiscono quelli fruttati, gli adulti la liquirizia e la menta forte.
Il chewing gum oggi: tra funzionalità ed innovazione.
Negli ultimi decenni, il chewing gum è diventato un vero e proprio “dispositivo tascabile” per la cura della bocca:
• Esistono gomme che aiutano a sbiancare i denti.
• Altre con ingredienti probiotici per riequilibrare la flora orale.
• E persino chewing gum che rilasciano principi attivi funzionali, come fluoro, vitamine, coenzima Q10 o estratti naturali antibatterici.
Conclusione: masticare responsabilmente.
La prossima volta che offri una gomma, ricordati che stai regalando molto più di un po’ di freschezza.
Stai condividendo un’abitudine antica, evoluta e, se ben scelta, una piccola arma quotidiana per la salute orale.
E allora sì, mastica pure… ma fallo con consapevolezza. I tuoi denti (e le tue gengive) ti ringrazieranno.
Nota per il paziente:
Per ottenere i benefici dentali, scegli sempre gomme senza zucchero, possibilmente con xilitolo e con marchio di approvazione da parte delle associazioni odontoiatriche ufficiali.

